In effetti le foto che non ero riuscita a scattare a Villa Scott mi avevano lasciato un po' l'amaro in bocca... per cui ho voluto rimediare con un bonus: un edificio che non è esattamente in stile Liberty, ma visto che anch'esso si trova in collina ed è alquanto "originale" non ho potuto far a meno di fotografarlo.
Trattasi di un edificio costruito a fianco di Piazza Crimea fra il 1954 e il 1959 denominato "Casa dell'Obelisco" dall'obelisco che si trova appunto nella piazza.
domenica 29 luglio 2012
sabato 28 luglio 2012
Villa Scott
Avendo iniziato questo percorso della Torino Liberty con un opera di uno fra i più noti architetti esponenti di questo stile (vedi Casa La Fleur), avrei voluto ultimare il giro con un altro edificio "targato" Fenoglio 1902: Villa Scott.
Per cui mi sono recata sulla collina torinese per fare qualche scatto alla celebre villa di "Profondo Rosso".
Per cui mi sono recata sulla collina torinese per fare qualche scatto alla celebre villa di "Profondo Rosso".
Ubicazione:
Corso Giovanni Lanza, 57, 10131 Torino, Italia
venerdì 27 luglio 2012
La casa dei Cigni
Proprio di fianco ad una mini-pasticceria in via Borgone 5,Torino, sorge questa "dolcissima" casetta.
Spesso camminando per le vie di Torino, fra palazzoni altissimi, ci si imbatte in queste piccole
Spesso camminando per le vie di Torino, fra palazzoni altissimi, ci si imbatte in queste piccole
Ubicazione:
Via Borgone, 5, 10139 Torino, Italia
giovedì 26 luglio 2012
Villino Raby work in progress (?)
Trovo in rete un piccolo trafiletto del 2009 dove si dice che Villino Raby "chiuso per restauri.(...) Ora, nel 2009 quasi completamente restaurato"... Io ad oggi (giugno 2012) trovo
Ubicazione:
Corso Francia, 8, 10143 Torino, Italia
mercoledì 25 luglio 2012
Casa Florio
Al numero 15 di via Cibrario troviamo una casona grigia grigia: Casa Florio.
A Giuseppe Velati Bellini, l'architetto che nel 1902 costruì quest'edificio, non dovevano andare troppo a genio fronzoli ed altre bizzarie: la decorazione qui è quasi esclusivamente pittorica e bicolore.
I fiori ci sono ma
A Giuseppe Velati Bellini, l'architetto che nel 1902 costruì quest'edificio, non dovevano andare troppo a genio fronzoli ed altre bizzarie: la decorazione qui è quasi esclusivamente pittorica e bicolore.
I fiori ci sono ma
Ubicazione:
Via Luigi Cibrario, 15, 10143 Torino, Italia
martedì 24 luglio 2012
Draghi a Torino
I draghi a Torino abitano in C.so Francia 23, in un palazzo che si chiama Casa della Vittoria.
La "cuccia"ai draghi l'ha costruita Gottardo Gussoni (quello che faceva piangere i leoni con gli orecchini in Via Duchessa Jolanda), col suo tipico
La "cuccia"ai draghi l'ha costruita Gottardo Gussoni (quello che faceva piangere i leoni con gli orecchini in Via Duchessa Jolanda), col suo tipico
Ubicazione:
Corso Francia, 23, 10138 Torino, Italia
lunedì 23 luglio 2012
Casa Cuore
Ubicazione:
Via Amedeo Peyron, 7, 10143 Torino, Italia
domenica 22 luglio 2012
Via Duchessa Jolanda 17
Cosa nasconde questa svolazzante cancellata in stile Liberty se non un altro... Cortile Cortese di Torino?
Come una foglia di insalata in un panino, questo Cortile Cortese si trova in mezzo a due colossali palazzi Liberty nei pressi di via Duchessa Jolanda, a Torino ovviamente.
Tanto condito è il panino, quanto è ricca
Come una foglia di insalata in un panino, questo Cortile Cortese si trova in mezzo a due colossali palazzi Liberty nei pressi di via Duchessa Jolanda, a Torino ovviamente.
Tanto condito è il panino, quanto è ricca
Ubicazione:
Via Duchessa Jolanda, 17, 10138 Torino, Italia
sabato 21 luglio 2012
Casa Psicho
Ecco ciò che viene definito "Gotico Americano".
