Al numero 15 di via Cibrario troviamo una casona grigia grigia: Casa Florio.
A Giuseppe Velati Bellini, l'architetto che nel 1902 costruì quest'edificio, non dovevano andare troppo a genio fronzoli ed altre bizzarie: la decorazione qui è quasi esclusivamente pittorica e bicolore.
I fiori ci sono ma
si stringono in perimetri troppo regolari per non sospettare che siano rettangoli di prato artificiale. E gli steli si scompongono come frange di un tappeto.
Il tutto è trattenuto da una corda con tanto di nappe e passamaneria. Ancora una volta mi vengono in mente i manifesti della Seccessione Viennese.
Eppure nel suo rigore questo palazzone mi piace. Mi piace la definizione delle linee pulite e geometriche così essenziali; e mi piace anche questo grigio a stesura piatta che però ha una morbidezza che sa di velluto...
Il velluto di un enorme "tendone", che normalmente sarebbe all'interno per racchiudere l'intimità di un appartamento, è esposto fuori a celare le meraviglie interne.
Geniale.
Sai che hai ragione, questo grigio sembra veramente vellutato. Però i colori spenti a lungo andare mi deprimono, non la trovo ideale per viverci, preferisco la casa Cuore.
RispondiEliminaMa in realtà questo è solo l'esterno... Dentro chissà che non sia coloratissima
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