Sarebbe inutile fingere una perfezione che di fatto è inconciliabile con "la mia natura".
Scegliere il colore giusto, la luce giusta vuol dire ritrarre la sensazione buona di un attimo, non significa però raccontare un percorso, tanti tentativi, qualche dispiacere che ci ha portato a quell'attimo.
Questo sfacciato cespuglio di fiori rossi è
venerdì 30 marzo 2012
martedì 27 marzo 2012
Tiratemisù
Dopo le disavventure creative di qualche giorno fa, con tanto di esplosione di tubetto di gel per decorare tessuti sulla tastiera del computer, posso finalmente mostrare il risultato del mio lavoro.
Ho voluto riprodurre un mio vecchio disegno, il Colibrio (rielaborandolo un po') su questa bella felpa verde acqua. Ho cercato di fare del mio meglio, dato che dopo l'esplosione del tubetto ho dovuto utilizzare uno stuzzicadenti per mettere il gel sulla maglia e creare il disegno, ma il risultato è venuto addirittura più fine che se avessi usato il beccuccio del tubetto e sono soddisfatta.
Non sono un espertona di abbigliamento, ma questo periodo per me è all'insegna della moda sotto diversi punti di vista.
Ho infatti partecipato alla nascita di un nuovo blog ricco di gusto e contenuti golosi "Tiramisù alle Fragole".
"Tiramisu alle Fragole" è un negozio di abbigliamento a Torino in cui ogni settimana arrivano pezzi unici o a "tiratura limitata" (la felpa verde acqua proviene proprio da lì), sulla pagina di Facebook trovate qualche "assaggio" giornaliero dei capi esposti (ingozzarsi fa male).
Il blog di "Tiramisù alle Fragole" è l'estensione di questa filosofia di "slow fashion" e tanto altro.
Io mi sono occupata delle impostazioni e della grafica del blog: a dire il vero molto minimale, per non togliere spazio al contenuto e alle immagini, in più mi è stato chiesto di illustrare un racconto a puntate scritto da Flavio Zene. Insomma, dopo qualche momento di panico da debutto per coordinare tutti i collaboratori, mi sono anche e soprattutto divertita.
Ho voluto riprodurre un mio vecchio disegno, il Colibrio (rielaborandolo un po') su questa bella felpa verde acqua. Ho cercato di fare del mio meglio, dato che dopo l'esplosione del tubetto ho dovuto utilizzare uno stuzzicadenti per mettere il gel sulla maglia e creare il disegno, ma il risultato è venuto addirittura più fine che se avessi usato il beccuccio del tubetto e sono soddisfatta.
Non sono un espertona di abbigliamento, ma questo periodo per me è all'insegna della moda sotto diversi punti di vista.
Ho infatti partecipato alla nascita di un nuovo blog ricco di gusto e contenuti golosi "Tiramisù alle Fragole".
"Tiramisu alle Fragole" è un negozio di abbigliamento a Torino in cui ogni settimana arrivano pezzi unici o a "tiratura limitata" (la felpa verde acqua proviene proprio da lì), sulla pagina di Facebook trovate qualche "assaggio" giornaliero dei capi esposti (ingozzarsi fa male).
Il blog di "Tiramisù alle Fragole" è l'estensione di questa filosofia di "slow fashion" e tanto altro.
Io mi sono occupata delle impostazioni e della grafica del blog: a dire il vero molto minimale, per non togliere spazio al contenuto e alle immagini, in più mi è stato chiesto di illustrare un racconto a puntate scritto da Flavio Zene. Insomma, dopo qualche momento di panico da debutto per coordinare tutti i collaboratori, mi sono anche e soprattutto divertita.
lunedì 26 marzo 2012
Abito da Sposa, modello: Speriamo
Il vestito è un modello "Speriamo", sapientemente scelto da internet su uno di quei siti di e-commerce dove "si spera" che la roba arrivi: come l'avevi scelta, in tempi ragionevoli e soprattutto intatta.
A dire il vero io sono abbastanza fiduciosa: l'ho ordinato con largo anticipo e ho usufruito di uno sconto davvero favorevole, anche perché, qualunque sia il vostro canone di shopping, si sa che i vestiti da sposa costano tanto.
La sottoscritta non è quella che si può definire una "shopping addictive", anzi diciamo che è anche difficile definirla shopper. Discorsi paterni del tipo "dai, se hai bisogno di vestiti valli a comprare... non stare sempre con
'ste robe addosso... se esci guarda un po' di negozi, casomai trovi qualcosa
che ti piace te la compri" non credo siano molto usuali per qualsiasi ragazza. Io tendo a comprare solo il necessario e ciò che mi piace veramente purché sia ad un prezzo ragionevole, indossandolo fino all'usura completa.
