giovedì 14 marzo 2013

Paese che vai... Italia che trovi

Riporto qui un topic che scrissi ormai parecchi mesi fa (13/10/2012) sul Forum di Illustrarte. 
All'epoca non ne accennai sul blog perché mi sembrava un discorso che poteva interessare una fascia ristretta di figure professionali che hanno a che fare quotidianamente con queste "faccende", ma oggi mi sento polemica e ho voglia di sentire e  condividere un po' di idee che mi sono fatta a riguardo.
Non trascrivo gli interventi degli altri membri, ma se volete potete leggere l'intera discussione QUI

Piccola premessa: Io non sono una fotografa professionista, quest'estate ho scritto una serie di ARTICOLI sul mio blog riguardanti il Liberty a Torino corredato da foto giusto perché è un aspetto della mia città che ritengo importante ma di cui si parla poco (giusto per far sapere al "mondo" che non 'c'è solo la Mole e il museo Egizio).

Ieri mattina mio marito mi sveglia dicendo "Ti hanno scritto dall'Australia, vorrebbero le tue foto sul Liberty".

Per cui alla notizia, sulle prime ho reagito con un "Cosa??? WOW!"
Poi però
il mio entusiasmo è stato affievolito dalla e-mail che accompagnava la richiesta: tante parole spese su quanto è bello e facoltoso il loro Magazine, sugli ambienti facoltosi in cui viene distribuito e sul fatto che viene stampato su carta patinata... per cui le foto servono ad alta risoluzione. Non una parola per le mie foto... che tanto schifo non dovrebbero fare se hanno deciso di pubblicarle. Insomma, pare che siano loro a fare un favore a me se le pubblicano...

In più, giusto il giorno prima, avevo letto QUESTO bel articolo di Davide Calì: storie vecchie, si sa... ma mi è venuto spontaneo chiedermi: chissà se anche in Australia si adotta il ragionamento "non è stato previsto un budget"... dato che la rivista è sì in Australia... ma pur sempre ITALIANA.

E infatti... dopo aver posto i miei quesiti su budget e diritti di copyright al responsabile dell'articolo, ho avuto la conferma che i miei dubbi erano fondati: non è previsto budget, la rivista è troppo giovane per "sostenere" queste spese... MA va!?!

Ora: come ho detto non sono una fotografa, non ho fatto queste foto a scopo di lucro, ma a scopo "divulgativo", pensavo di metterle anche su Google Maps, per cui mi va bene così, il mio nome ci sarà e mi restano tutti i diritti di copy e sfruttamento...

Però... Paese che vai, Italia che trovi... anche in Australia!

....

Scusate... ero stata imprecisa:

"Non è previsto alcun tipo di compenso economico in quanto il magazine è ancora molto giovane e non siamo in possesso di un budget tale che ci possa permettere questo tipo di spese."
"Ovviamente una volta pubblicato riceverebbe copia cartacea dello stesso ed il pdf della pagina/e in questione."

...che vuol dire: i soldi li abbiamo, ma a te non siamo disposti a sganciare nulla.
Però se vuoi ti spediamo dall'Australia il magazine...
Ma scusa, non fai prima a darmi 50€ e non spedirmi nulla (che magari ti costa di più!)

....Alla domanda se alla fine le avrei fatte pubblicare o no, ho risposto:

 Sì, alla fine il motivo per cui ho fatto quelle foto è stato per far conoscere Torino, non per venderle o guadagnarci qualcosa.
So che in rete si trovano poche immagini anche un po' datate sull'argomento, per cui mi interessava condividere ciò che io per prima non avevo trovato.

La mia polemica sorge dal fatto di aver riscontrato ciò che avevo appena letto nell'articolo di Calì.
Non intendevo puntare il dito verso "questo" caso in particolare, ma verso questo sistema di fare le cose, che a quanto pare viene utilizzato sempre più spesso.

