lunedì 29 ottobre 2012

Programmi settimanali.

Domenica tardo pomeriggio: ho appena finito di stilare la mia lista di "cose da fare" per questa settimana e, forse più tardi cercherò di collocare ogni voce in uno spazio vuoto sul calendario che puntualmente non verrà rispettato.
Oggi ho finito di pulire il pavimento nell'entra, ieri mi sono occupata della cucina e del bagno dopo diversi giorni che rimandavo, ho anche lavato le borse di stoffa che mi servono per la spesa, uno zainetto e la borsetta che uso abitualmente.
Mi rimangono da fare circa 3 lavatrici che scaglionerò durante la settimana perché per ora lo stendino è occupato, fuori piove e non saprei dove mettere la roba bagnata ad asciugare.
Devo ricordarmi di

martedì 23 ottobre 2012

Just my image in action

Qualche tempo fa Mr Fedo mi faceva notare il contrasto fra la semplicità lineare dei miei disegni e i termini "ricercati" che utilizzo quando scrivo, quasi avessi due personalità che affiorano a seconda di quello che mi accingo a fare.
Penso che in entrambi i casi ci sia un bisogno univoco di chiarezza: pulizia nel segno e definizione nello scritto (e poi diciamo che mi diverto in entrambi i casi).
Quest'osservazione però mi ha fatto pensare: cosa traspare realmente di me quando qualcuno osserva il mio lavoro? Domanda che può poi essere ampliata ad un più generico: Chi non mi conosce come immagina che io sia?

Visto che non ho tanta voglia di scrivere di me in questo periodo (o non ci riesco) giro l'incarico a voi che leggete di rispondere... sempre se vi va, è ovvio!

Intanto vi lascio un' immagine del mio cane dormiente (o delle sue orecchie)
... quanti di voi se la immaginavano verde?
Io sì, tra l'altro le dona.


lunedì 15 ottobre 2012

Spazio/Tempo

Succede che sto (ancora) cercando un po' di organizzazione per non sentirmi persa.
La cerco schedulando il tempo in  segmenti in cui gestire un progetto, scrivere la grafica di un sito, costruire il lavoro su etsy, illustrare, fotografare, postare e gestire i lavori in casa incastrandoli con i tempi e le esigenze altrui.
La cerco mettendo un po' d'ordine negli spazi che ho a disposizione e sperando di non essere inghiottita fra le cose che non mi appartengono.
E qui sorge il problema: è giusto decidere la sorte di oggetti che non mi appartengono, ma che in qualche modo invadono lo spazio necessario all'ordine, e allo stesso tempo non vengono utilizzati e sfruttati da decenni?
Per carattere io non mi affeziono particolarmente agli oggetti, per cui cerco in prima persona di sbarazzarmi delle cose di cui posso fare a meno, senza alcuna remora; ma che succede se devo lottare continuamente per trovare un angolo libero fra oggetti messi da parte in anni e anni e mai utilizzati. Tanto che i legittimi proprietari di questi oggetti, se non sono morti,  non sanno neppure più di possedere tali oggetti, mentre a me capitano continuamente fra le mani mentre cerco di non soffocare tra la polvere che essi creano.
In casa mia i libri sono sacri e allo stesso modo lo sono i fascicoli e i quaderni scolastici. Una decina di anni fa mi misi a contare i libri di narrativa, escludendo per ciò saggi, quaderni, appunti e volumi d'arte o altro, e arrivai a contare  più d 500 volumi, ovviamente il numero non può che essere cresciuto. Ma alcuni, oltre ad essere libri obsoleti ormai, si stanno addirittura sgretolando. E' lecito in questo caso che io infranga le regole del "sacro" e me ne sbarazzi?
Oltre a libri dimenticati, giacciono in casa mia (che vi assicuro non è così grande) anche voluminosi elettrodomestici desueti o malfunzionanti accantonati nello sgabuzzino, se non sotto i letti, se non negli armadi. Purtroppo tutti questi oggetti appartengono ad un passato in cui io non avevo facoltà decisionale.
Ora io che dovrei fare?
In mancanza di spazio, intanto, continuo ad ordinare il tempo.
In attesa di tempi migliori.

venerdì 12 ottobre 2012

Logo Contest IllustrArte

Questa è la mia proposta per il banner autunnale del forum IllustrArte.
 Se poi mi avanza tempo faccio qualcosa di nuovo, per ora... viva il riciclo!

giovedì 11 ottobre 2012

Gruppo di Lettura per Libri Illustrati... a Torino!