Ovviamente siamo sempre a Torino in via Piffetti 7, a fianco di Casa Masino, anche se sembra di essere di fronte ad una tipica casa da film sui Fantasmi...
Ovviamente siamo sempre a Torino in via Piffetti 7, a fianco di Casa Masino, anche se sembra di essere di fronte ad una tipica casa da film sui Fantasmi...
Scooby Dooo.... dove ti sei cacciato?
A parte cani parlanti che
Ubicazione:
Via Pietro Piffetti, 7, 10143 Torino, Italia
venerdì 20 luglio 2012
Casa Tasca
Via Beaumont 3, angolo con via Piffetti: a differenza della sfortunato edificio Anonimo che gli sta di fronte (Via Beaumont 4), di questa possiamo sapere il nome dell'architetto dall'iscrizione sotto il bowindo ad angolo.
Trattasi dell'architetto/ingegnere Giovan Battista Benazzo che tra il 1902 e il 1903 si occupò
Ubicazione:
Via Claudio Beaumont, 3, 10143 Torino, Italia
giovedì 19 luglio 2012
Via Beaumont 4
Questa è... figlia di ignoti.
Su internet non ho trovato nulla: non so il nome dell'architetto, non so l'anno di costruzione, non so assolutamente nulla.
So solo che
Su internet non ho trovato nulla: non so il nome dell'architetto, non so l'anno di costruzione, non so assolutamente nulla.
So solo che
Ubicazione:
Via Claudio Beaumont, 4, 10143 Torino, Italia
mercoledì 18 luglio 2012
Casa Masino
Una severissima Sfinge-Badessa fa capolino da un balcone fiorito di via Piffetti 5, Torino.
Ha uno sguardo serio, ma in realtà penso
Ha uno sguardo serio, ma in realtà penso
Ubicazione:
Via Pietro Piffetti, 5, 10143 Torino, Italia
martedì 17 luglio 2012
Casa Fenoglio
Una vetrata arcobaleno illuminata da un sole del mattino già caldo e alto nel cielo.
Non posso far a meno di immaginarmi i colori che filtrando dai vetri del bowindow inondando le stanze all'interno di questo capolavoro costruito
Non posso far a meno di immaginarmi i colori che filtrando dai vetri del bowindow inondando le stanze all'interno di questo capolavoro costruito
Ubicazione:
Via Principi d'Acaja, 11, 10143 Torino, Italia
lunedì 16 luglio 2012
Liberty a Torino.
"Posso chiederle PERCHE' fotografa?"
Puoi chiedermelo, certamente, ma la mia risposta non avrà un significato logico per te, caro passante, che curioso mi rivolgi questa domanda mentre davanti agli occhi hai un pezzo di storia di questa città.
Come posso spiegarti che fotografo per assaporare con gli occhi, per frammentare in uno scatto il "mondo" e gustarmelo come l'ultima briciola di cioccolato rimasto nella stagnola. Come posso?
"Do you speak English?Parlez vous Francais?"
Italiana, ma fingerò di non capire perché supponi che la mia curiosità non possa essere indigena. Mi rifiuterò di parlare la tua lingua fatta di stereotipi per i quali solo i turisti si aggirano per le città fotografando angoli che tu vedi tutti i giorni senza guardare.
Periodo di latitanza estiva: non riuscirò ad essere molto presente sul web, ma ho pensato comunque di programmare una serie di post per i prossimi giorni su un aspetto della mia città poco conosciuto e di cui si parla raramente: la Torino Liberty (con qualche eccezione).
Ovviamente ogni post si avvale della mia personale e non-professionale opinione, le informazioni sono state raggranellate per quello che ho potuto da internet e per mancanza di tempo non ho potuto trattare tutti gli edifici di cui avrei voluto parlare.
Ma tutto sommato mi è piaciuto scoprire/riscoprire un po' di Torino, spero possa piacere e incuriosire anche chi passerà di qui nei prossimi giorni.
A domani con il primo post.
Puoi chiedermelo, certamente, ma la mia risposta non avrà un significato logico per te, caro passante, che curioso mi rivolgi questa domanda mentre davanti agli occhi hai un pezzo di storia di questa città.
Come posso spiegarti che fotografo per assaporare con gli occhi, per frammentare in uno scatto il "mondo" e gustarmelo come l'ultima briciola di cioccolato rimasto nella stagnola. Come posso?
"Do you speak English?Parlez vous Francais?"
