Cronaca di un settimanale delirio

Ci sono settimane che temprano il nostro equilibrio psico-fisico più di altre.... ma molto, molto di più.

Lunedì ho portato Maggie dal veternario per la prima visita di controllo da quando l'abbiamo presa.

Il veterinario è spagnolo e lo chiameremo "Porlaveridad" perché quando mi spiega le cose in inglese ogni tanto usa degli intercalari nella sua lingua natia, il chè è un bene per me perché lo capisco al volo (pur non sapendo un'H di spagnolo).

Dunque, Porlaveridad visita Maggie e constata subito che ha un'ernia sul pancino, un "bozzo" di cui ci eravamo già accorti anche noi e di cui infatti volevamo avere degli accertamenti. Lui mi dice con faccia serissima che può essere pericolosa e di tenerla d'occhio ogni giorno e se aumenta di volume chiamarlo urgentemente che è da operare.

Per il resto tutto abbastanza bene, ma siccome ha anche dei problemi intestinali, Porlaveridad mi prescrive tre giorni di cibo speciale e mi consiglia di darle delle pastiglie anti-vermi.

Io, sicura di trovare le pastiglie al solito supermercato (le avevo viste la settimana prima) vado lì e... ovviamente le hanno terminate. Giro altri due negozi, ma non trovandole da nessuna parte rimando la ricerca al giorno successivo.

Indovinate cosa succede Martedì? Vado al super-mega centro commerciale dell'East End e finalmente trovo 'ste pastiglie.

Ma quando torno a casa mi accorgo che il bozzo-ernia di Maggie si è arrossato e decido di andare nuovamente e di corsa dal vet.

Porlaveridad la guarda e, visto che ormai sono le 6 di sera, mi dice "OK, la operiamo domani!"

Mercoledì mattina sono pronta per portare la bestiolina dal vet, quando mr. Fedo mi chiama dall'ufficio per dirmi che ha dimenticato gli occhiali a casa e mi chiede di portarglieli appena lascio Maggie dal dottore.

Dunque: prendo il bus, lascio il cane, prendo la tube, porto gli occhiali, mangio un panino con mr. Fedo, riprendo la tube, vado di nuovo al mega-centro commerciale (dall'altra parte di Londra) per passare il tempo intanto che Maggie è sotto i ferri, arrivo al centro e trovo una chiamata persa del vet.

Richiamo e l'assistente di Porlaveridad mi dice che "c'è stata quache complication o così mi pare di capire... ma adesso il cane sta bene". Io ripeto come un pappagallo l'ultima frase per capire se ho capito "but NOW she is FINE?"... "Yes, she is fine" mi rassicura la tipa, posso andare a riprenderla fra un'oretta.

Prendo di nuovo la tube, arrivo dal vet e l'assistente mi spiega che il bozzo era dovuto ad un "Track". Io non so cosa sia, ma praticamente mi dice che l'hanno aperta, non hanno trovato nulla, l'hanno disinfettata e richiusa e che mi spiegherà meglio il dottore alla prossima visita, tra due giorni.

Infine mi dice che avevano tentato di chiamarmi perchè, dal momento in cui ho lasciato la mia "bestiolina" nello studio e me ne sono andata, ha fatto il diavolo a quattro e ha tentato di mordere tutti. Al che mi passa il collare elisabettiano post-operazione e mi dice: glielo metta lei, perché da me non se lo fa mettere.

Quando mi avvicino alla gabbia trovo una bestia selvatica sotto sedativo con lo sguardo assassino da diavolo della tasmania. La chiamo con voce affettuosa "Maggie... piccolina, vieni, Maggie!", ma lei resta in fondo alla gabbia con un'espressione che significa solo una cosa "FUCK OFF!".

Per fortuna è ancora sedata, le metto il collare e la prendo in braccio accorgendomi che è anche tutta sporca di pipì.

Facciamo il viaggio di ritorno in bus. Lei in braccio a me... piena di pipì.

A casa passa il pomeriggio nella cuccia, incapace di muoversi, ma con gli occhi spalancati e ancora terrorizzata. Ogni tanto si alza di scatto, va a sbatter contro il muro col collare, pianta un urlo raccapricciante e poi ripiomba distesa. Se mi alzo, cerca di seguirmi e si agita, allora passo tutto il tempo seduta per terra con lei dalle 3 fino alle 9 di sera quando finalmente arriva Mr. Fedo. Che è costretto a fare staordinari per poter stare a casa con Maggie domani, visto che io ho la prima sessione dell'anno all'Archivio Archeologico.

Intanto, controllando le e-mail scopro che mi hanno scritto per un progetto e vogliono sapere se venerdì sono libera per un colloquio. Ecco l'offerta giusta nel momento sbagliato, sbagliatissimo: e mo' chi me lo tiene il cane Venerdì?

Per ora pensiamo all'immediato futuro: è notte e Maggie non la smette di piangere e lamentarsi, lasciandoci insonni.