Prima di adesso ho sempre guardato le vetrine dei negozi da cerimonia con sarcasmo sogghignando alle cifre di quattro zeri esposte in vetrina: Ma davvero la gente è disposta a spendere così tanto per un abito che nella maggior parte dei casi indosserà una volta sola nella vita?...
Quando però sei dentro alla "cosa", la domanda che ti poni è un'altra: Ma se io NON voglio spendere una cifra del genere, che posso fare?
Io, appunto, ho optato per l'abito via internet (non posso farvi vedere qual'è per ovvie ragioni), non sono stata a pensarci su tanto e ho scelto qualcosa che potesse andare bene a me accomodando le aspettative degli altri.
Scegli un abito da sposa in base all'ambiente di nozze. In particolare, matrimoni formali: elegante abito lungo nei colori avorio, bianco o crema con una catena e guanti (e le manette no?); matrimoni casuale (con chi ti capita ad uno speed date): un abito corto o anca un abito a due pezzi (anca s'è veneto? ); matrimoni semi-formale: un abito da sposa spazzolare il pavimento senza treno (non credevo si dovesse arrivare a tanto, ma è meglio farlo quando non sta passando un treno, concordo).
I migliori tessuti e materiali per un abito da sposa
Miglior treno per un abito da sposa (ancora treni, c'è qualcosa che mi sfugge)
Spose si guarda in modo favoloso come principesse in le favole con i treni (questo l'hanno preso dalla settimana enigmistica). Ci sono molti tipi di treni a disposizione come il treno Reale, la Cattedrale lunghezza del treno, Spazzare treno, e così via (qui è troppo facile infierire!). Tuttavia, è importante scegliere la lunghezza del treno(dipende quanti invitati hai?). Si può dire che il più a lungo è, il più sporco si otterrebbe (certo, se poi la sposa non si decide a spazzarlo!). Un treno di nozze standard è di 59 a 60 pollici di lunghezza (mi sembra decisamente piccolo anche per 2 persone) . Inoltre, è anche necessario scegliere tacchi alti che meglio si adatta alla lunghezza del vestito, lunghezza del treno così come la vostra altezza (così vuole la tradizione).
A dire il vero io sono abbastanza fiduciosa: l'ho ordinato con largo anticipo e ho usufruito di uno sconto davvero favorevole, anche perché, qualunque sia il vostro canone di shopping, si sa che i vestiti da sposa costano tanto.
Prima di adesso ho sempre guardato le vetrine dei negozi da cerimonia con sarcasmo sogghignando alle cifre di quattro zeri esposte in vetrina: Ma davvero la gente è disposta a spendere così tanto per un abito che nella maggior parte dei casi indosserà una volta sola nella vita?...
Quando però sei dentro alla "cosa", la domanda che ti poni è un'altra: Ma se io NON voglio spendere una cifra del genere, che posso fare?
Io, appunto, ho optato per l'abito via internet (non posso farvi vedere qual'è per ovvie ragioni), non sono stata a pensarci su tanto e ho scelto qualcosa che potesse andare bene a me accomodando le aspettative degli altri.
Il massimo dell'eleganza per ciò che solitamente indosso Io (a sinistra) e cosa invece si aspettano gli Altri (a destra). |
Mio padre comunque lo trova "troppo da Sposa"...non se l'aspettava una scelta così "classica" da me e del resto... come posso contraddirlo? Va beh, diciamo che ha finto accondiscendenza quando gli ho detto che non è troppo classico: è rosa (che vi aspettavate?), ed è costato SOLO 178 euro (vestito più coprispalle...ci tengo a vantarmene). Spero che dal vero gli possa piacere di più.
A questo proposito lancio un appello alle persone vicine alla sposa che sono chiamate a dare un parere sull'abito: non titubate, siate chiari e decisi, e date una semplice e univoca risposta: " sì, mi piace!".
Altri consigli non saprei dare, ma ho trovato un articolo esilarante sull'argomento (penso voglio sperare sia una traduzione di GoogleTranslate) riporto qui i pezzi più interessanti:
I migliori consigli per scegliere Abito da sposa
I migliori per gli stili di nozze
Scegli un abito da sposa in base all'ambiente di nozze. In particolare, matrimoni formali: elegante abito lungo nei colori avorio, bianco o crema con una catena e guanti (e le manette no?); matrimoni casuale (con chi ti capita ad uno speed date): un abito corto o anca un abito a due pezzi (anca s'è veneto? ); matrimoni semi-formale: un abito da sposa spazzolare il pavimento senza treno (non credevo si dovesse arrivare a tanto, ma è meglio farlo quando non sta passando un treno, concordo).