Italiana, ma fingerò di non capire perché supponi che la mia curiosità non possa essere indigena. Mi rifiuterò di parlare la tua lingua fatta di stereotipi per i quali solo i turisti si aggirano per le città fotografando angoli che tu vedi tutti i giorni senza guardare.
Ovviamente ogni post si avvale della mia personale e non-professionale opinione, le informazioni sono state raggranellate per quello che ho potuto da internet e per mancanza di tempo non ho potuto trattare tutti gli edifici di cui avrei voluto parlare.
Ma tutto sommato mi è piaciuto scoprire/riscoprire un po' di Torino, spero possa piacere e incuriosire anche chi passerà di qui nei prossimi giorni.
A domani con il primo post.
venerdì 13 luglio 2012
Tavolino
Travolta da un nuovo impulso di "Art Attack" ho deciso finalmente che era giunta l'ora di attuare qualche cambiamento al mio Tavolino Puffettoso.
Prima di tutto perché questo blu elettrico proprio non si abbina ad un contesto "natural", e poi perché assolutamente NON SI INTONA con la nostra attrezzatura da campeggio, la quale è costituita da colori che formano una "palette" praticamente perfetta (giuro che l'effetto di abbinare tenda verde, bacinella per bucato arancio e piatti giallo lime è stato del tutto casuale... però funziona!)
Insomma...era mio dovere trovare una soluzione.
Così mi sono "armata" di:
-vernice nera (quella usata anche per le sedie Ikea)
-2 fogli di carta verde acido sottile(si usa apposta per le decorazioni, la trovate nei negozi di bricollage)
-vernice cristallizzante (quella che si usa per le finiture di decoupage...sempre nei negozi di bricollage)
-Pennelli, colla vinilica e OVVIAMENTE il cutter! (queste son cose che dovrebbero avere tutti)
Ho iniziato con 2 mani di vernice nera... aspettando circa 6 ore l'una dall'altra (comunque si controlla sempre che la prima mano sia completamente asciutta prima di passare la seconda).
E intanto che aspettavo si asciugasse la vernice mi sono messa ha tagliare i due fogli di carta in tante piccole striscioline regolari (0,5cm di larghezza).
Poi le ho incollate in modo casuale, ma omogeneo, sul tavolino con la colla vinilica e quando si sono completamente asciugate ho passato 2 mani di vernice cristallizzante. Lo sanno anche i bambini che colla vinilica e vernice hanno un aspetto biancastro che poi diventa trasparente appena asciutte... però è sempre meglio puntualizzare: Don't panic!
Ecco il mio nuovo tavolino in perfetta armonia con "verdura" e "attrezzatura".
Molto meglio, no?
Prima di tutto perché questo blu elettrico proprio non si abbina ad un contesto "natural", e poi perché assolutamente NON SI INTONA con la nostra attrezzatura da campeggio, la quale è costituita da colori che formano una "palette" praticamente perfetta (giuro che l'effetto di abbinare tenda verde, bacinella per bucato arancio e piatti giallo lime è stato del tutto casuale... però funziona!)
Questo blu elettrico che ci azzecca???... tevvibile! |
Così mi sono "armata" di:
-vernice nera (quella usata anche per le sedie Ikea)
-2 fogli di carta verde acido sottile(si usa apposta per le decorazioni, la trovate nei negozi di bricollage)
-vernice cristallizzante (quella che si usa per le finiture di decoupage...sempre nei negozi di bricollage)
-Pennelli, colla vinilica e OVVIAMENTE il cutter! (queste son cose che dovrebbero avere tutti)
Ho iniziato con 2 mani di vernice nera... aspettando circa 6 ore l'una dall'altra (comunque si controlla sempre che la prima mano sia completamente asciutta prima di passare la seconda).
E intanto che aspettavo si asciugasse la vernice mi sono messa ha tagliare i due fogli di carta in tante piccole striscioline regolari (0,5cm di larghezza).
Poi le ho incollate in modo casuale, ma omogeneo, sul tavolino con la colla vinilica e quando si sono completamente asciugate ho passato 2 mani di vernice cristallizzante. Lo sanno anche i bambini che colla vinilica e vernice hanno un aspetto biancastro che poi diventa trasparente appena asciutte... però è sempre meglio puntualizzare: Don't panic!
Ecco il mio nuovo tavolino in perfetta armonia con "verdura" e "attrezzatura".
