lunedì 23 dicembre 2013

Tanti auguri!

In questi giorni sono in Italia per celebrare le feste.
Non ho messo il blog in modalità "Merry Xmas" perché vedo che ci ha pensato tutto il resto della blogosfera con addobbi, idee, regali e convenevoli.
Io in questo momento non mi sento particolarmente attratta dallo "spirito natalizio" (se così vogliamo chiamarlo), per cui lascio fare agli altri il brindisi e semplicemente vi auguro ...

venerdì 20 dicembre 2013

Volatili inglesi: cince, pettirossi e ...pappagalli

Qui in UK gli uccellini selvatici sono molto ben voluti e coccolati. Almeno così mi pare, dato che in tutti i supermercati, con la venuta dell'inverno, si possono trovare palline di semi e grasso da appendere in giardino per sfamare appunto i volatili selvatici, diffusissimi anche nel cuore di Londra.
Tre cinciallegre.
In questi giorni sono tornata ad Hyde Park e al Kensington Garden con mr.Fedo e fra i cespugli, ormai spogli, ho potuto osservare diversi gruppi di cinciallegre, qualche cinciarella (più piccole e con la testa blu) e alcuni pettirossi.
Cinciarella (blue tit)
Ma la cosa che mi ha fatto cadere la mascella per terra dalla meraviglia è stata

mercoledì 18 dicembre 2013

Barbican Centre - Ritorno al futuro

Hai presente quei film futuristici degli anni '60? Quelli che costruivano il mondo del futuro senza bene comprenderlo, ma che nel futuro ci credevano davvero.
Quei film che visti adesso sanno di passato, anche se il mondo che immaginavano non è ancora arrivato. Oppure è semplicemente un futuro alternativo.
Il Barbican è un po' così.
E' un complesso di edifici progettato negli anni '60, a Londra, in un'area che era stata interamente distrutta dai bombardamenti dell'ultima Guerra Mondiale. Fu un progetto molto ambizioso che

giovedì 12 dicembre 2013

Di lampade e lampadari creativi

Vi ho mostrato QUI la mia versione DIY di un paralume. Ma ci sono veramente tantissimi modi creativi per rendere una lampada unica e riciclare materiali che altrimenti buttereste via. Ecco alcune idee facili da realizzare.

1)Paralumi di cartone ondulato. Per chi non sa più come rompere le scatole.
source
source
2) Paralumi sferici di pizzo o corda. Entrambi si possono fare con lo stesso metodo: applicate il pizzo o la corda su un palloncino gonfio e cospargetelo di colla vinilica. 
Lasciate uno spazio per infilare successivamente la lampadina e il filo. Quando sarà del tutto asciutto sgonfiate il pallonciono e delicatamente staccatene la struttura che si è creata. Avrete la vostra palla-paralume pronta per essere appesa.
source
source
3) Paralume con bicchieri di plastica: nella mensa della scuola elementare ne avevamo due. Però sono piuttosto voluminosi e necessitano di un ambiente abbastanza largo.
source
4) Paralume fatto con i "cosetti" dell'apertura delle lattine (perdonate il termine tecnico). Unica avvertenza: non vi ubriacate per raccogliere più in fretta i pezzi necessari e usatelo solo per un'abatjour... che se lo appendete al soffitto magari vi crolla in testa!
source

venerdì 6 dicembre 2013

Ricchi premi e ... cibo!

Ed eccomi di nuovo qui a parlarvi di me. Questa volta però ho l'alibi di un premio!

Devo ringraziare Piccikka e Princi che, un due tre mesi fa( ...argh!), mi hanno assegnato rispettivamente: il Premio dell'amicizia e il Liebster Award . Grazie ad entrambe (meglio tardi che mai).
Dovrei scrivervi un TOT di cose su di me, ma forse lo farò in un post a parte...chissà?
Intanto oggi rispondo alle domande che mi ha rivolto Princi riguardo l'alimentazione. Argomento che non tratto molto spesso, quindi, se volete sapere cosa mangio e perché sono una persona orribile, leggete il seguito dopo il salto!

martedì 3 dicembre 2013

Una preziosa aiutante.