I migliori tessuti e materiali per un abito da sposa
Fai la tua scelta in base al periodo dell'anno in cui si sposano (chi?). In
inverno, un abito di chiffon non ti fa rabbrividire (si, quanto un film di Halloween). In estate, un abito
di broccato aiutare a stare tranquillo (le note proprietà calmanti del broccato, mia nonna lo raccoglieva per farci le tisane).
Miglior treno per un abito da sposa (ancora treni, c'è qualcosa che mi sfugge)Spose si guarda in modo favoloso come principesse in le favole con i treni (questo l'hanno preso dalla settimana enigmistica). Ci sono molti tipi di treni a disposizione come il treno Reale, la Cattedrale lunghezza del treno, Spazzare treno, e così via (qui è troppo facile infierire!). Tuttavia, è importante scegliere la lunghezza del treno(dipende quanti invitati hai?). Si può dire che il più a lungo è, il più sporco si otterrebbe (certo, se poi la sposa non si decide a spazzarlo!). Un treno di nozze standard è di 59 a 60 pollici di lunghezza (mi sembra decisamente piccolo anche per 2 persone) . Inoltre, è anche necessario scegliere tacchi alti che meglio si adatta alla lunghezza del vestito, lunghezza del treno così come la vostra altezza (così vuole la tradizione).
giovedì 22 marzo 2012
Creazioni primaverili.
Soppesando tempi e offerte speciali: che fare? Interrogativo Merziano a cui in questi giorni non so bene dare risposta.
Periodo carico di iniziative che mi fanno girare la testa, a cui non vorrei rinunciare, ma davvero difficili da gestire. In attesa che qualcuno inventi il ctrl+crea, pondero sul da farsi e sperimento le cose più varie.
Questa immagine non è frutto della mia espressione creativa: è il tragico risultato di un esperimento pomeridiano.
Un mese fa avevo trovato dei gel per decorare i tessuti in rilievo, in offerta ad 1€ il tubetto. Ad onor del vero mi era passata per la mente l'idea che potessero essere un po' vecchi e secchi, per questo mi sono limitata a prenderne solo tre colori.
Il primo tubetto, per quanto potessi essere inesperta, ha funzionato benissimo ed il colore si applicava in modo abbastanza fluido.
Quello che invece ho provato quest'oggi mi ha dato problemi fin dall'inizio: si era creato un tappo secco nel beccuccio dell'applicatore che ho cercato di forare con uno spillo. Purtroppo la manovra non è stata molto efficacie e il tubetto sotto pressione è esploso.
Gran parte del prodotto è finito su questo cartoncino, già predisposto per non macchiare la scrivania, purtroppo alcuni grossi schizzi sono arrivati alla tastiera del computer...
la sentite anche voi quest'arietta primaverile??? Non è profumo di fiori: è il carico di letame che ho scaricato imprecando mentre pulivo con cottonfioc e alcool i pulsanti.
E' sempre più evidente che mi serve un laboratorio per i miei "sporchi affari".
Per fortuna sono riuscita a salvare la situazione, perdendo solo cinque anni di vita.
Ho anche cercato di recuperare il gel per il lavoro che mi ero messa in testa di fare applicandolo da cartoncino a tessuto con uno stuzzicadenti.
Per ora vi lascio una preview del lavoro ancora da iniziare...
Presto, spero, il risultato e altre novità correlate.
Periodo carico di iniziative che mi fanno girare la testa, a cui non vorrei rinunciare, ma davvero difficili da gestire. In attesa che qualcuno inventi il ctrl+crea, pondero sul da farsi e sperimento le cose più varie.
Questa immagine non è frutto della mia espressione creativa: è il tragico risultato di un esperimento pomeridiano.
Un mese fa avevo trovato dei gel per decorare i tessuti in rilievo, in offerta ad 1€ il tubetto. Ad onor del vero mi era passata per la mente l'idea che potessero essere un po' vecchi e secchi, per questo mi sono limitata a prenderne solo tre colori.
Il primo tubetto, per quanto potessi essere inesperta, ha funzionato benissimo ed il colore si applicava in modo abbastanza fluido.
Quello che invece ho provato quest'oggi mi ha dato problemi fin dall'inizio: si era creato un tappo secco nel beccuccio dell'applicatore che ho cercato di forare con uno spillo. Purtroppo la manovra non è stata molto efficacie e il tubetto sotto pressione è esploso.
Gran parte del prodotto è finito su questo cartoncino, già predisposto per non macchiare la scrivania, purtroppo alcuni grossi schizzi sono arrivati alla tastiera del computer...
la sentite anche voi quest'arietta primaverile??? Non è profumo di fiori: è il carico di letame che ho scaricato imprecando mentre pulivo con cottonfioc e alcool i pulsanti.
E' sempre più evidente che mi serve un laboratorio per i miei "sporchi affari".
Per fortuna sono riuscita a salvare la situazione, perdendo solo cinque anni di vita.