Giovedì arriva e siamo entrambi a pezzi, l'unica a stare un po' meglio è Maggie. Oggi devo andare all'archivio e, ovviamente, c'è lo sciopero dei bus. 

Accostate "Sciopero dei mezzi" e "Londra" e avrete "Il Delirio". Per fortuna la metro funziona per cui ... mi ritrovo pressata come il ripieno di una mortadella dentro un treno con altre 35485786698978 persone per percorrere metà del tratto che solitamente faccio in bus. Il resto lo faccio a piedi, mentre inizia a nevisciare e fa sempre più freddo.

Passo la mia solita giornata ad intrattenere bambini mentre sembra che il riscaldamento anche nel centro visitatori abbia smesso di funzionare come nel resto dell'Archivio che è notoriamente a temperature artiche 9 mesi all'anno. 

Poi assisto ad una piccola riunione tra volontari riguardo le prossime sessioni e intanto penso a come non addormentarmi e a come devo sembrare quando le orbite mi vanno all'insù soppresse dalle palpebre troppo pesanti. Vorrei darmi dei pizzicotti o degli schiaffi per restare sveglia, ma pare brutto farlo davanti agli altri, per cui resto in uno stato semi-cadaverico con le orbite ribaltate.

Poi finalmente torno a casa: Maggie si è ripresa del tutto e viene a farmi le feste gambizzandomi con il collare elisabettiano. Che gioia.

Io sono talmente stanca che riesco a completare una frase nell'arco di 30 minuti e Mr. Fedo mi chiama "Clyo, una moglie in differita".

Venerdì mattina mr. Fedo si alza presto per poter arrivare al lavoro prima e uscire un po' più presto. Io intanto porto Maggie da Porlaveridad il quale mi spiega che Maggie ha una "Fistula".

Vedendo la mia faccia interrogativa mi dice "Un Track... una fistola, si dice così anche in Italiano, no?" e io: "EH, sì... si dice così, però io non sono un medico, non so che cosa diavolo sia una fistola". Al ché tira fuori un foglietto e mi fa un disegnino con il quale finalmente capisco tutto. E per farla breve: ha avuto un'infezione dovuta ad un corpo estraneo che cercava di essere espulso dall'organismo. Il corpo estraneo (poteva essere un punto della precedente operazione per sterilizzarla o una spiga o un pezzo d'osso dalla frattura) Porlaveridad non l'ha trovato, per cui può essere che l'infezione si ripresenti, ma ha pulito e disinfettato tutto e nel migliore delle ipotesi l'intruso si è già dissolto (speriamo!).

E' tempo di tornare a casa e di prepararmi per il colloquio. Il piano è questo: alle 3:35 io ho un taxi prenotato per andare all'appuntamento alle 4:00, mentre mr. Fedo sta tornando con un'altro taxi dal lavoro per assistere Maggie.

Io prima di quell'ora devo: far asciugare i vestiti lavati sta mattina (sia benedetta l'asciugatrice e sempre sia lodata!), pensare a cosa dire durante il colloquio, tirare giù un preventivo, farmi la doccia, farmi da mangiare, truccarmi, vestirmi, bere un caffé perchè se no mi addormento e, dinuovo, prepararmi un discorso coerente in inglese. Nel frattempo mi è venuto un herpes sul labbro, ma non posso farci nulla perché andare in farmacia significherebbe lasciare Maggie da sola, per cui patisco in silenzio.

Mr.Fedo mi telefona nel pomeriggio: c'è un po' di traffico, ma devo prepararmi lo stesso in anticipo che questa compagnia di taxi fa arrivare le auto sempre in anticipo. Io mi preparo, ma alle 3:30 il servizio taxi mi chiama dicendo che il mio taxista è in ritardo di 10 minuti perché bloccato nel traffico. Io aspetto. In teoria il posto da raggiungere in macchina dista 11 minuti (secondo Google), ma in bus ce ne metterei 40, ancora di più a piedi, per cui mi conviene aspettare. Passano le 3:45, il mio taxista mi telefona che è ancora disperso. Arriva Mr. Fedo alle 3:55 e ancora io non sono partita da casa. Io chiamo la tizia del colloquio scusandomi e cercando di spiegarle la situazione. Lei mi chiede se voglio riinviare il colloquio, ma questo significherebbe di nuovo chiedere a Mr. Fedo di chiedere delle ore extra al lavoro e non può permetterselo. Per cui le dico che cerco di arrivare comunque il più presto possibile. Intanto è arrivato il taxi. Salgo su e lui parte fulmineo facendomi mille scuse, se non che, venti metri dopo, siamo di nuovo bloccati nel traffico. Quando cerco di richiamare la tizia, lei è già andata e c'è la segreteria telefonica, alla quale lascio un messaggio patetico e confuso sperando che per lo meno mi perdoni per l'immensa figura di m.....a fatta.

Chiedo al taxista di tornare a casa e ci mettiamo altri 40 minuti per tornare indietro.

La settimana non è ancora passata, resta il week-end. 

Cos'altro può succedere lo scopriremo solo vivendo...