Chi sarà mai questa bimba con le trecce e un pennello in mano?
Ma è la mia piccola aiutante! L'ho assunta per decorare questo cuscino e sta facendo un ottimo lavoro  (che detta così mi arresteranno per sfruttamento minorile, ma fa niente!)
Scherzi a parte: questo è un altro dei miei cuscini che ho stampato con il linoleum intagliato.
In realtà la parte di incisione riguarda solo la figura della bimba, l'effetto "pennellata incerta" l'ho fatto con una striscia di gomma inchiostrata.
Questo stampino è più dettagliato perché, come spiegavo QUI, l'ho fatto col linoleum beige, quello un po' più duro, e sono riuscita a definire meglio la luce nei capelli e alcuni particolari.
Io la trovo tenera, Mr. Fedo la adora: è il suo cusciono preferito, finora.
Il mio preferito ve lo mostro prossimamente!

giovedì 28 novembre 2013

I miei lavori su Søciety 6


Important Notice:
You can find some of my artwork HERE on Søciety6   as prints, stationary cards, iPhone/iPod cases and skins.

FREE Shipping thru Cyber Monday, worldwide (December 2)! 

ASAP I'm adding some new illustrations, stay tuned! 





 

Avviso Importante!
Alcune delle mie illustrazioni ora sono in vendita QUI su Søciety6  sotto forma di stampe, card o cover (cases and skins) per iPhone e iPod.
Presto ne aggiungerò altre, ma mi premeva fare questo piccolo intermezzo pubblicitario perché per ora, fino al 2 Dicembre, c'è una promozione per la SPEDIZIONE GRATUITA.


Un GRAZIE immenso ad Alice che mi ha suggerito il sito  e a tutti voi che commentate sempre con parole gentili i miei disegni e mi inniettate  una dose massiccia di autostima. Spero di avere presto altre novità!

Peter ti odio

Sì, Peter, ti odio perché mi hai rovinato l'infanzia.
Hai innescato in me terrori e sospetti a cui mai avrei voluto pensare.
Dai, pensiamoci, chi sei tu in realtà, caro Peter Pan? Uno sconosciuto che si intrufola dalla finestra e porta via i bambini, in un posto che neppure esiste. Terribile.
I bambini "sperduti". Già, sperduti perché, come ci spiega Wikipedia,  non essendo stati reclamati per sette giorni, sono stati portati via a Neverland, dove vivono con Peter Pan.... nessuno li ha mai cercati, capite? Non sono bambini "smarriti" sono persi. Il termine "sperduto" indica rinuncia a priori.
Io non sono mai stata una bambina eccessivamente mammona, ma Peter Pan, la "sindrome dell'abbandono" te la fa venire anche se non ce l'hai.
Dunque, dalla prima volta che ho visto il cartone animato ho iniziato ad esserne terrorizzata e figurarmi cose terribili: perdermi e non essere cercata, essere abbandonata con non curanza, sperduta dai miei stessi genitori. Capite la mia ansia?
Mi sono sempre chiesta: dove erano questi genitori quando i bambini sono scomparsi? Li hanno mai cercati? Si sono dati da fare per trovarli? Ora ho la risposta: No.
a se vogliamo andare a fondo in questo delirio: io ci tornerei da dei genitori che mi hanno abbandonata? Li riabbraccerei scogliendomi in una scena melensa oppure... sputerei in un occhio a  genitori così?
La carrambata: Toh, guarda, sono tornata! Dopo sette anni vissuti su un isola con un pazzoide che non vuole crescere, mangiando bacche e vestendomi di pelli di animali e foglie, combattendo contro pirati e coccodrilli, mentre voi, non vedendomi tornare, non vi siete neppure scomodati a chiamare la polizia e dichiarare la mia scomparsa. Ed eccomi qua: baci e abbracci. Volemmose bbene. Happy Ending.
Io. Gli sputerei in un occhio.
Davvero, Peter Pan per me sei un incubo.
E adesso ti ritrovo qui, nella mia passeggiata in Hyde Park, nel Kensington Garden. Ti hanno fatto persino una statua con il flauto (di Pan) tra le mani che mi sembri la versione mignon del Pifferaio magico. Tutto torna, dato che anche il pifferaio, dopo aver portato via i topi dalla città, si porta via i bambini.
Sempre in termini di rapimento di infanti, c'è stato un momento in cui ho pensato che la tua rappresentazione Disneyana, con le sembianze da folletto e occhi a mandorla, potesse in qualche modo essere collegata con i Changelling: lo scambio o il rapimento di bambini nella culla da parte di elfi maligni rimpiazzati da altri elfi affinché venissero allevati e nutriti dai genitori umani (si riferisce a questo anche il titolo dell'omonimo film con Angelina Jolie, Changelling).
Non so a voi, ma a me questa cosa sembra abbastanza inquietante.
Ma mai quanto il piedistallo della tua statua di Peter in cui si scorgono figure umane e dei coniglietti, che come dico sempre: sono come il prezzemolo e stanno bene su tutto. Ma dico: l'avete osservata bene? Ad una prima occhiata mi sono detta: le figure saranno i famosi bambini sperduti e quella vicino ai coniglietti è Wendy. Poi riguardando le foto mi sono accorta che le figure sono in realtà tutte donne-fanciulle-fate, avviluppate in un turbine melmoso dal quale no riescono a liberarsi. terrificante associazione di idee: mi hanno fatto pensare alle teste di fanciulli intagliati (incastonati) sul letto di Eleonor nell'orrido* film "Haunting- Presenze".
In realtà sono le fate che avviluppano Peter nei giardini di Kensington per non farlo tornare a casa dalla madre e in un certo senso accettare le responsabilità del mondo adulto da cui è fuggito uccidendo per sempre la sua immaginazione da fanciullo (WHAT?).
Poi, quando finalmente riesce a tornare, trova le finestre sbarrate da spranghe di ferro e scopre che la madre l'ha rimpiazzato con un altro bambino. (ri-WHAT???)
Da lì, il nostro Peter si trasforma da vittima a carnefice (mi sorprende che non sia diventato un prototipo di Norman Bates) e decide di "rapire " altri bambini e portarli nel suo mondo.
Insomma: esistono tante storie su Peter Pan, molte interpretazioni e associazioni di idee, ma da qualsiasi parte io le guardi, non riesco a vederne una lettura positiva. Proprio no.
Peter Pan : sei il mio incubo!