Locandina di Lisa Di Sabato


Uno splendido invito ci giunge da Lisa Di Sabato e noi (AddictiveColors) cogliamo al volo quest'opportunità per partecipare al primo "Gruppo di lettura di libri illustrati" a Torino.

L'idea del "Gruppo di lettura" nasce da un post sul celebre blog di Anna Castagnoli: "Le figure dei libri" e sta prendendo piede in diverse città italiane. A Milano il gruppo esiste da più di 2 anni e dall'iniziativa ne è nato persino un blog: "Alle nove da Babar".

Il gruppo si propone di far crescere la cultura del libro illustrato attraverso incontri che avranno cadenza mensile.

Agli incontri possono partecipare tutti gli appassionati di libri illustrati, la regola è semplice: basta portare un libro o albo illustrato e esporre la propria opinione a proposito agli altri membri del gruppo. Sono ben accetti interventi e impressioni dei vari partecipanti volti a costruire un dibattito sul libri presi in considerazione di volta in volta.

Il primo incontro "sperimentale " si svolgerà il 24 Novembre presso la libreria
ll Mondo delle Meraviglie in Via San Massimo 53 a Torino.

Tutte le informazioni riguardanti gli incontri le trovate sul BLOG di Lisa.

Per qualsiasi informazione o chiarimento non esitate a contattarci o a contattare Lisa tramite e-mail o form dal sito

Il passaparola è sempre gradito!

mercoledì 10 ottobre 2012

Happy Week-End!

Per le attività de' "I weekend  felici del FaiDaTe" questa settimana abbiamo scelto.....rullo di tamburi...
LA PULIZIA DELLA PISCINA!
Se qualcuno avesse scambiato le immagini di questo post per arte moderna, vi riporto di volata alla realtà: quello che vedete è un misto di marciume che potete trovare sul fondo di una piscina dopo "solo" un mese di abbandono.
L'attività si svolge in due giorni complessivi, in cui sarete dotati di: spugna e spugnette, bacinella, alcool e/o amuchina e scarpe impermeabili di 3 numeri più grandi (gentilmente offerte da mr.Fedo), per "immergervi" a pieno in questo divertente passatempo.
Sììì, anch'io voglio la foto dei miei piedi in piscina da mettere su Istagram!
Per fruire al meglio di ogni beneficio che questa attività può donare, si consiglia di effettuare diversi piegamenti per riempire e svuotare ripetutamente la bacinella con l'acqua stagnante, tenendo in tensione le gambe, al fine di non scivolare nel pantano: questo elaborato sistema di cardio-fitness vi garantirà un rassodamento immediato di glutei e cosce, nonché repentini sbalzi di pressione e acido lattico per 2 giorni!
Gli appassionati di biologia, inoltre, potranno godere della visione di parecchie parti anatomiche di insetti in avanzato stato di decomposizione e foglie morte!

Dunque, che aspetti!?!
PRENOTA ORA IL TUO WEEKEND DA SOGNO!

Io l'ho fatto.

martedì 9 ottobre 2012

Sveglia!

Mr Fedo: Perché non ti alzi subito la mattina e rimani immobile nel letto quando suona la sveglia?
Clyo: Guarda che la sento eh!... però poi non accade mai nulla!
 (Clyo, che crede ancora che "La sveglia mattutina" sia un opera poco coinvolgente dalla trama piuttosto scontata)

venerdì 5 ottobre 2012

Palazzina Rossi/Galateri

Premessa: questo post l'ho scritto parecchio tempo fa (c'era ancora un bel sole estivo)... come ho potuto scordarmi di questa bellezza? 

Una casa "da ragazzina" con quel decoro di fiori viola sul verde chiaro all'ultimo piano, graziosissima! Eppure tanto giovane non è questa palazzina: è un'altra "scoperta" liberty Torinese, datata 1903.
Dico "scoperta" perché in effetti nei miei precedenti sopraluoghi in zona Cit Turin questa mi era proprio sfuggita... a mia discolpa posso dire che si trova sì vicina alle altre, ma in zona "Stazione di Porta Susa" e per giunta in una viuzza sconosciuta a molti: via Passalacqua 14.