Ho anche cercato di recuperare il gel per il lavoro che mi ero messa in testa di fare applicandolo da cartoncino a tessuto con uno stuzzicadenti.
Per ora vi lascio una preview del lavoro ancora da iniziare...
Presto, spero, il risultato e altre novità correlate.
martedì 20 marzo 2012
Bologna A/R
Ieri, come direbbe un amico brasiliano, ho fatto una "passeggiata" e sono andata a Bologna.
A Bologna Fiere in questi giorni si sta svolgendo la Fiera dei libri illustrati per ragazzi e quest'anno abbiamo partecipato anche noi AddictiveColors al concorso che è stato indotto appositamente per le app.
Così ci siamo ritagliati una giornata di "relax" per: partire da Torino in auto, arrivare a Bologna, dopo leggera deviazione verso Brescia (non abbiamo visto l'uscita autostradale), esplorare la fiera, accaparrare un po' di biglietti da visita, sparpagliare le nostre cartoline OVUNQUE, fare nuove conoscenze e... ripartire per Torino.
Farò un post a parte sul blog di AddictiveColors raccontare un po' le mie impressioni su quelle relativamente poche ore che ho passato in fiera.
Qui ringrazio pubblicamente il Pocket Coffee: che ci ha tenuto compagnia per tutto il viaggio in auto, scatola da 18 praticamente esaurita, senza che per altro mancassero le occasioni per stare con gli occhi spalancati.
Vorrei in effetti dire che la cosa che mi ha colpito di più di questo viaggio è stato "il surreale paesaggio padano con le silhouhette degli alberi che emergevano da una luce soffusa filtrata da una dolce nebbiolina..." oppure: "le due lepri che quiete saltellavano in un'enorme prato coperto di rugiada...." (tutte immagini vere per altro)
Ma purtroppo, la cosa che mi ha colpito e diciamo anche impressionato è stata un'inaspettata e quasi surreale comparsa: un "cartello autostradale" munito di gambe arancioni che è passato correndo davanti alle auto (tra cui la nostra) che arrivavano ad una velocità media di 120Km/h.
Tale "cartello", ho poi capito, dopo attimi di totale smarrimento, era uno dei cosiddetti MAN AT WORK, che non so bene se, per estrazione a sorte o per insana decisione propria, ha pensato di attraversare di corsa la carreggiata con un cartello grande quanto lui in mano, controvento e alla cieca per portarlo dall'altra parte. (ecco perchè i cartelli attreversano la strada).
Prima ancora che il mio cervello potesse decifrare la scena, il Man at work era già lontano alle nostre spalle (sano e salvo, per fortuna), e c'è voluto ancora qualche attimo e forse qualche km per cercare di riacquistare la calma e smetterla di balbettare: "OddioMio...MACheCa...MaEra...Ma...PerchèCa...MaComeCa...ma l'hai visto? Non è che ce lo siamo immaginati?"
No, non era un'allucinazione da Pocket Coffee.
A Bologna Fiere in questi giorni si sta svolgendo la Fiera dei libri illustrati per ragazzi e quest'anno abbiamo partecipato anche noi AddictiveColors al concorso che è stato indotto appositamente per le app.
Così ci siamo ritagliati una giornata di "relax" per: partire da Torino in auto, arrivare a Bologna, dopo leggera deviazione verso Brescia (non abbiamo visto l'uscita autostradale), esplorare la fiera, accaparrare un po' di biglietti da visita, sparpagliare le nostre cartoline OVUNQUE, fare nuove conoscenze e... ripartire per Torino.
Farò un post a parte sul blog di AddictiveColors raccontare un po' le mie impressioni su quelle relativamente poche ore che ho passato in fiera.
Qui ringrazio pubblicamente il Pocket Coffee: che ci ha tenuto compagnia per tutto il viaggio in auto, scatola da 18 praticamente esaurita, senza che per altro mancassero le occasioni per stare con gli occhi spalancati.
Vorrei in effetti dire che la cosa che mi ha colpito di più di questo viaggio è stato "il surreale paesaggio padano con le silhouhette degli alberi che emergevano da una luce soffusa filtrata da una dolce nebbiolina..." oppure: "le due lepri che quiete saltellavano in un'enorme prato coperto di rugiada...." (tutte immagini vere per altro)
Ma purtroppo, la cosa che mi ha colpito e diciamo anche impressionato è stata un'inaspettata e quasi surreale comparsa: un "cartello autostradale" munito di gambe arancioni che è passato correndo davanti alle auto (tra cui la nostra) che arrivavano ad una velocità media di 120Km/h.