*è un orrido film dell'orrore, se non l'avete visto sappiate che è proprio brutto brutto brutto.

mercoledì 27 novembre 2013

Linocut printing

Qualche mese fa avevo creato delle stampe su stoffa con degli stampini di linoleum incisi da me (li trovate QUI e QUI).
Mi avete chiesto spiegazioni riguardo questa tecnica  che purtroppo si sono fatte attendere per moltissimo tempo. Non me ne sono dimenticata, non mi dimentico mai di tutti i post che vorrei scrivere... solo che: una la penso e cento ne faccio (ogni tanto ho problemi a stare al passo con me stessa). Dunque eccomi qui a parlare di lavori che ho fatto mesi fa.
Il linoleum è un materiale gommoso che viene venduto in fogli spessi qualche millimetro. Lo trovate nei negozi ben attrezzati di belle arti in diversi formati e (presumo) composizioni, anche se originariamente è stato prodotto come copertura per pavimenti negli anni '60 (poi sono venuti il PVC e altri materiali... ma questo ci interessa poco).

lunedì 25 novembre 2013

Autumn in Hyde Park

La luce radente di questo periodo è l'ideale per fare foto, i colori dell'autunno fanno il resto.
Venerdì sono andata a fare una passeggiata lungo Hyde Park, che è forse uno dei più grandi parchi di Londra, attraversato dal Serpentine: un immenso lago lungo e stretto.

giovedì 21 novembre 2013

Rendez-vous vudù

Avete mai letto il Tè?
No, non i fondi del tè o del caffè... Parlo del BLOG del divertentissimo Raffy!
Questa volta è stato lui e il suo post sugli Dei Vudù ad ispirarmi una serie di coloriti personaggi.
Volevo delle rappresentazioni abbastanza "iconografiche" di questi bizzarri Dei, così ho preso come riferimento le immagini della cultura vudù, ma anche quelle dei santini cristiani, alcune "celebrità" dei giorni nostri e, non ultime, le meravigliose carte dell'ormai scomparso Sergio Toppi (vedi alla voce: luci drammatiche).
Ho cercato di rappresentare delle figure mistiche, sospese nel "divino" ma anche con delle espressioni intense che hanno molto dei vizi "umani". I corpi sono delineati  da una linea bianca, sovrapposta al colore puro, laddove il colore contiene la figura e i simboli che definiscono le caratteristiche di ogni divinità.
Quali sono queste caratteristiche? Perché non provate a scoprirlo leggendo l'articolo scaricabile a questo LINK!
Abbiamo pensato di fare un piccolo regalo ai nostri lettori impaginando il testo e le illustrazioni come se fosse un vero articolo editoriale scaricabile come PDF. 