Ma come potevo non non fiondarmi a fotografare di persona quest'altra "chicca" del Fenoglio!?!
Ecco... purtroppo nel "fiondarmi" ho scordato la mia macchina fotografica a casa e ho dovuto prendere in prestito il cellulare di Mr. Fedo. Per fortuna.
Se vi siete persi gli altri Palazzi Liberty che sono andata a scovare in quel di Torino, li trovate QUI

giovedì 4 ottobre 2012

Packaging

La settimana prima del mercatino, sono stata impegnata a preparare ogni cosa al meglio: ho ritenuto preparare dei contenitori per le mie scarpe un po' diversi dalle solite scatole per scarpe anonime o cosparse di scritte-loghi che non mi appartengono.
Avendo a disposizione i soliti chilometri di carta da parati, mi è sembrato logico utilizzarli per ricoprirne le scatole.
Ho scelto una carta piuttosto robusta ma anche estremamente morbida da piegare (è quasi una stoffa spessa) inoltre ha una trama piuttosto grezza e non si vedono troppo le imprecisioni. Sono bastati forbici, colla vinilica e mollette per rivestire le scatole; le mollette sono importanti per tenere insieme la carta quando la colla non si è ancora seccata.
Con i ritagli avanzati ho rivestito anche una scatola del caffé Illy: dato che mi piace la latta con cui sono fatte ho lasciato parte del coperchio libero, mentre ho coperto tutte le parti con le scritte.
Insomma mi sono data un bel po' da fare, procurandomi anche una vescica sul dito a furia di tagliare la carta spessa, ma non ho pensato ad una cosa...
La sera prima del mercatino, mentre stavo finendo alcuni lavori in carta ritagliati col cutter, Mr. Fedo mi fa notare, che se qualcuno avesse comprato quelli, essendo molto sottili e fragili, non avrei saputo "come" impacchettarli: PANICO!
Dopo attimi a sbattere la testa contro il muro finalmente "l'idea" è uscita.

Collezionavo da tempo le scatole dei cereali per la colazione per un altro progetto (che ahimé non ho ancora avuto il tempo di iniziare)... ma dato che si trattava di EMERGENZA e che il cartone di quelle scatole è particolarmente resistente, ho pensato di sacrificarne un paio per farne alcune "Buste Robuste" per impacchettare i miei lavori.
Qui ho schematizzato le istruzioni per la busta. Spero sia abbastanza comprensibile. Ovviamente il taglio (in rosso) si effettua anche sul lato che nel primo disegno non si vede.




Per rifinire la parte superiore, che solitamente ha il segno dello strappo di apertura, ho attaccato del nastro adesivo di carta.
Ovviamente quando la busta viene aperta si vedono le scritte e ci si accorge che è una scatola per cereali, ma va bene così: perfettamente in linea con la mia idea sul riciclo!

martedì 2 ottobre 2012

Ti prego...

Ti prego... Fai sparire dalla faccia della terra Internet Explorer (qualsiasi versione).

Se, tu che leggi, hai degli amici, parenti, conoscenti che scrivono codice HTML e/o CSS, fai cessare quest'ingiuria: SMETTI DI USARE INTERNET EXPLORER.

Scarica Firefox o Crome: sono gratuiti e facili da usare.

"Ogni volta che un utente smette di usare IE, un web designer mette le ali"

Passaparola. Grazie.


lunedì 1 ottobre 2012

Capelli e tagli

Succede che mi ritrovo con i capelli inaspettatamente lunghi. Sarà che li ho tenuti il più possibile legati, per il caldo e perché sciolti mi danno fastidio, sarà anche che non li taglio da maggio, però mi sembrano smisuratamente lunghi.
Ora, non immaginatevi una raperonzolo con la treccia infinita: per me "smisuratamete lunghi" vuol dire "oltre le spalle", stato che, data la conformazione dei miei capelli, difficilmente ho raggiunto nell'arco della mia vita. Stato che, obbiettivamente, tollero poco.
Nonostante il contrappunto di Mr. Fedo, che mi preferirebbe davvero con una chioma lunghissima e indomabile (la diretta conseguenza di portare i capelli lunghi, per  me, è avere un "nido di spaventapasseri" in testa, bell'ossimoro, brava Me!) sto pensando di tagliarli e cambiare un po', ma siccome ho dei capelli "strani" e qui in casa l'unica che sa tagliare i capelli agli altri sono io, sto cercando di decidermi ad andare da un parrucchiere.
Qui sorge il problema più grosso: il parrucchiere.
Francamente non ho mai capito come certe donne possano instaurare un rapporto di fiducia tale con un parrucchiere tanto da considerarlo "Il mio Parrucchiere".
Io non ce l'ho "il mio Parrucchiere" di fiducia, io vado un po' dove mi capita,  ma tanto il"problemi" che devo affrontare sono sempre gli stessi, primo fra tutti: L'irrefrenabile voglia di parlare che hanno quasi tutti i parrucchieri.
Perché Tu, parrucchiere, devi fingere di interessarti alla mia vita? Perché non mi puoi lasciarmi sola coi miei pensieri anziché cercare di instaurare una conversazione che, lo sai, non avrà seguito?
È non avrà seguito perché:
- primo, non ho voglia di parlare con un estraneo (altrimenti andrei in un centro di ascolto parrocchiale);
- secondo, è la prima e l'ultima volta che mi vedi e se, per improbabile sorte, mi rivedrai in futuro, saranno passati così tanti mesi che non ti ricorderai neppure di avermi incontrata prima;
-terzo, non sento 3/4 delle parole che mi dici con il phon piantato nelle orecchie, è inutile che ci provi!

