giovedì 12 giugno 2014

Il mio nome è John Smith

Ciao, mi chiamo John Smith,
questo non è il mio vero nome, ma per comodità ho deciso di venire incontro alla burocrazia inglese e adottare un nomignolo anglofono tra i più comuni. 
Non ha molta importanza che esso sia un nome maschile, tanto ho la stessa probabilità di vederlo scritto su un documento ufficiale quanto quella di vedere il mio vero nome trascritto correttamente o vedere un unicorno brucare le piante del mio balcone.

Lo so che con un nome straniero (e in più un cognome abbastanza lungo) non è facile che tutti apprendano al primo tentativo come si pronuncia e tantomeno come si scrive: è capitato a tutti di sentire il proprio nome storpiato (a me capita anche con italiani) e capita a tutti di commettere qualche errore, non è un dramma. Comincia a diventarlo quando per qualche strano allineamento astrale, tutte le sfighe convertono su di te.  Mi spiego meglio:
Per prima c'è stata la tessera sanitaria.
Registrazione all'NHS (servizio sanitario inglese) fatta in contemporanea con Mr.Fedo: a lui arriva la tessera con tutti i dati scritti correttamente, a me arriva una tessera per una fantomatica Mrs.ParFecchini. E... devo farmela rifare.
Poi la registrazione per il volontariato all'Archivio in cui io segno entrate ed uscite come Clyop ... hop hop.. urrà!

Ora, dopo un anno e mezzo che vivo all'estero (meglio tardi che mai), ho deciso di farmi il NiN°, ovvero il National Insurance Namber (Numero di previdenza sociale, necessario per lavorare in UK) meglio conosciuto come "Nino".
Il processo per averlo mi ha sempre terrorizzata, per questo ho aspettato tanto per farlo, ma in fondo non dovrebbe essere nulla di tremendo (se si sa l'inglese almeno un po').
Bisogna prendere un appuntamento via telefono in cui ti chiederanno Nome, Cognome, varie generalità e poi ti assegneranno un numero e ti danno un appuntamento per un colloquio. Se tutto è a posto, otterrai il tuo Nino, dopo circa due settimane tramite posta.

Allora iniziamo con la telefonata: effettuata con il telefono di casa , che fino ad ora non abbiamo mai attaccato ed è per cui è  al minimo di batteria e non manca di farmelo sapere ogni 30 secondi con un segnale acustico che mi perfora il timpano e mi impedisce di capire cosa mi sta dicendo la persona dall'altra parte dell'apparecchio:---biiiiip----
Dopo alcuni momenti di incomprensione (e isteria) giunge il momento di fare lo spelling, io inizio: "P" e la voce dall'altra parte "P as in Paris?" e io "Yes"
"A"... "A as in Alaska?" e io "Yes"...
"R".. "R as in  Rome?" e io "Yes"...
Insomma potete immaginare che per il mio cognome di 10 lettere ci sia voluta circa una mezz'oretta e un'altra mezz'oretta per riconfermare tutte le lettere. Ad un certo punto volevo anche aiutare quella povera anima, suggerendo le parole al posto che me le chiedesse lei, ma sul momento ciò che mi veniva in mente era "C as in... in... CxxxoNeSo!" per cui ho evitato.
In più quel fastidiosissimo segnale acustico si intrometteva sempre sul più bello.
La voce al telefono (traduco in italiano):"Ora le darò il suo numero di riferimento, se lo segni che è molto importante! Il numero è 99---biiiiiiiip---72"
"eh... sigh... può ripetere..."
Alla fine di questa agonia, riesco ad ottenere un appuntamento per il colloquio. La voce mi dice che mi arriverà una lettera di conferma. Le chiedo se può spedirmi anche una e-mail per sicurezza, ma "No, le e-mail no perchè ---biiiiip----" Va beh, fa niente, grazie!

