mercoledì 12 febbraio 2014

Training all'Archivio archeologico - giorno 3

Mi ci vuole sempre qualche giorno per riordinare le idee e scrivere i post relativi alle attività svolte al LAARC, per cui mentre qui leggete della mia terza settimana di training appena trascorsa, io mi preparo per il quarto incontro.
Anche questa volta abbiamo svolto attività di Sorting (ordine, smistamento dei reperti) e di Repacking (re-impacchettamento), andando più nello specifico forse, ma quello che è stato interessante è capire quali attività possono essere più intelligenti, a livello organizzativo, per i bambini.
La scorsa volta avevo accennato al gioco per classificare i vasi attraverso alcune schede. In pratica viene data a ciascuna squadra una scatola con dentro alcuni oggetti, e delle schede da disporre su un tavolo con delle domande e delle caratteristiche appartenenti a ciascuna tipologia di oggetto. Se l'oggetto in questione corrisponde alle descrizioni date all'interno della scheda lo si più appoggiare nel cerchio disegnato all'interno di essa.
Si parte da tre classificazioni base:
  1. Sono un VASO ROMANO COSTOSO
    • Sono fatto di argilla
    • Ho una superficie levigata
    • Ho delle decorazioni

  2. Sono un VASO ROMANO ECONOMICO
    • Sono fatto di argilla
    • Ho una superficie ruvida
    • Non ho decorazioni

  3. NON sono un vaso romano
    • Sono fatto di caramica/osso/vetro/pietra o altro materiale
    • Appartengo ad un altra epoca
Più o meno si ragiona su queste caratteristiche per iniziare ad osservare gli oggetti da un punto di vista "funzionale": se un vaso è di uso comune e serve principalmente per immagazzinare della merce (come erano le anfore) non avrà particolari decorazioni o abbellimenti come i recipienti che venivano utilizzati durante le cene importanti.
Si osserva anche la composizione di tale reperto: va da sé che se è fatto d'osso o ceramica smaltata e dipinta non sarà un vaso di epoca romana.
Se si hanno ancora dei dubbi, le seguenti schede aiutano ad avere un' idea più accurata dell'utilizzo e dell'epoca di appartenenza.
Tra i vasi di epoca romana, possiamo trovare, ad esempio questi:
  1. Vaso di Samo (Samian ware - Vaso Romano costoso)
    • Sono di colore Rosso-Arancio
    • Sono levigato su entrambi i lati (dentro e fuori)
  2. Coppa Papavero (Poppy beaker - Vaso romano costoso)
    • Sono di colore GRIGIO
    • Sono levigato su entrambi i lati
    • Ho una decorazione a pallini su un lato
  3. Mortaio (vaso romano economico e di uso comune)
    • Sono di colore CHIARO o ROSSO
    • Ho un lato ruvido e coperto di pietroline
    • Ho un lato levigato
Tra i vasi di altre epoche invece possiamo identificare per altre caratteristiche:
  1. MEDIOEVALE
    • Sono brillante e di colore Verde su un lato
    • Sono Bianco all'interno
  2. TUDOR/ STUART
    • Sono di colore MARRONE su un lato
    • Sono Rosso all'interno
  3. GEORGIAN/VICTORIAN
    • Sono molto duro
    • Sono Grigio all'interno
    • Sono di color crema o MARRONE all'esterno
    • Posso avere una "Faccia" (si riferisce ai Bellearmine jug)
  4. VICTORIAN
    • Sono Bianco all'interno
    • Ho una decorazione BLU
    • Sono sottile e delicato
Ecco che, una volta completato il gioco, sul tavolo avremo tutti i pezzi disposti sulle schede e sarà facile per ogni squadra avere un veloce schema visivo su come si suddividono gli oggetti.