E poi, andiamo, un minimo di professionalità! Quando vado dal macellaio lui mica mi chiede "Allora, dove andiamo in vacanza?" (andiamo CHI?). Io, quando in ufficio c'è la radio accesa, mica mi metto a ballare mentre lavoro (beh, magari sì, ma non se ci sono estranei e/o potenziali clienti)... Perché TU, parrucchiere, devi metterti ad ancheggiare come Shakira davanti allo specchio? Anche se sei dietro di me... TI VEDO, CAVOLI!
Mi è capitata anche la tipologia "professionale" (per così dire): quelli che iniziano ad analizzarti "la struttura del capello, la sanità del follicolo, il grado di sebo nutritivo e blablabla" (anche questi zitti mai) e intanto ti pacioccano la testa, ti spettinano, ti ribaltano come l'impasto per la pizza per un quarto d'ora, tanto che, se avevi fretta di fare qualcos'altro, quel pomeriggio puoi dire addio ai tuoi progetti.
Come se non bastasse, durante la loro analisi accurata (ma chi te l'ha chiesto???), iniziano ad elencarti tutti i difetti che ti possono trovare in testa. E allora si inizia con:
"Ma tu hai i capelli un po' grassi eh?" e ti guardano con come per dire "L'ho capito subito sai!", sì, ce lì ho, ma la situazione non migliora se  continui a passarmi le mani sulla cute e me li sporchi con le tue secrezioni epidermiche.
"Hai anche un po' di forfora... sai che se non la curi subito il bulbo soffoca e ti cadono i capelli!" Ma che facciamo, TERRORISMO? Già ho i capelli fini... La forfora, nonostante ciò che dicono le pubblicità, non è una malattia, è ricambio epiteliale... ovvio che se ce n'è tanta è un problema e va curato, ma se vedi della forfora mentre mi gratti la calotta cranica piantandomi le unghie nella carne, forse è perché mi stai scorticando. A proposito "AHIA!"
Ma che te ne frega a te, parrucchiere, se mi stai facendo male o no? Ammettilo che la domanda sull'acqua troppo calda o troppo fredda è pura retorica! Dillo che godi ogni volta che vedi le mie orecchie infiammarsi come peperoni sotto il phon, e anche se protesto fai finta di non sentirmi!
Poi parte la solita domanda "Allora, come li facciamo?" e lì le soluzioni sono 2: o gli fai vedere una foto di una acconciatura che ti piace, e che tanto non riuscirà mai, col tuo tipo di capello, a riprodurre; oppure gli spieghi cosa vorresti:
 " Magari un taglio sfilacciato, per alleggerirli un po' sopra in modo che non si appiattiscano" e lui ti guarda stranito e ti chiede "Cosa intendi per SFILACCIATO???" come se avessi detto la più grande cavolata del mondo, anche se tu, quel termine, l'hai sentito dal parrucchiere della volta prima, te l'aveva spiegato quello lì cosa volesse dire "Sfilacciato", non te lo sei inventata... cerchi di spiegare: "sa, dovrebbe tagliare le ciocche così e così in modo che la chioma rimanga cosà".. MA CHE TE LO DEVO SPIEGARE IO???
E lui ti guarda sempre più riluttante e poi ti spara la sua sentenza "Guarda che se li vuoi SCALATI non ti diventano più voluminosi. Se li vuoi con più volume lascia fare a me!". Tu, che non intendevi scalati, ma sei stanca di parlare ad un muro, hai già perso troppo tempo e vuoi solo uscire da quel luogo per ricominciare la tua vita normale, ti rassegni e lasci fare.
Quella volta che mi è stato promesso "più volume" in effetti il volume c'èra... fin troppo: sembravo Jaqueline Kennedy.
E infine, l'ultima stoccata per venderti anche il prodotto ristruttumiracolante:
"mmm... hai le punte un po' sfibbrate e secche sai?" Ma no, non mi dire! Ce le ho proprio tutte! Sai cosa? Li lascio crescere ancora un po'... finché resisto.




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