Dato che quello degli scaricamenti è il mio primo esperimento: fatemi sapere se funziona tutto e se vi piace come idea.

martedì 19 novembre 2013

Sciarpa Collo

Succede che qui inizia a far freddino, ma più che altro tira un vento che, come riportato dai giornali, ha creato non pochi disagi a Londra... uno fra questi è che mi stava volando via il cane.
Ma senza andare nei particolari più imprevedibili, quest'estate  (sì, a Luglio, quando anche qui si moriva di caldo) mi sono messa al lavoro per creare questo "collo" para-spifferi.
It's so windy in London lately! You probably heard about the strong winds hitting the UK, well I saw my dog flying... almost.
So, to prepare myself for the cold winter wind, I crocheted this neck scarf a couple of months ago:
Ho comprato questa bellissima matassona e  ho iniziato ad uncinettarla (si dirà così?) davanti alla TV. E' un lavoro poco impegnativo, io non so fare grandi cose con l'uncinetto, però questo è davvero molto semplice, ho usato il punto a catenella, che è quello più basico che c'è.

It did not take me a long time to do it, I made it while watching the TV, bit by bit over a couple of days. I'm not used to crochet, but this is a very easy job using the chain stitch technique.
Purtroppo si tratta di lana acrilica, ma mi piaceva troppo il colore e quei micro puntini colorati, che non ho potuto fare a meno di prendela. Me n'è anche avanzata una grande quantità, ma la tengo per i prossimi eventuali lavori.
Infine ho aggiunto due bottoni di cocco come decorazione.
Ed eccomi qui: pronta a sconfiggere il vento gelido! 

Even if the wool was acrylic, I bought it because I fell in love with this color and texture. I want to do some other works with it. Finally I added two coconut buttons as decoration. 
And here I am ready to defeat the chilly winter!


domenica 17 novembre 2013

Al lupo! Al Lupo! ...a Mr. Fedo!

Oggi è il compleanno di Mr.Fedo.
Auguriiii! Buon Compleanno Nino!
Lui ama molto i lupi e i pastori tedeschi (chi lo conosce lo sa), per cui gli dedico questo disegno.
Non parlospesso di lui sul blog ma è probabilmente la persona più genuina e buona che io abbia mai conosciuto (e sposato), per cui si merita tutto.
Oggi, caro mr. Fedo puoi anche commentare sul blog (ma solo per oggi, eh!)


PS: Ora forse capirà il motivo delle mie crisi isteriche quando rovistava tra i fogli lasciati in giro per casa e le insospettabili frasi tipo: "Ma perché CACCHIO guardi i disegni che non devi vedere?!"


giovedì 14 novembre 2013

DIY: Paralume

Ho comprato questa bella lampada verde ad un mercatino dell'usato a Greenwich per £2 (andare con le persone giuste paga: LEI è una vera esperta di mercatini).
Essendo senza pararalume, ho pensato parecchio a come avrei potuto sfruttare questa "mancanza"  in modo creativo.
Ho deciso che per ora la risolvo così:

I bought this beautiful lamp for only £2  at a car boot sale in Greenwich (I went to the market with HER, she is a real Car Boot Sales expert)
I found the lamp but I didn't buy any shade for it, thinking I would do it myself... and so I did:
E' stato un progetto piuttosto sperimentale, era da un po' che volevo creare qualcosa con i rotoli della carta assorbente, non esattamente un paralume, ma ho colto la palla al balzo e ci ho provato (non senza sbagliare un paio di volte e dover rifare tutto da capo)
 Ho incollato i pezzi di cartone con semplice colla vinilica, aiutandomi man mano con delle mollette e costruendo una fascia per volta. Ogni fascia ha 24 pezzi, che si ricavano da circa 3 rotoli, tagliati in fasce da 2cm, per cui ho utilizzato circa 9 rotoli.

