Men and Van

Tanto è bene essere chiari fin dal principio: credo che vi sfinirò parlando della nuova casa e mostrandovi un sacco di foto, ma prima ho l'impellente bisogno di farvi una (breve) cronistoria di quello che è stato il trasloco.
Tanto per cominciare: questo periodo è stata una delle estati più calde e soleggiate in Inghilterra e di questo non mi lamento affatto, anzi: non avrei mai sperato tanto dopo tutti i racconti terroristici che ho sentito sull'estate scorsa ("Indosserai il cappotto anche a Luglio!.. ti dimenticherai cos'è vedere due giorni consecutivi di sole! ecc...).

Ovviamente è stato un giorno da caldo record anche il giovedì del trasloco. E mentre due scultrici si apprestavano a comporre una statua di sabbia della Sacra Family con tanto di
Royal Baby in fasce, assumendo una abbronzatura da biscotti Digestive, noi ci presentavamo in agenzia per ritirare le chiavi, grondanti di sudore, con 32 gradi all'ombra, afa e aria condizionata a -10 in qualsiasi ufficio e locale pubblico.
Iniziare a spostare mobili e fare le scale un centinaio di volte portando scatole è stata una prova di resistenza che dovrebbero utilizzare nel training da pompieri, ma che insomma, per comuni esseri umani come noi, è abbastanza letale.
In ogni caso, per smorzare l'ondata di caldo, il giorno seguente, mentre c'erano i traslocatori è iniziato il diluvio universale, tanto che i due si sono dovuti fermare 10 minuti per non annegare nel vialetto davanti a casa.
Ma cosa più eclatante è stata la grondaia della nostra topaia che si è otturata: l'acqua ha iniziato a grondare sul muro e sulla porta, che non essendo affatto ermetica (porta di recupero fissata con 2 viti e una piallata) ha allagato mezza stanza. Quando si dice: "avevamo i minuti contati per abbandonare 'sta catapecchia"

Notare la macchia d'acqua e muffa sulla parete.

E mentre Mr Fedo e i traslocatori, ignari di ciò che stava succedendo, continuavano a spostare mobili al piano di sopra, io bestemiavo in turco cercando di mettere in salvo l'asciugatrice e arginavo l'acqua con uno straccio.
In tutto questo, c'è chi se ne fregava bellamente e con aria furtiva cercava di appropriarsi di due cuccie contemporaneamente in stile "principessa sul pisello".

"Fate con comodo... io mi rilasso un attimo"

Poi, io non sono affatto esperta di traslochi, l'unico che ho fatto in vita mia è stato quello di gennaio, da Torino all'Inghilterra (se bisogna spostarsi, tanto vale farlo in grande) ed ero un po' preoccupata e "terrorizzata" dai traslocatori: l'idea di vedermi arrivare due omoni belligeranti tipo gli All Black neozelandesi, non mi tranquillizzava più di tanto. Roba che mi ero immaginata i due, che prima di iniziare a sollevare mobili, fare una danza tribale con tanto di urla, lingue di fuori e vigorosi pugni sul petto.
D'altra parte l'immagine che davano sul sito era questa:

Non avreste paura ad affidare un servizio di porcellana ad uno così?

In realtà sono arrivati due ragazzotti estoni, muscolosi sì, ma più che altro magri, alti e con le baccia lunghe, lunghe e sono stati entrambi molto cordiali ed efficienti.
Arrivati nella casa nuova mi hanno chiesto dove poggiare ogni singolo oggetto e io, molto pragmaticamente penso di aver risposto ogni volta indicando un punto a caso dell'entrata dicendo " There... Here... " ad un certo punto credo mi sia anche uscito un "Wherever.." equivalente di "Ma che cavolo ne so io!". D'altra parte, era la seconda volta che vedevo l'appartamento anche io, e avevo bisigno di un attimo per capire dove mettere i nostri mobili e dove spostare quelli già presenti nella casa.
Per fortuna, dopo un attimo di smarrimento si è attivata nel mio cervello la modalità Tetris (Nota: io non ho mai giocato a Tetris, ma ci sono persone pronte a scommettere che batterei qualsiasi record, e se non gioco e solo per pietà verso gli altri giocatori. Fine dell'inciso autocelebrativo).
Ho preso qualche misura e o iniziato a dare ordini a destra e manca. Uno dei traslocatori con l'aria un po' perplessa ha anche osato chiedermi se ero sicura che tutto fosse a misura, ma dopo aver visto il mio sguardo assassino ha neutralizzato ogni incertezza e mi ha assecondata: MAI contraddire una Clyo con il metro in mano quando stabilisce l'ordine dei mobili, MAI.
Ora direi che ogni cosa è al suo posto, la cosa che mi è ancora un po' difficile è capire: quale interruttore accende cosa e riuscire ad entrare in casa senza perdere 20 minuti provando ogni singola chiave e tirando la porta dal verso opposto a quello in cui si apre.
In questo il tempo e la forza dell'abitudite mi aiuteranno pian piano. Ma almeno il peggio è passato.