Tale "cartello", ho poi capito, dopo attimi di totale smarrimento, era uno dei cosiddetti MAN AT WORK, che non so bene se, per estrazione a sorte o per insana decisione propria, ha pensato di attraversare di corsa la carreggiata con un cartello grande quanto lui in mano, controvento e alla cieca per portarlo dall'altra parte. (ecco perchè i cartelli attreversano la strada).
Prima ancora che il mio cervello potesse decifrare la scena, il Man at work era già lontano alle nostre spalle (sano e salvo, per fortuna), e c'è voluto ancora qualche attimo e forse qualche km per cercare di riacquistare la calma e smetterla di balbettare: "OddioMio...MACheCa...MaEra...Ma...PerchèCa...MaComeCa...ma l'hai visto? Non è che ce lo siamo immaginati?"
No, non era un'allucinazione da Pocket Coffee.
lunedì 19 marzo 2012
Anagrafe centrale
Eravamo rimasti alla prima visita all'anagrafe per prenotare un appuntamento per decidere la data...
Dunque ci rechiamo all'anagrafe centrale, che a Torino ha sede nell'ex manicomio della città e posso assicurarvi che lo si capisce al primo sguardo: è esattamente come potreste immaginarvi un ex manicomio.
Giardino semi-abbandonato, pareti grigie, scale esterne lerce, cortile interno tristissimo ecc...Le foto mostrano ciò che si può vedere all'esterno: ci vergognavamo un po' a farle eppure c'era un'altra coppia che scattava tutta contenta un reportage, evidentemente per documentare il momento in cui hanno fissato la data... de gustibus....
All'interno per lo meno è un po' meglio, ma la descrizione era necessaria per una questione che si vedrà in seguito.
Dunque ci rechiamo all'anagrafe centrale, che a Torino ha sede nell'ex manicomio della città e posso assicurarvi che lo si capisce al primo sguardo: è esattamente come potreste immaginarvi un ex manicomio.
Giardino semi-abbandonato, pareti grigie, scale esterne lerce, cortile interno tristissimo ecc...Le foto mostrano ciò che si può vedere all'esterno: ci vergognavamo un po' a farle eppure c'era un'altra coppia che scattava tutta contenta un reportage, evidentemente per documentare il momento in cui hanno fissato la data... de gustibus....
All'interno per lo meno è un po' meglio, ma la descrizione era necessaria per una questione che si vedrà in seguito.
sabato 17 marzo 2012
Blog Affidabile.
Ieri notte stavo giusto pensando che in questo periodo non ho avuto molto tempo da dedicare al blog per diverse ragioni, ed ecco che tra i commenti leggo che Mirage di "Mirage Dream" , Nega Fink-Notlle di "Le bizzarre avventure di Nega" , Ciccola di "Gatto Sandro Viaggiatore" e Sara di "Corsi e Ricorsi" hanno premiato il mio blog come 100% Affidabile.
Penso: meno male che è affidabile lui perché io...
Un blog è considerato affidabile se:
Non molti dei lettori di questo blog conosce il significato de "La Vita Puzza", per cui riporto qui sotto ciò che scrissi nel lontano maggio del 2008:
Questo blog è nato quando ancora studiavo, come un proto-sito dove poter mettere i miei disegni, ma fin da subito mi sono resa conto che non mi bastava avere solo una galleria di immagini, per cui ho iniziato a scrivere ciò che mi passava per la testa: in generale questo blog parla di me e degli "odori" della mia vita.
E adesso nomino altri 5 affidabilissimi blog:
-Cristina Monti, perché sta facendo dei bellissimi progetti e libri per bambini ipovedenti.
-Maancheno, perché ha il giusto grado di cinismo e sarcasmo quotidiano che mi piacciono tanto.
-Il cassetto dei disegni, perché basta vedere i suoi disegni per avere in regalo un sorriso.
-Bliblila, perché scova sempre libricini interessanti (non solo per bambini).
-Corsi e Ricorsi, perché è una risorsa inesauribile di informazioni sull'Arte.
Penso: meno male che è affidabile lui perché io...
Un blog è considerato affidabile se:
- Viene aggiornato regolarmente.
- Mostra la passione autentica del blogger per l'argomento di cui scrive.
- Favorisce la condivisione e la partecipazione attiva dei lettori.
- Offre contenuti e informazioni utili e originali.
- Non è infarcito di troppa pubblicità.
Non molti dei lettori di questo blog conosce il significato de "La Vita Puzza", per cui riporto qui sotto ciò che scrissi nel lontano maggio del 2008:
Esplico brevemente l'assioma da me elaborato anni or sono da cui prende il titolo a questo blog.
Non è cinismo ma un dato di fatto: la vita puzza. Il fattore puzza è
direttamente proporzionale al tempo vissuto durante un' esistenza. Gli
anziani puzzano per accumulo di anni, i neonati puzzano perchè intrisi
di vita.