I used about 9 paper towel rolls to realize my shade. I cut them 2cm deep and then I put them together with vinyl glue and some clothes pegs. In the top row, I put 3 piece 4cm deep laying on the lamp's structure.
Nella fascia superiore ho lasciato 3 pezzi più lunghi degli altri in modo che potessero poggiare sulla barra circolare della lampada.
Questa struttura è, per ora, quella che mi convince di più, anche se è un po' "provata" dai tanti tentativi di assemblaggio.

This project is a little bit rough because I have changed my mind several times along the way, but finally I like it. Anyway I 'd like to try some other solutions to customize my lamp, I hope to have some other ideas soon.
Magari prossimamente farò qualche altro vestitino per la mia lampada costumizzabile (e magari mi riuscirà meglio). Ci sono mille opzioni ancora con cui potrei sbizzarrirmi... basta provare!

mercoledì 13 novembre 2013

Per viaggiare meglio.

Per una volta la pubblicità su youtube non è fastidiosa, anzi: io ho trovato questo video davvero bello.
Penso sia importante condividerlo: queste semplici regole dovrebbero essere un "bagaglio" comune per tutti (non solo a Londra).  L'ho tradotto qui sotto anche per chi non parla inglese (scusate, traduttrici, se sono stata imprecisa o troppo letterale) spero sia comprensibile.


Quando viaggi nella città di Londra
è facilecreare scompiglio
Allora, per favore, non dimenticare
queste semplici regole di etichetta.

La piattaforma è abbastanza lunga
sembra solo piuttosto scomodo
sostare tutti insieme in un posto 
(con lo zaino di qualcuno in faccia).
Muovendosi poco più in là
ti sarà più facile accedere alle porte.

Ora il tipo invadente che sale a bordo
proprio davanti ai passeggeri che vogliono scendere
 e si rifiuta di lasciar scendere gli altri
(anche se essi gridano e strillano)
E' qualcuno che si merita un po' di compassione
per non sapere come si viaggia in questa città.

Mentre il tentativo di bloccare le porte
dovresti sapere che cosa può causare
non fa solo ritardare il treno,
ma può causarti danni, e farti del male.

Ora non ti vorremmo rimproverare
ma prova a spostarti un po' lungo l'interno 
così gli altri passeggeri non dovranno fronteggiarsi
con l'invasione del loro spazio personale.

E quando hai la nausea o non ti senti bene,
è forte la tentazione di fermare il treno
ma attivare l'allarme
può accrescere i danni:
ci è più difficile raggiungerti
e blocca il percorso di altri treni.
Questa è la semplice spiegazione 
del perché dovresti aspettare fino alla prossima stazione.

Noi amiamo i giornali gratis
ma, siamo sicuri concorderai con noi,
che l'amore si può rapidamente trasformare in odio 
se quei giornali bloccano le porte e ci fanno arrivare tardi.
Allora, solo per avvisarti,
porta il giornale con te quando te ne vai.

Tutti i passeggeri dovrebbero portare attenzione
e offrire il posto a quelli che ne hanno bisogno.
Sappiamo che può sembrare gretto,
ma per favore non aspettare che ti venga chiesto.

Ora, questo non intende essere un rimprovero,
solo un appunto informativo e istruttivo.
Perché non stiamo cercando di adularti.
Per noi, tutti i tuoi viaggi sono importanti.

venerdì 8 novembre 2013

La mia Gotham City

Questa è una postilla al post di oggi su Canary Wharf.
In effetti non l'ho menzionato, ma per me Canary Wharf è un po' Gotham City, quella dei Batman di Nolan. Ovviamente non mi riferisco ai substrati sociali nel quale prolificano criminali e pazzoidi, ma a vari riferimenti architettonici che mi sono divertita a scovare fra i film e la realtà.
Lascio che siano le immagini a parlare:

Canary Wharf


Canary Wharf è il centro nevralgico della finanza a Londra. Un'isola circondata d'acqua sulla quale sorgono diversi grattacieli e nella quale lavorano principalmente"men in black".

mercoledì 6 novembre 2013

Pumpkin Watching

Nel mio cortile accadono cose...
Vi avevo parlato tempo fa della comparsa del Bambinone D'oro  nel cortile davanti a casa nostra, la statua che campeggiava fino a pochi mesi fa al posto del Gallo Blu in Trafalgar Square.