Ora, io potrei rifiutarmi di dare queste foto, ma quasi sicuramente questo non sarebbe esemplare per far cambiare atteggiamento ai responsabili del magazine. Se avessero voluto, se davvero non ci avessero pensato prima, si sarebbero potuti soffermare sulla questione quando ho chiesto se era previsto un compenso. Evidentemente l'idea non li ha neppure sfiorati, per cui la mia azione non avrebbe fatto altro che indirizzarli verso un'altra persona disposta a regalare le proprie foto, o all'annullamento dell'articolo.
In quel caso io non solo non avrei ottenuto alcunché, ma non avrei neppure raggiunto il mio intento: diffondere queste foto.

Ovviamente, come al solito, è la mia personale opinione, non biasimerei nessuno se si rifiutasse di regalare il frutto del proprio lavoro e anzi lo capirei. In questo caso ho fatto ciò per cui erano state create queste foto e mi sentirei un'ipocrita a chiedere qualcosa in cambio.

Aggiungo una conclusione: dopo aver mandato le foto a tale rivista, via e-mail, sto ancora aspettando la copia della rivista (se è stata pubblicata), ma anche un GRAZIE sarebbe stato bene accetto.

Prontooo, Adelaide, ci sei???

18 commenti:

  1. Ahahah.. poverina..
    Io penso che cmq loro qualcosa guadagneranno, altrimenti che pubblicano a fare una rivista facoltosa su carta patinata!?
    Se il loro metodo è elemosinare roba dagli altri e poi sfruttarla a loro vantaggio, si vede che hanno capito tutto della vita!!!!
    Sinceramente conosco più di una persona che è stata in Australia e mi hanno detto che sono taccagnoni come da noi, pagano poco e sfruttano parecchio!
    Vabè.. avrai regalato lo stipendio a qualcuno.. diciamo che hai fatto la buona azione dell'anno!

    Se eventualmente ti arriva la rivista, voglio una scan della pagina con le tue foto! Almeno dilettiamoci nel pirataggio.. ahhaha!

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    1. Mah... A me invece dicono che l'economia gira eccome là... Comunque da che ho spedito i file con le foto non si sono più fatti vivi, non credo abbiano pubblicato nulla, ma non mi importa di questo... Più che altro la scortesia di non dire neppure "grazie"

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  2. Ma che roba! Sempre più spudorati, fra stage gratuiti e simili per cui sembrano loro a fare favori a te, ma intanto lavori gratis.
    Comunque fa sempre curriculum.

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    1. Se volessi fare la fotografa sì: farebbe curriculum... Peccato che non sia il mio campo :-D

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  3. Mah, io ci vedo sempre qualcosa di "losco" e avrei rifiutato. Penso che basta leggere un po' il tuo blog per capire qual è il tuo campo, ed è chiaro che non sei una fotografa di professione.
    Dunque, se a me servissero delle foto, e le trovassi in un blog di una fotografa professionista probabilmente gliele dovrei pagare. Meglio cercare altrove no?
    A me questa cosa della condivisione sta bene, dove è gratuita, a scopo divulgativo e senza guadagno (e possibilmente citando sempre le fonti, che ultimamente l'abitudine è spacciare roba d'altri per propria). Ma nel caso in questione si tratta di prendere gratuitamente materiale prodotto da te e metterlo in una rivista che verrà venduta. Questa cosa la trovo estremamente scorretta.

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    1. Ho visto nel PDF del numero precedente della rivista, che mi avevano mandato come esempio che il servizio sul l'architettura aveva delle foto molto belle di un professionista. Secondo me non hanno letto minimamente il blog, sono arrivati direttamente alle foto perché davvero se ne trovano poche di questi edifici e magari le mie sono più attuali di altre.
      Sinceramente non ricordo se la rivista fosse a pagamento ma "mi pare" che fosse una coppia omaggio della camera di commercio italiana di Adelaide.
      Il punto è che sempre più spesso il lavoro artistico, che siano foto o disegni o performance, viene visto come qualcosa che non va retribuito. Penso che il ragionamento sia: se la foto c'è già, perché dovrei pagare il tempo che questa persona ha speso per farla?... Ma allo stesso modo potrei andare in una pasticceria, scegliere una torta in vetrina e dire: perché dovrei pagarla? È già stata fatta!

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    2. Sono d'accordo con Ciccola. E naturalmente anche con te. Il lavoro artistico non è un hobby, ma è appunto un lavoro, e come tale va retribuito.