Purtroppo tra il giorno della telefonata e l'appuntamento ci sono una manciata di giorni, tipo 4 (almeno su quello non fanno aspettare) tra cui due di week-end e un Bank Holiday. Morale della favola: la lettera non arriva.
Il problema è che sulla lettera c'è un'informazione non del tutto trascurabile: l'indirizzo del mio appuntamento.
Il giorno del colloquio, in piena disperazione mi tocca richiamare e rifare tutta la telefonata per capire dove devo andare. Per fortuna  i miei dati li hanno già, per cui la cosa è un po' più sbrigativa.
Vado all'appuntamento, il posto è il job centre della mia area: un edificio con un'entrata abbastanza ampia da far ammassare una cinquantina e più di persone in attesa. Quasi tutti in piedi, alcuni accasciati sui gradini che tentano di compilare il modulo che ti viene dato all'entrata, l'aria è pesante... manca solo una capra al guinzaglio e un cesto con le galline e la scena idilliaca dell'"immigrato-disagiato" è perfetta.
Ma, a onor del vero, tutto procede molto efficientemente: l'attesa non è lunga e sistematicamente un'addetta raggruppa una decina di persone e le conduce al colloquio.
 Ovviamente anche in questo caso i nomi saranno storpiati tanto da creare piccole crisi d'identità, nonché incertezza "Ma ha chiamato me o Claio Piccinini?"
Evito di raccontare il colloquio, tanto le domande sono sempre le stesse e il mio interlocutore, tra lo scocciato e l'annoiato, dopo la mia prima esitazione, mi fa scrivere su un block notes tutti i dati, anche quelli a cui potrei tranquillamente rispondere senza incresciosi fraintendimenti.
"Date of bird?" "17 Janua..." "Scrivilo!" 
Alla fine di tutto scopro che dalla telefonata per avere l'appuntamento il mio cognome risultava PaTArecchini.  Ma io mi chiedo: "COME CAVOLI E? POSSIBILE???" ci abbiamo passato un'ora a fare lo spelling ( "P"-"P as in Paris?"-"Yes"-"A"... "A as in Alaska?"-"Yes"..."R".. "R as in  Rome?"-"Yes"...) e poi viene fuori PaTAcchini???"

Va beh... il peggio è passato, ormai è fatta, direte voi. Ora finalmente, dopo un mese dal colloquio, avrai ottenuto il tuo benedetto Nino, giusto?
No! Non mi è arrivato proprio nulla! E dici: chi se ne frega, hai aspettato tanto, puoi aspettare ancora un po'. NO! Il Nino mi serve per ottenere la partita iva come freelance. E la partita IVA mi serve per fare la fattura per le illustrazioni fatte al museo, e se non faccio fattura non mi possono pagare.

E allora è da tre giorni che provo a chiamare il numero di assistenza nel caso "la sua domanda, spedita a Glasgow (A Glasgow? Ma perchèèè?), non sia ancora stata processata e/o non le sia arrivato il Nino entro due settimane dal colloquio.
Al numero di assistenza però non risponde nessuno. O meglio: dalle 8 alle 10am e dopo le 4pm: squilla a vuoto. Dalle 10am alle 13pm e prima delle 4pm: cade la linea.
E intanto io continuo a non avere i miei documenti. Col mio nome o con su scritto: John Smith, il risultato non cambia.

E' ufficiale: io non esisto.
Tutte le immagini di questo post sono tratte dalle illustrazioni di Jing Wei (click sul nome per scoprire il suo sito)

22 commenti:

  1. La burocrazia è burocrazia ovunque.
    Spero che il tuo Nino arriverà presto (e con tutte le lettere corrette al posto giusto!)
    Molto belle anche le immagini che hai scelto :)

    Vale A

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    1. Ho perso ogni speranza che arrivi da solo, devo richiederlo, ma se non mi rispondono non so chi altro telefonoare :-/
      Vero che sono carine queste illustrazioni? Le ho selte perché secondo me c'era un certo nesso :-D

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  2. Che mi hai fatto ricordare! Anche per me, le prime telefonate quando ancora il mio inglese era scadente e dovevo fare lo spelling del mio cognome... mamma mia, che incubo!
    Comunque non ti preoccupare: mi pare ovvio che "nino", visto il suo nome, è stato inviato a Roma, altro che Glasgow, e quindi ti verrà consegnato direttamente al tuo indirizzo. Intendo dire quello che avevi in Italia ;-)