Molto meglio, no?
giovedì 12 luglio 2012
Galline
Devo sciogliere un po' la mano che in questi tempi è rimasta troppo sulla tastiera e poco sui fogli.
Ho bisogno di un blocco nuovo per gli schizzi e dei pantaloni corti. Le due cose non sono esplicitamente associate se non per il fatto che finalmente mi sto preparando per andare in vacanza (sarebbe meglio dire "finalmente darmi alla macchia") e non ho ancora avuto il tempo di stilare una lista di cose che mi servono (a parte le due sopracitate).
Le galline? Niente, non c'entrano assolutamente nulla.
venerdì 6 luglio 2012
Illustrati di Luglio
Gioia Immonda!
La mia illustrazione "Acqua" è stata pubblicata su ILLUSTRATI di Luglio (pag. 29).
Trovate la rivista in formato cartaceo nelle librerie o fumetterie che anno libri editi da Logos (in genere ve la danno gratuitamente o con l'acquisto di un libro). Oppure potete scaricare la versione in PDF direttamente dal sito di ILLUSTRATI
La mia illustrazione "Acqua" è stata pubblicata su ILLUSTRATI di Luglio (pag. 29).
Trovate la rivista in formato cartaceo nelle librerie o fumetterie che anno libri editi da Logos (in genere ve la danno gratuitamente o con l'acquisto di un libro). Oppure potete scaricare la versione in PDF direttamente dal sito di ILLUSTRATI
giovedì 5 luglio 2012
Ultraviolet shoes
Questa volta avevo vi faccio vedere come erano le scarpe prima che mi ci avventassi sopra:
semplicissime scarpe grigie, che tutta via non mi dispiacevano per modello e materiali, è sempre meglio partire da modelli basic per poi aggiungere particolari, perché il "troppo stroppia", si sa!
Mi spiace che le foto siano un po' disturbate dal riflesso, è stata un'impresa anche per me lavorare con l'angolazione giusta per vederci bene.
Questo modello mi ha subito fatto pensare al "sottobosco": ombra, fresco (a trovarli) e colori belli saturi come i fiori viola-blu che si trovano nei boschi.
Anche questa volta dunque ho optato per una decorazione floreale, che inizia sul tallone e poi prosegue un po' lateralmente sulla punta.
Come si evince dalla scritta all'interno sono scarpe di misura 36... purtroppo io il 36 ho smesso di portarlo più o meno in terza elementare, per cui queste scarpine non sono per me!
Saranno infatti accolte dai piedini di un'altra blogger: Ciccola di "Gatto Sandro viaggiatore", spero che siano di suo gradimento, dato che non la conosco personalmente sono andata un po' ad istinto.... speriamo!
A voi piacciono?
semplicissime scarpe grigie, che tutta via non mi dispiacevano per modello e materiali, è sempre meglio partire da modelli basic per poi aggiungere particolari, perché il "troppo stroppia", si sa!
Mi spiace che le foto siano un po' disturbate dal riflesso, è stata un'impresa anche per me lavorare con l'angolazione giusta per vederci bene.
Questo modello mi ha subito fatto pensare al "sottobosco": ombra, fresco (a trovarli) e colori belli saturi come i fiori viola-blu che si trovano nei boschi.
Anche questa volta dunque ho optato per una decorazione floreale, che inizia sul tallone e poi prosegue un po' lateralmente sulla punta.
Come si evince dalla scritta all'interno sono scarpe di misura 36... purtroppo io il 36 ho smesso di portarlo più o meno in terza elementare, per cui queste scarpine non sono per me!
Saranno infatti accolte dai piedini di un'altra blogger: Ciccola di "Gatto Sandro viaggiatore", spero che siano di suo gradimento, dato che non la conosco personalmente sono andata un po' ad istinto.... speriamo!
A voi piacciono?
mercoledì 4 luglio 2012
Mi manca un Lunedì
Sono indietro di un giorno nel mio calendario mentale.
Sono tornata Lunedì dal "weekend", anziché Domenica, per evitare sopprusi neurologici e uditivi in caso di vincite calcistiche (Leggi:" per evitare di strozzare il pazzo che spara ILLEGALMENTE fuochi artificiali nel cortile ad un passo dal nostro balcone), ho prolungato il weekend a Lunedì, o meglio, l'ho "frammentato" lavorando Domenica per poi tornare nella quiete campagnola prima che iniziasse il delirio.
L'attività principale di questo weekend di "relax" è stata "Spostare blocchi di cemento".