E adesso nomino altri 5 affidabilissimi blog:
-Cristina Monti, perché sta facendo dei bellissimi progetti e libri per bambini ipovedenti.
-Maancheno, perché ha il giusto grado di cinismo e sarcasmo quotidiano che mi piacciono tanto.
-Il cassetto dei disegni, perché basta vedere i suoi disegni per avere in regalo un sorriso.
-Bliblila, perché scova sempre libricini interessanti (non solo per bambini).
-Corsi e Ricorsi, perché è una risorsa inesauribile di informazioni sull'Arte.
venerdì 16 marzo 2012
Tiled Map
Piastrellina dopo piastrellina si costruiscono mondi infinitamente componibili e scomponibili.
E' importante che le piastrelline attigue combacino ma non siano troppo ripetitive.
Ho voluto provare.
Vorrei dire che è un gioco da ragazzi e in due sere ho costruito un reame, ma purtroppo no...E' complicatissimo, almeno all'inizio: mi sono concentrata su pochi colori facendo, disfacendo, rifacendo, cambiando, aggiustando, scomponendo.
E' un metodo veramente lontano da quello a cui sono abituata, ma è sempre utile sperimentare.
lunedì 12 marzo 2012
Cosa occorre all'occorrenza e cosa no.
Venerdì scorso ci siamo recati all'anagrafe per decidere una data.
Ci avevano già detto a febbraio che, per i matrimoni in comune, tutti i sabati, da febbraio a fine luglio, sono occupati.
Considerando che la domanda e le pubblicazioni devo essere esposte non prima di 6 mesi dal fatto... c'è gente che ha prenotato a Capodanno e magari
Ci avevano già detto a febbraio che, per i matrimoni in comune, tutti i sabati, da febbraio a fine luglio, sono occupati.
Considerando che la domanda e le pubblicazioni devo essere esposte non prima di 6 mesi dal fatto... c'è gente che ha prenotato a Capodanno e magari
venerdì 9 marzo 2012
(Wall)paper cut
Per la serie " A volte ritornano" ho provato a trovare altre soluzioni per utilizzare la solita carta da parati, riprendendo il tema Owls.
Questa volta, anziché aggiungere in collage i pezzi di carta ritagliati, ho "disegnato" la sagoma della civetta tagliandola col mio fedele cutter. Ormai il cutter è uno degli elementi sempre presenti nella mia borsetta: c'è chi lo trova inquietante, per me è una comodità.
Per ora c'è solo la Civetta-LittleOwl e ho già delle modifiche da fare in futuro, come ad esempio riempire un po' di più la sagoma del corpo.
La cornice era per fare le foto, come si vede non era della misura giusta e il foglio è rimasto un po' piegato, ma appunto non è stato fissato nulla e per questa volta "Form followsfuntion fiction".
Per la cronaca, ho deciso di boicottare un negozio dal quale solitamente mi rifornisco per i libri pop-up: le commesse sono veramente scortesi ed insopportabili, quindi mi sto informando su come posso acquistare i materiali direttamente dal produttore (risparmiando anche qualcosa), ma non hanno ancora risposto alla mia mail... nell'attesa inizio a progettarne altri modelli e migliorare i precedenti (il 90% di un lavoro manuale è fatto con la testa e non con le mani.)
Questa volta, anziché aggiungere in collage i pezzi di carta ritagliati, ho "disegnato" la sagoma della civetta tagliandola col mio fedele cutter. Ormai il cutter è uno degli elementi sempre presenti nella mia borsetta: c'è chi lo trova inquietante, per me è una comodità.
Per ora c'è solo la Civetta-LittleOwl e ho già delle modifiche da fare in futuro, come ad esempio riempire un po' di più la sagoma del corpo.
La cornice era per fare le foto, come si vede non era della misura giusta e il foglio è rimasto un po' piegato, ma appunto non è stato fissato nulla e per questa volta "Form follows
Per la cronaca, ho deciso di boicottare un negozio dal quale solitamente mi rifornisco per i libri pop-up: le commesse sono veramente scortesi ed insopportabili, quindi mi sto informando su come posso acquistare i materiali direttamente dal produttore (risparmiando anche qualcosa), ma non hanno ancora risposto alla mia mail... nell'attesa inizio a progettarne altri modelli e migliorare i precedenti (il 90% di un lavoro manuale è fatto con la testa e non con le mani.)
giovedì 8 marzo 2012
Quando dici...
...che ti sposi/vi sposate, le reazioni sono fra le più disparate.
La madre piange.
Il padre non si scompone più di tanto e accenna un "ah." che vuol dire tante cose, tra cui:"me lo aspettavo","sono contento", "prendo nota", "ok, ma tanto mica succede domani".