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    1. Ma infatti ogni volta che devo fare una telefonata mi servono i sali , se no svengo... ma ultimamente sto cercando di telefonare talmente spesso che sto acquistando sicurezza, quando si dice: "La forza della disperazione"

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  3. Sono morta dal ridere sul "C as in... in... CxxxoNeSo!".. ahahahaha... me la stavo facendo addosso! Ahahahah!
    Allora non è solo in Italia che i numeri telefonici di assistenza non servono a una pippa e molti uffici importanti si scocciano a usare la mail che sarebbe certamente più comoda..
    Io ho nome e cognome corti anche se qualche fraintendimento mi è ugualmente capitato!

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    1. Guarda, ogni volta che devo fare lo spelling del mio cognome è un'agonia. L'ultima volta lo dovevo dire al tizio della lavanderia e lui si è stufato prima della fine e mi ha detto "Va beh, va bene così..." XD

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  4. A I U T O che pena!! spero che tu abbia il tuo Nino as soon as possible (per rimanere in tema!)

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    1. Io voglio solo pagare le tasse e ricevere il mio pagamento XP

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  5. E poi dicono dell'Italia..mi vien da dire..tutto il mondo è paese! Dal punto di vista burocratico...Mi auguro che ti facciano il Nino al più presto! Dita incrociate...

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    1. Però non è che sono solo io a dover richiedere il Nino: è una prassi normalissima, pensa a tutti gli immigrati che ci sono a Londra...Mr.Fedo non ha avuto tutto subito, perché i problemi sorgono sempre e solo con me?

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  6. Ma che infami! La burocrazia è odiosa ovunque.
    Bellissime le illustrazioni di questo post.

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    1. Eh... purtroppo...
      Sì, ci volevano delle belle illustrazioni per un post così lungo e logorroico ;-D

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  7. ahahhahah...il racconto della tua tragedia mi ha divertito tanto. Soprattutto ti immaginavo mentre facevi lo spelling con la vana speranza di essere compresa. Piccoli conforti: 1- La burocrazia è uguale everywhere! 2- Anche i cognomi di 4 lettere non li capiscono. 3 - Sei fortunata (ed anche io!!!) a non avere il nome di mia nonna (PASANA). IUn nome così strampalato non l'ho mai sentito. =)

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    1. Capisci perché ho il terrore di dover fare delle telefonate? Chi mi chiede il mio nome non sa a cosa va in contro... è un incubo per entrambi XP

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  8. Oddio che Odissea... facci sapere quando finalmente riesci a ottenere i documenti!

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    1. Ieri mi è arrivato il NiNO: qualcuno deve aver sentito le mie imprecazioni! Comunque è stato spedito dopo più di un mese da Belfast, non dopo due settimane e NON da Glasgow... vorrei capire perché, ma lascio perdere.

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  9. Se ti può consolare, secondo me succedeva lo stesso anche in Italia :P
    Ma con una nazione così avanzata come l'inghilterra, potevano anche fare una procedura online, scrivevi tutto ed eri a posto -___-

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    1. Ma infatti io sono allergica alle telefonate anche in italiano (però in inglese di più!)
      No, il "clue" di questa procedura è che devono farti un colloquio dal vivo, per capire se sei una brava perona o uno "sporco immigrato clandestino", non si pò fare on-line.

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  10. Io arrivo in ritardo di qualche altro giorno... riuscita a far niente? Se ti può consolare, io inseguo il mio codice fiscale da quattro mesi :)

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    1. Allora: mi è arrivato finalmente il Nino, ora devo capire quale modulo compilare per fare la libera professionista, perché dal sito mi mandava da una parte all'altra ed ero troppo stanca per capire da sola tutto, devo vederlo con calma con Fedo per non fare cavolate.

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    2. E del mio codice fiscale ancora nessuna traccia. Inghilterra-Italia: 1-0.

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    3. Ok, ora ho compilato anche il modulo per le tasse, il processo richiede da 4 a 6 settimane... speriamo!
      Ma come mai non hai il codice fiscale? Poi mi racconti! Mio padre in teoria sa come derivarlo, tranne forse le ultime cifre.

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