Per la serie Giochi senza frontiere, la sottoscritta ha pensato bene che quei blocchi pesantissimi, dovevano essere spostati per "ri-organizzare gli spazi".
Più o meno queste elucubrazioni prendono forma nella mia mente mentre cammino sul luogo in cui avverà il delitto con aria assorta e pacifica, tanto che Mr. Fedo ogni tanto cerca di richiamarmi da questo stato di "trance" chiedendomi: Beh, che fai qui? ...Cosa fissi? ...Perché non mi rispondi?
La risposta arriva poche ore dopo quando mi vede vagare con il metro in mano: quando ho il metro in mano e inizio a quotare cifre impossibili, il progetto diabolico è già in atto e allora non mi si può più fermare.
Dunque questi 4 Blocchi di cemento erano già il "residuo" di un piano attuato qualche mese fa: sorreggevano infatti due vecchie botti vuote, di cui mi sbarazzai a colpi di ascia e scalpello liberando un considerevole volume all'interno della cantina. Adesso era la volta dei blocchi.
Ovviamente distruggerli sarebbe stato un po' troppo faticoso, per cui ho deciso di spostarli sul retro del giardino per farne delle "panche".
Anche se sospetto che la maggior parte delle persone mentalmente ragionevoli non si metterebbe mai a fare questo tipo di lavori nel week end, dico che: il miglior modo per aiutarsi in questa impresa è trasportare il peso facendo rotolare sotto di esso dei pezzi di legno tondi e regolari che andranno infilati sollevando il blocco con una leva.
I problemi più grossi si incontrano nel caso il terreno non sia del tutto regolare (noi avevamo un piccolo gradino da superare per uscire dalla cantina) e ci siano molte curve nel tragitto da percorrere, in questo caso converrà disporre i pezzi di legno a "raggio" per assecondare l'andamento della curva, tuttavia senza che gli uni intralcino gli altri rotolando, per cui è necessario disporli anche ad una certa distanza tra loro.
Il percorso dei nostri blocchi dovrebbe essere stato di quasi una ventina di metri per ognuno... per cui un po' di esperienza ce la siamo fatti.
Non vi dico la soddisfazione di Mr. Fedo... già, non ve la dico.
Per la serie "Cose inutili, a titolo informativo". Tanto lo so che qualcuno su Yahoo! Answers avrà già chiesto "Come si spostano blocchi di cemento???Vi prego aiutatemiiiiii!".
Sono tornata Lunedì dal "weekend", anziché Domenica, per evitare sopprusi neurologici e uditivi in caso di vincite calcistiche (Leggi:" per evitare di strozzare il pazzo che spara ILLEGALMENTE fuochi artificiali nel cortile ad un passo dal nostro balcone), ho prolungato il weekend a Lunedì, o meglio, l'ho "frammentato" lavorando Domenica per poi tornare nella quiete campagnola prima che iniziasse il delirio.
L'attività principale di questo weekend di "relax" è stata "Spostare blocchi di cemento".
Per la serie Giochi senza frontiere, la sottoscritta ha pensato bene che quei blocchi pesantissimi, dovevano essere spostati per "ri-organizzare gli spazi".
Più o meno queste elucubrazioni prendono forma nella mia mente mentre cammino sul luogo in cui avverà il delitto con aria assorta e pacifica, tanto che Mr. Fedo ogni tanto cerca di richiamarmi da questo stato di "trance" chiedendomi: Beh, che fai qui? ...Cosa fissi? ...Perché non mi rispondi?
La risposta arriva poche ore dopo quando mi vede vagare con il metro in mano: quando ho il metro in mano e inizio a quotare cifre impossibili, il progetto diabolico è già in atto e allora non mi si può più fermare.
Dunque questi 4 Blocchi di cemento erano già il "residuo" di un piano attuato qualche mese fa: sorreggevano infatti due vecchie botti vuote, di cui mi sbarazzai a colpi di ascia e scalpello liberando un considerevole volume all'interno della cantina. Adesso era la volta dei blocchi.
Ovviamente distruggerli sarebbe stato un po' troppo faticoso, per cui ho deciso di spostarli sul retro del giardino per farne delle "panche".
Anche se sospetto che la maggior parte delle persone mentalmente ragionevoli non si metterebbe mai a fare questo tipo di lavori nel week end, dico che: il miglior modo per aiutarsi in questa impresa è trasportare il peso facendo rotolare sotto di esso dei pezzi di legno tondi e regolari che andranno infilati sollevando il blocco con una leva.