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    3. Per fortunate non siamo Le sole a pensarla così, purtroppo credo che di questo problema se ne accorgano solo le persone che ne vengono toccate perché appunto sono nel campo.

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  4. non so bene se dirti complimenti per le foto o incavolarmi contro questo mal costume di sfruttare la gente facendo credere chissà che...maledetta questa fame di lavoro mista a fama che abbiamo!in ogni caso se le tue foto son state notate vuol dire che avevano un valore...brava brava brava!

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    1. Ho scoperto oggi che l'articolo è uscito ma hanno scelto altre foto. Non importa molto ma avrei voluto ricevere una risposta, anche negativa, si trattava di cortesia... Secondo me.
      La persona a cui hanno pubblicato la foto però mi dice che lei non li ha trovati scortesi e le hanno mandato il PDF della pubblicazione: lo dico perché mi sembra giusto esporre anche il suo parere.

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  5. Cara Clyo, secondo me hai fatto bene ad accettare, in modo da far conoscere le tue foto. Comunque, questa storia è sempre più comune, e assurda per giunta! Almeno un compenso simbolico potrebbero darlo, giusto per far capire all'artista che il lavoro è apprezzato. Se ti va, qui c'è un link ad un video di una vlogger che mi piace molto che parla di questo argomento: http://youtu.be/MJVIZGwF_SI

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    1. Non riesco ad aprire il video, ma credo di conoscerlo: lei è un'attrice mi pare, ma l'argomento è proprio lo stesso! Io sono contenta di aver spedito le foto, vorrei solo che questo atteggiamento cambiasse anziché arrivare fino in Australia ;-)

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  6. C'è un sacco di gente che lucra con il lavoro altrui. Non so perchè ma per molti "veri giornalisti con il bollino doc" blogger è sinonimo di "lavoro gratis per noi, evviva!". Loro ti fanno il favore di darti visibilità e, intanto, riempiono le loro pagine con il tuo materiale e vendono copie che fruttano loro dollari sonanti XD
    Bella gente.
    Credo che l'unico modo per fermarli sia rifiutarsi di lavorare gratis ma, non so perchè, il mondo è pieno di gente disposto a farlo >__<

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    1. Per questo ho titubato fino all'ultimo per mandare le foto. Ma come ho scritto: non mi ritingo una fotografa, per cui non mi sento in diritto di chiedere soldi per una cosa che ho fatto con altri fini. Inoltre, forse, chiedendo soldi avrei "sminuito" il lavoro di qualche professionista... Si parla sempre in senso teorico, ma in qualche modo avrei avuto la presunzione di mettermi al pari di una persona che fotografa per mestiere.... Va beh, tanto poi sono stata scelte altre foto, di gente altrettanto non- professionista che ha accettato di buon grado e forse facendosi meno paranoie di me.

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  7. La questione del lavoro intellettuale che non viene pagato è brutta e spinosa. Si viene trattati da pezzenti, da mangiapane a tradimento, soprattutto in Italia, dove la cultura continua a essere considerata roba per pochi eletti con molto tempo libero (e infatti si vede come siamo poi messi, grazie a questo atteggiamento). In questi casi sono sempre estremamente indecisa, perché da un lato non trovo giusto lavorare gratis, ma dall'altro nemmeno io sono una fotografa, quindi se capita che mi chiedano qualche foto di solito la concedo, nella speranza che mi porti un po' di visibilità e magari qualche contatto più utile (mai successo finora, ovviamente). Questo è un argomento che mi fa particolarmente arrabbiare, però, quindi chiudo qui, ma con tanta comprensione e solidarietà!

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    1. Anch'io sono stata molto indecisa infatti. Quello che posso quasi dire per certo è che chiunque ti proponga un lavoro gratis ti darà visibilità per.. Altri lavori gratis. Purtroppo è una questione che ho sentito fin troppo spesso in diversi ambiti e che continua a ripresentarsi periodicamente.

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  8. Io avrei passato le foto avendole prima modificate in photoshop per nascondere messaggi subliminari contro le riviste patinate per le sale di attesa dei dentisti borghesi che nessuno leggerà mai davvero con interesse

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    1. Uff... troppo lavoro per nulla. Io le ho spedite originali, senza neppure raddrizzarle

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