Nell'attività fatta questa settimana, le cose funzionano leggermente in modo diverso.
Ogni squadra ha una scatola con dei reperti. Vengono disposti 4 tavolini con diversi vassoi contenenti reperti di epoche differenti:
  1. -Reperti di OSSA o CONCHIGLIE, VETRO o ALTRO (cuoio ad esempio)
  2. -Vasellame: 
    • Romano
    • Medioevale
  3. -Vasellame: 
    • Tudor/Stuart
    • Georgian/Victorian
  4. Reperti EDILI (pezzi di pavimento a mosaico, colonne, tegole...)
Ogni tavolo è gestito da un volontario e le squadre devono passare da un tavolino all'altro per confrontare gli oggetti che hanno nella scatola con quelli sul tavolo, eventualmente chiedere aiuto ai volontari per avere qualche indicazione in più e compilare una scheda di "osservazione".
Su questa scheda viene chiesto di:
  1. Disegnare per ogni categoria l'oggetto più "significativo" fra quelli trovati
  2. Spiegare la loro scelta descrivendo l'oggetto.
  3. Dedurre la forma e la funzione di tale oggetto nel passato.
Quello che abbiamo osservato è, che in termini di gestione, questa attività è più difficoltosa e disordinata dell'altra, perché i gruppi devono continuamente spostarsi da un tavolo all'altro con la scatola dei reperti. Questo può essere rischioso per i reperti e alla fine non si ha una classificazione immediata di tutti i reperti come nell'attività precedente. Forse può stimolare di più il senso di osservazione dei bambini, forse è più indicato per una fascia d'età più grande... però sinceramente non ho capito perché non si preferisca definitivamente la prima attività a questa (ma sicuramente l'hanno spiegato, eh! Sono io che non credo di aver capito bene, perdonatemi).

Abbiamo anche fatto un giochino utile per capire le connessioni con gli oggetti del passato con quelli che usiamo nel quotidiano: su un poster raffigurante lo spaccato di una casa romana (di Pompei nello specifico) dovevamo posizionare i reperti all'interno delle stanze a seconda della loro funzione.
Se c'è un contenitore per il cibo, lo si mette in cucina. Una tessera di mosaico: nell'entrata col pavimento a mosaico. Una lampada a olio può stare in camera... ecc... ecc...

Per quanto riguarda l'attività di Repacking: abbiamo osservato più nello specifico l'etichetta posta in ogni sacchettino di reperti, o l'eventuale mancanza di essa.
Ogni etichettà ha tre campi da complilare:
Site: indica con una sigla in lettere in stampatello il Sito Archeologico da cui sono tratti i reperti e l'anno di ritrovamento, es. BC87 = Bedford Castle 1987
Context: indica l'area di ritrovamento, ogni sito è diviso in aree codificate con lettere e numeri. Ci è capitato di avere una lunga sequenza di lettere e numeri, alcune lettere sono circoscritte in un quadratino , altre in un cerchio: sono simboli che identificano nello specifico i settori in cui l'area è suddivisa. 
Description of Find(s): questa è facile, basta scrivere POT se si tratta di vasellame (Pottery) o altro se si tratta di altri materiali.
E' possibile però trovare sacchetti senza etichetta (purtroppo). In questo caso dovrebbe esserci scritto su ogni frammento all'interno la sigla intera, contenente Site e Context.
A me è capitato un sacchetto senza etichetta in cui i pezzi avevano anche un diverso Context. In questo caso bisogna suddividere ogni frammento in gruppetti con la stessa sigla e riscrivere per ognuno un'etichetta apposita e un sacchetto per ogni mucchietto. C'è da perderci la vista, perché alcuni pezzi sono poco più grandi di un cm e le scritte sono indecifrabili, tant'è che dopo un po' è venuto ad aiutarmi un responsabile perché se no non finivo più (I can't read it!).

Ci siamo anche allenati a ripetere le istruzioni di re-impacchettamento ai "bambini" impersonati dai nostri compagni, che a loro volta dovevano fare domande attinenti per metterci in difficoltà (come farebbero i bambini veri: Perché? Perché? Perché?)