I problemi più grossi si incontrano nel caso il terreno non sia del tutto regolare (noi avevamo un piccolo gradino da superare per uscire dalla cantina) e ci siano molte curve nel tragitto da percorrere, in questo caso converrà disporre i pezzi di legno a "raggio" per assecondare l'andamento della curva, tuttavia senza che gli uni intralcino gli altri rotolando, per cui è necessario disporli anche ad una certa distanza tra loro.
Il percorso dei nostri blocchi dovrebbe essere stato di quasi una ventina di metri per ognuno... per cui un po' di esperienza ce la siamo fatti.
Non vi dico la soddisfazione di Mr. Fedo... già, non ve la dico.
Per la serie "Cose inutili, a titolo informativo". Tanto lo so che qualcuno su Yahoo! Answers avrà già chiesto "Come si spostano blocchi di cemento???Vi prego aiutatemiiiiii!".
martedì 3 luglio 2012
Il bouquet (o "palla medica")
Dunque, il bouquet me l'ha offerto la mamma di Mr. Fedo (che per delicatezza non chiamerò..."suocera"). Data la devastante influenza di qualche settimana fa, temevo di non poterlo scegliere personalmente, ma alla fine mi sono rimessa in tempo per andare dare un'occhiata dal fioraio ci avevano consigliato e poter accordare il colore del bouquet a quello del vestito e alle scarpe che avrei voluto decorare.
Invece che il bouquet tradizionale da tenere in mano, avevamo pensato ad una soluzione che pensavamo potesse essere più pratica e meno d'impiccio: una "pallina" da tenere al polso come una borsetta.
Dunque scegliamo una composizione di rose bianche e fiorellini piccoli rosa (non ricordo il nome) e viene presentato il conto alla madre di Mr. Fedo: la cifra non la dico, ma quando l'ho sentita penso di mi sia evaporata la faccia da quanto era salata.
Tra l'altro, prima che visitasse il negozio con la "sposa"(parolina magica con cui tutti i prezzi si quadruplicano), chiedendo informazioni sulla stessa composizione a palla, le avevano detto un'altra cifra.
Chiedendo spiegazioni, la commessa riesce a boffonchiare qualcosa di poco chiaro in cui ripete almeno 3 volte nello stesso periodo "la struttura":
-Beh...sa... la "struttura"... no, perché l'altra è una palla, questa invece che avete scelto ha una struttura.. capisce? i fiori... la struttura...
Capisco meglio la "struttura" quando il giorno del matrimonio mi arriva a casa la palla.
Che non è affatto una pallina, ma proprio una palla: è poco più piccola di quelle da volley e pesa come una palla medica. In più il commesso delle consegne mi dice di non appoggiarla assolutamente da nessuna parte!
E mo'??? Io mi devo ancora truccare e vestire, come cavoli faccio con 'sta palla appesa al braccio???
Decido di appenderla con 2 mollette allo stendino, poi si vedrà.
Quando è il momento di andare, non so neppure come posizionarla in macchina, e cerco, come posso di tenerla sospesa.
Insomma 'sta palla incombe su tutto come l'Uovo della "Sacra Conversazione" di Piero della Francesca, quando alzo il polso per mostrarla mi sembra di tenere una trota di 6Kg.
"Occhio quando lo lancio, perché è pesante..." Questa è stata la raccomandazione che ho fatto a tutte le donne nubili presenti al matrimonio, mi sembrava giusto avvertire facendo anche soppesare con mano la palla e tutto il peso della suddetta "struttura" che intanto...iniziava a sciuparsi e perdere una delle rose da sotto!
Sono riemersi ricordi delle medie, quando, con mio grande spirito sportivo, obbligata a partecipare a gare sportive tra studenti, sceglievo il lancio della palla medica impegnandomi il minimo che serviva per non tirarmela sui piedi , ma giusto un metro e mezzo più in là... Ora si scommetteva sulla distanza che sarei riuscita a raggiungere con un lancio all'indietro del bouquet.
E infatti il lancio non è stato dei più spettacolari, ma in ogni caso, credo sia stato l'unico matrimonio in cui le "damigelle", al posto che accapigliarsi per prenderlo, abbiano fatto un passo indietro istintivo per non essere beccate e non riportare lesioni.