La nonna " Congratulazioni... ne avete già parlato alla famiglia? Beh... non aspettare tanto ad annunciarlo a tutti" (sotto inteso: "potrebbe sfuggirmi qualcosa").
Lo zio "bene, bene... beh sai, prima o poi succede a tutti." (ma non erano Le Tasse e la Morte?).
La zia "bravi bravi... ma non cambiate casa, vero? quindi non fate la lista nozze?" (tranquilla, abbiamo già tutto).
L'altro zio: "mi aveva accennato qualcosa la nonna..." (abbiamo aspettato troppo).
La testimone della sposa:"Tu cosa??? Ma sei incinta?" (in effetti, se non si è mai parlato di questa eventualità fantasticando su un ipotetico futuro, possono insorgere questo tipo di dubbi.).
La cugina" beh, me lo aspettavo. O questo o che fossi incinta" (a ridaje...).
In realtà, per quanto una persona possa vedere la cosa in modo del tutto personale, riservato e/o istituzionale (ufficializzare legalmente una situazione che di fatto esiste già), certe tappe proprio non si possono evitare o tralasciare. Neppure se si è un "Unconventional Soul".
Sicuramente c'è chi sogna questo momento da anni, chi ci tiene sopra ogni cosa, chi la sente come un passaggio quasi imprescindibile, ma c'è anche chi (spero di non essere la sola) non ha mai dato troppa importanza a questa "eventualità" e ora si trova a dover gestire un po' di cose a cui, appunto, non aveva mai pensato.
Proprio per questo ho deciso, dopo lunga riflessione, di parlarne anche qua, nel modo più semplice e "liscio" possibile.
Nota bene: non è mia intenzione esporre la parte di vita che ritengo "intima", per cui non farò nomi e non mi sentirò in dovere di spiegare determinate scelte personali. Esporrò i fatti di ordinaria amministrazione così come avvengono, e desidererei che venissero letti come tali: "Cronache di un Unconventional Wedding"
La madre piange.
Il padre non si scompone più di tanto e accenna un "ah." che vuol dire tante cose, tra cui:"me lo aspettavo","sono contento", "prendo nota", "ok, ma tanto mica succede domani".
La nonna " Congratulazioni... ne avete già parlato alla famiglia? Beh... non aspettare tanto ad annunciarlo a tutti" (sotto inteso: "potrebbe sfuggirmi qualcosa").
Lo zio "bene, bene... beh sai, prima o poi succede a tutti." (ma non erano Le Tasse e la Morte?).
La zia "bravi bravi... ma non cambiate casa, vero? quindi non fate la lista nozze?" (tranquilla, abbiamo già tutto).
L'altro zio: "mi aveva accennato qualcosa la nonna..." (abbiamo aspettato troppo).
La testimone della sposa:"Tu cosa??? Ma sei incinta?" (in effetti, se non si è mai parlato di questa eventualità fantasticando su un ipotetico futuro, possono insorgere questo tipo di dubbi.).
La cugina" beh, me lo aspettavo. O questo o che fossi incinta" (a ridaje...).
In realtà, per quanto una persona possa vedere la cosa in modo del tutto personale, riservato e/o istituzionale (ufficializzare legalmente una situazione che di fatto esiste già), certe tappe proprio non si possono evitare o tralasciare. Neppure se si è un "Unconventional Soul".
Sicuramente c'è chi sogna questo momento da anni, chi ci tiene sopra ogni cosa, chi la sente come un passaggio quasi imprescindibile, ma c'è anche chi (spero di non essere la sola) non ha mai dato troppa importanza a questa "eventualità" e ora si trova a dover gestire un po' di cose a cui, appunto, non aveva mai pensato.
Proprio per questo ho deciso, dopo lunga riflessione, di parlarne anche qua, nel modo più semplice e "liscio" possibile.
Nota bene: non è mia intenzione esporre la parte di vita che ritengo "intima", per cui non farò nomi e non mi sentirò in dovere di spiegare determinate scelte personali. Esporrò i fatti di ordinaria amministrazione così come avvengono, e desidererei che venissero letti come tali: "Cronache di un Unconventional Wedding"
mercoledì 7 marzo 2012
Amnesie Primaverili
Sinceramente non mi ricordo se questi sono i tulipani fuxia che ho piantato a Novembre oppure sono quelli dell'anno scorso che sono rispuntati insieme a qualche narciso (le foglie piatte e più piccoline sono i narcisi), constatazione: non mi ricordo dove ho piantato i nuovi tulipani e non mi resta che dare tempo al tempo.