Ecco, direi che in questa giornata abbiamo osservato un po' di più il tipo di attività che andremo a svolgere con i bambini e gli eventuali problemi  e soluzioni che possono esserci nell'organizzarle. Direi che anche per questo ci sarebbero altri mille approfondimenti e cose interessanti da studiare, ma per ora mi fermo qui.

Le puntate precedenti le trovate QUI

18 commenti:

  1. Mi sono già persa.. le mia memoria non ce la può fare a ricordare queste cose..
    Bellissima l'esercitazione del "perchè perchè perchè".. ahahaha!

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    1. Ma non devi ricordare nulla, è tutto scritto sulle schede, devi soltanto leggere e comparare gli oggetti fra loro ;-)

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  2. Questa era bella tosta, eh! Almeno per me...

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    1. Per me è ancora difficilissimo spiegare i procedimenti in inglese :-S

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  3. Io non riuscirei a ricordarli tutti, ma il Victorian Sherd sembra il piatto dove si mangiano le orecchiette! Per dire, eh :)

    Moz-

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    1. C'è un piatto apposito per le orecchiette? :-D in realtà gli oggetti Vittoriani sono praticamente di inizio 1900 per cui non è raro trovare similitudini coi piatti o il servizio da té della nonna

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  4. Io sono fatto di fango e sputo, e sono a cocci. Cosa sono? :(
    Comunque sono d'accordo con te, il primo gioco è il piu bello *-* I vasi vittoriani...... *-*

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    1. Oh no... Qualcuno si è dimenticato di cuocerti? Sempre meglio che avere la superficie a buccia d'arancia, essere verde di bile e avere la testa de coccio! Hai ancora ottime possibilità di diventare una ceramica biscotta! ;-)

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  5. Rimango a bocca aperta davanti all'impeccabile organizzazione di questo training, che riesce a essere istruttivo e divertente nello stesso tempo. Chapeau!

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    1. Hai ragione, sono organizzatissimi, considerando che non sono educatori ma archeologi!

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  6. Con l'inglese come va, sta migliorando con tutta questa pratica al museo?

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    1. Riesco a farmi capire, ma sarà molto diverso quando dovrò spiegare le attività ai bambini e alle famiglie, ho tempo una settimana per imparare tutto. XP

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  7. Però che bel modo di imparare le cose, credo che per i bambini sarà molto più facile ricordare tutto quanto quello che hanno appreso tramite il gioco. Ancora una volta mi rattrista che nei nostri musei non ci siano i fondi per organizzare questo tipo di attività.

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    1. Sì, infatti si punta a creare un'esperienza piacevole, non tanto per imparare nozioni ma per avvicinare i bambini al museo. Alcuni musei lo fanno anche in Italia, ad esempio io da piccola ho frequentato il laboratorio di Arte Moderna, mentre i miei visitavano la Galleria... Non so però come siano organizzate le attività e se si basino sugli stessi concetti dei musei inglesi, di sicuro non tutti i musei sono organizzati per questo tipo di cose e dalle ultime notizie non credo ci sia interesse di investire sull'educazione.

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  8. Clyo, ma è fighissimo!!! I bambini italiani non vanno molto nei musei perché raramente organizzano attività e laboratori così interessanti. Ci sono "solo" un'infinità di teche, di gente che dice di non toccare, non fotografare, quasi di non respirare!!! La curiosità dei bambini sarà un perfetto training to improve your english! =)

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    1. Sull'argomento del "non toccare" è non poter interagire con gli oggetti del museo una mia "collega" spagnola sta o stava facendo un progetto di studio. In effetti penso che i bambini dovrebbero avere la possibilità di imparare attivamente e soprattutto rapportare gli oggetti che vedono nei musei con la realtà attuale, per capire ed interessarsi a queste cose.
      Oggi ho passato la giornata a scrivermi tutto il discorso da fare ai bambini, ma devo ancora fare molta molta pratica, credimi!

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