L'unica coraggiosa-spericolata che si è lanciata in avanti per riuscire a prenderlo parzialmente è stata la mia cuginetta di 8 anni (e se dobbiamo aspettare che la prossima sia lei...), il resto si è schiantato direttamente a terra con uno "SPLAT!" cospargendo tutto il marciapiede di rose.
La scena è stata comunque divertente e ha dato modo ad ognuna di ricevere un fiore, rivelando la malefica "struttura" che anche senza fiori pesava un bel po'.
Inutile dire che non abbiamo aspettato un giorno per dirne quattro al fioraio, anzi in realtà abbiamo lasciato il feroce compito proprio alla madre di Mr.Fedo... un nuovo capitolo della saga di KillBill è stato scritto: "La Vendetta della Madre dello Sposo" hihihi!!!
Invece che il bouquet tradizionale da tenere in mano, avevamo pensato ad una soluzione che pensavamo potesse essere più pratica e meno d'impiccio: una "pallina" da tenere al polso come una borsetta.
Dunque scegliamo una composizione di rose bianche e fiorellini piccoli rosa (non ricordo il nome) e viene presentato il conto alla madre di Mr. Fedo: la cifra non la dico, ma quando l'ho sentita penso di mi sia evaporata la faccia da quanto era salata.
Tra l'altro, prima che visitasse il negozio con la "sposa"(parolina magica con cui tutti i prezzi si quadruplicano), chiedendo informazioni sulla stessa composizione a palla, le avevano detto un'altra cifra.
Chiedendo spiegazioni, la commessa riesce a boffonchiare qualcosa di poco chiaro in cui ripete almeno 3 volte nello stesso periodo "la struttura":
-Beh...sa... la "struttura"... no, perché l'altra è una palla, questa invece che avete scelto ha una struttura.. capisce? i fiori... la struttura...
Capisco meglio la "struttura" quando il giorno del matrimonio mi arriva a casa la palla.
Che non è affatto una pallina, ma proprio una palla: è poco più piccola di quelle da volley e pesa come una palla medica. In più il commesso delle consegne mi dice di non appoggiarla assolutamente da nessuna parte!
E mo'??? Io mi devo ancora truccare e vestire, come cavoli faccio con 'sta palla appesa al braccio???
Decido di appenderla con 2 mollette allo stendino, poi si vedrà.
Quando è il momento di andare, non so neppure come posizionarla in macchina, e cerco, come posso di tenerla sospesa.
Insomma 'sta palla incombe su tutto come l'Uovo della "Sacra Conversazione" di Piero della Francesca, quando alzo il polso per mostrarla mi sembra di tenere una trota di 6Kg.
"Occhio quando lo lancio, perché è pesante..." Questa è stata la raccomandazione che ho fatto a tutte le donne nubili presenti al matrimonio, mi sembrava giusto avvertire facendo anche soppesare con mano la palla e tutto il peso della suddetta "struttura" che intanto...iniziava a sciuparsi e perdere una delle rose da sotto!
Sono riemersi ricordi delle medie, quando, con mio grande spirito sportivo, obbligata a partecipare a gare sportive tra studenti, sceglievo il lancio della palla medica impegnandomi il minimo che serviva per non tirarmela sui piedi , ma giusto un metro e mezzo più in là... Ora si scommetteva sulla distanza che sarei riuscita a raggiungere con un lancio all'indietro del bouquet.
E infatti il lancio non è stato dei più spettacolari, ma in ogni caso, credo sia stato l'unico matrimonio in cui le "damigelle", al posto che accapigliarsi per prenderlo, abbiano fatto un passo indietro istintivo per non essere beccate e non riportare lesioni.
L'unica coraggiosa-spericolata che si è lanciata in avanti per riuscire a prenderlo parzialmente è stata la mia cuginetta di 8 anni (e se dobbiamo aspettare che la prossima sia lei...), il resto si è schiantato direttamente a terra con uno "SPLAT!" cospargendo tutto il marciapiede di rose.
La scena è stata comunque divertente e ha dato modo ad ognuna di ricevere un fiore, rivelando la malefica "struttura" che anche senza fiori pesava un bel po'.
Inutile dire che non abbiamo aspettato un giorno per dirne quattro al fioraio, anzi in realtà abbiamo lasciato il feroce compito proprio alla madre di Mr.Fedo... un nuovo capitolo della saga di KillBill è stato scritto: "La Vendetta della Madre dello Sposo" hihihi!!!
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