Intanto ho "scartato" le piante che avevo avvolto col TNT (tessuto non tessuto...non dinamite) e avevo imbottito con fiori secchi di ortensia (quelli nella foto) per proteggerli dal freddo invernale. L'imbottitura di ortensie è un metodo che mi sono inventata quando ancora non avevo il TNT, ma penso che, essendo un metodo naturale che riesce ad avvolgere bene la pianta, lasciandola respirare, non sia particolarmente nocivo e possa aiutare a schermare la pianta dal freddo. Anche per questo devo aspettare e vedere che succede: l'anno scorso l'oleandro se l'è cavata alla grande, quando ho tolto l'incartamento era già tutto verde di foglie nuove, ma ora invece è ancora un po' addormentato.
Comunque qualcosa si è svegliato: questi bei fiorellini gialli hanno fatto capolino su qualche rametto sporadico che purtroppo presto sarà inghiottito dalla vegetazione più alta.
Sono sempre i primi a spuntare, anticipando anche la forsitia, ma fanno parte degli arbusti che non ho piantato io e di cui conosco il nome (o non me lo ricordo).
Intanto ho "scartato" le piante che avevo avvolto col TNT (tessuto non tessuto...non dinamite) e avevo imbottito con fiori secchi di ortensia (quelli nella foto) per proteggerli dal freddo invernale. L'imbottitura di ortensie è un metodo che mi sono inventata quando ancora non avevo il TNT, ma penso che, essendo un metodo naturale che riesce ad avvolgere bene la pianta, lasciandola respirare, non sia particolarmente nocivo e possa aiutare a schermare la pianta dal freddo. Anche per questo devo aspettare e vedere che succede: l'anno scorso l'oleandro se l'è cavata alla grande, quando ho tolto l'incartamento era già tutto verde di foglie nuove, ma ora invece è ancora un po' addormentato.
Comunque qualcosa si è svegliato: questi bei fiorellini gialli hanno fatto capolino su qualche rametto sporadico che purtroppo presto sarà inghiottito dalla vegetazione più alta.
Sono sempre i primi a spuntare, anticipando anche la forsitia, ma fanno parte degli arbusti che non ho piantato io e di cui conosco il nome (o non me lo ricordo).
sabato 3 marzo 2012
Etnici cortili
Va beh che in questo periodo ho altre cose per la testa (forse ne parlerò in un altro post) ed uno sfogo terribile sulla faccia (l'acqua della piscina? boh..) comunque mi stavo dimenticando le foto che ho scattato un po' di giorni fa in un cortiletto di via Lagrange 13 (a fianco della Rinascente).
Non fatevi ingannare dal titolo: il cortile di per sé non ha molto di etnico, se non questo insolito portone in legno che ha subito attirato la mia attenzione. Leggo dopo attenta ricerca su internet scopro che questo edificio, oggi sede de L'église, studio di design "industrial chic" (?) e galleria privata, è in realtà un ex Chiesa Metodista edificata alla fine dell'800 (non per nulla église vuol dire chiesa in francese). E sinceramente è sempre una bella sorpresa trovare queste chicche su internet dopo averle fotografate inconsapevoli della loro storia passata.
Ma cosa c'è allora di etnico? Non è la prima volta che, avventurandomi in questi cortili semi nascosti, trovo dei graziosi negozietti di abbigliamento e monili di provenienza rispettivamente tibetana, thilandese, peruviana ecc... Mi chiedo se sia un caso o ci siano ragioni a me ancora oscure.
Fatto sta che trovo una certa continuità di stile fra questi lavori fatti a mano e ricchi di decorazioni e l'architettura (quel che ne rimane) di questa chiesa. Per contorno un po' di edere e arbusti in vaso creano una bella cornice, credo che tornerò a fare un girò con la bella stagione, per avere più luce e vedere che effetto fa.
Non fatevi ingannare dal titolo: il cortile di per sé non ha molto di etnico, se non questo insolito portone in legno che ha subito attirato la mia attenzione. Leggo dopo attenta ricerca su internet scopro che questo edificio, oggi sede de L'église, studio di design "industrial chic" (?) e galleria privata, è in realtà un ex Chiesa Metodista edificata alla fine dell'800 (non per nulla église vuol dire chiesa in francese). E sinceramente è sempre una bella sorpresa trovare queste chicche su internet dopo averle fotografate inconsapevoli della loro storia passata.
Ma cosa c'è allora di etnico? Non è la prima volta che, avventurandomi in questi cortili semi nascosti, trovo dei graziosi negozietti di abbigliamento e monili di provenienza rispettivamente tibetana, thilandese, peruviana ecc... Mi chiedo se sia un caso o ci siano ragioni a me ancora oscure.
Fatto sta che trovo una certa continuità di stile fra questi lavori fatti a mano e ricchi di decorazioni e l'architettura (quel che ne rimane) di questa chiesa. Per contorno un po' di edere e arbusti in vaso creano una bella cornice, credo che tornerò a fare un girò con la bella stagione, per avere più luce e vedere che effetto fa.
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