Ieri, come direbbe un amico brasiliano, ho fatto una "passeggiata" e sono andata a Bologna.
A Bologna Fiere in questi giorni si sta svolgendo la Fiera dei libri illustrati per ragazzi e quest'anno abbiamo partecipato anche noi AddictiveColors al concorso che è stato indotto appositamente per le app.
Così ci siamo ritagliati una giornata di "relax" per: partire da Torino in auto, arrivare a Bologna, dopo leggera deviazione verso Brescia (non abbiamo visto l'uscita autostradale), esplorare la fiera, accaparrare un po' di biglietti da visita, sparpagliare le nostre cartoline OVUNQUE, fare nuove conoscenze e... ripartire per Torino.
Farò un post a parte sul blog di AddictiveColors raccontare un po' le mie impressioni su quelle relativamente poche ore che ho passato in fiera.
Qui ringrazio pubblicamente il Pocket Coffee: che ci ha tenuto compagnia per tutto il viaggio in auto, scatola da 18 praticamente esaurita, senza che per altro mancassero le occasioni per stare con gli occhi spalancati.
Vorrei in effetti dire che la cosa che mi ha colpito di più di questo viaggio è stato "il surreale paesaggio padano con le silhouhette degli alberi che emergevano da una luce soffusa filtrata da una dolce nebbiolina..." oppure: "le due lepri che quiete saltellavano in un'enorme prato coperto di rugiada...." (tutte immagini vere per altro)
Ma purtroppo, la cosa che mi ha colpito e diciamo anche impressionato è stata un'inaspettata e quasi surreale comparsa: un "cartello autostradale" munito di gambe arancioni che è passato correndo davanti alle auto (tra cui la nostra) che arrivavano ad una velocità media di 120Km/h.
Tale "cartello", ho poi capito, dopo attimi di totale smarrimento, era uno dei cosiddetti MAN AT WORK, che non so bene se, per estrazione a sorte o per insana decisione propria, ha pensato di attraversare di corsa la carreggiata con un cartello grande quanto lui in mano, controvento e alla cieca per portarlo dall'altra parte. (ecco perchè i cartelli attreversano la strada).
Prima ancora che il mio cervello potesse decifrare la scena, il Man at work era già lontano alle nostre spalle (sano e salvo, per fortuna), e c'è voluto ancora qualche attimo e forse qualche km per cercare di riacquistare la calma e smetterla di balbettare: "OddioMio...MACheCa...MaEra...Ma...PerchèCa...MaComeCa...ma l'hai visto? Non è che ce lo siamo immaginati?"
No, non era un'allucinazione da Pocket Coffee.
Oddio, l'omino che corre col cartello in mano attraverso l'autostrada mi mancava...
RispondiEliminaSpero che la Fiera sia stata soddisfacente e che Pocket Boy abbia avuto successo. La prossima volta che passi da queste parti, se sei meno di fretta e ne hai voglia, fammi un fischio che magari ci prendiamo un caffé (o qualcos'altro, io in realtà non bevo caffé ma si dice così...).
Ah ah: neanch'io prendo caffè, solo i pocket coffee! Mi sarebbe tanto piaciuto fare un giro per Bologna, ci sarebbero state un mucchio di cose che avrei voluto fare, mangiare, vedere... purtroppo siamo stati tutto il giorno lì dentro. Se il prossima volta ci stiamo di più mi piacerebbe conoscerti!
EliminaHo premiato il tuo blog! http://corsierincorsi.blogspot.it/2012/03/corsi-e-rincorsi-premiato-come-blog.html
RispondiEliminaGrazie Mille! Ti aggiungo al post del premio!
EliminaOddio O_O
RispondiEliminaTi giuro che stavano per venirmi i lacrimoni.
Elimina°_°
RispondiEliminaDeve aver avuto un bel coraggio ed una buona dose di folli per attraversare in quel modo senza neanche avere la visuale.
E' stato decisamente graziato...
Non so se in questi casi tirano a sorte per decidere chi mandare, però è veramente da folli
EliminaPoveraccio, che lavoraccio pericoloso. Attraversare l'autostrada con un cartello non dev'essere neanche una cosa facile da fare XD
RispondiEliminaSi, è un lavoro pericoloso e oltre tutto penso sia difficilissimo correre con un cartello del genere, ma per questo avrebbero potuto mettere cartelli n po' prima e bloccare tre secondi la carreggiata... Troppa fatica, meglio rischiare la vita e non perdere tempo.
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