Ebbene, dopo il Bimbo Gigante, nel periodo pre-Halloween, in cortile è spuntata una zucca.
Ovviamente non poteva trattarsi di una zucca "normale", ma di una zucca gigante... La Zucca! (Il grande Cocomero di Linus, mi suggerisce Acalia).
Insomma: c'è chi fa bird watching, osservando gli uccelli nel loro ambiente naturale, con tanto di mimetica e binocolo, e chi, come me, osserva l'evoluzione di una zucca gigante dalla finestra di casa propria. E la fotografa.
La fotografa non senza aver prima aver trovato un appostamento ideale per essere il più discreta possibile e non essere sgamata dagli omini che lavorano nella fonderia del palazzo davanti e che, in più giornate, hanno fatto il calco della zucca presumibilmente per trasformarla in statua.
Se siete interessati al procedimento con cui si realizzano le statue ho trovato il SITO della fonderia con foto e informazioni interessanti 
La zucca è quella palla ingessata alle spalle dell'omino in rosso.. grossa, eh?
Ormai mi è chiaro che il cortile avrà sempre le sembianze di una discarica a cielo aperto, ma che in realtà è un laboratorio in continua evoluzione, fatto di statue giganti, attrezzi e impalcature che vanno e vengono.
Venerdì scorso il Grande Cocomero è sparito, ma al suo posto è comparsa una Mega Orchidea Bianca, prima nascosta dalle impalcature.
Ora sono curiosa di sapere cosa verrà dopo.

martedì 5 novembre 2013

Cuccioli

Ed eccolo qui: un'altra creatura assieme ad un animaletto dei boschi. I due si sono appena incontrati, ma credo che faranno subito amicizia.

Here it is: a creature with a wild animal in a golden wood. They just met, but I think they will become friends soon.




lunedì 4 novembre 2013

Balla coi tubi II

A grande richiesta (di una sola persona, ovvero Vincent-san) vi racconterò come si è conclusa la faccenda della doccia incontinente iniziata QUI.
source
Come stabilito l'idraulico arrivò il giorno dopo il nostro ritorno in UK annunciato dal solito interminabile trillo di citofono.
Entrò con fare gentile, mi salutò, poi, come in un dejavù, si diresse verso l'ingresso, come aveva fatto l'altra volta, e io, come l'altra volta lo fermai e gli indicai la prima porta nell'ingresso. (Ciccio, il bagno è qui. Non l'abbiamo mica spostato)
"Ehi, ma io sono già stato qui!" In un attimo un barlume di memoria gli illuminò la mente e ricordò:
"Ma questo è lo stesso problema dell'altra volta!"
Bene. Andiamo bene.
"Questo non è coperto dall'assicurazione, non posso aggiustarlo"
Prima che potesse finire la frase, mi era già partito un leggero tic nervoso all'occhio, ma cercai di mantenere la calma con il metodo di meditazione del dottor Banner.
Ripercorremmo le tappe logiche che l'avevano portato nuovamente qui.
Una su tutte il fatto che la prima volta il rubinetto non era stato aggiustato, ergo: perdeva ancora.
Alché si decise di chiedere l'aiuto telefonico da entrambe le parti, per capire chi dovesse fare cosa: lui chiamò la ditta dell'assicurazione, che ancora una volta gli disse che non poteva intervenire, io chiamai mr. Fedo, che parlò con l'idraulico, che gli rispiegò che gli dispiaceva, ma la ditta non lo autorizzava ad intervenire.
Come l'altra volta "Ciao, eh": l'idraulico se ne andò.
Il giro telefonico continuò fra Mr.Fedo e la Landlord*, la Landlord (incazzata) e la ditta, e io che intanto consultavo siti di fai da te per capire se effettivamente eravamo condannati ad una vita senza doccia o potevamo ovviare al problema in qualche modo.
Poi finalmente la Landlord riuscì ad avere un nuovo appuntamento (in teoria per il giono seguente, in pratica due gioni dopo)
Mercoledì mattina sentii bussare timidamente alla porta: era l'idraulico.
Questa era la volta buona, non solo perché non aveva sfondato il campanello con il solito trillo interminabile, ma perché QUESTA VOLTA aveva portato gli attrezzi per lavorare!

Conclusione:
L'idraulico si rivela una persona gentile, e ci dice che purtroppo il malinteso è stato con la ditta che non lo autorizzava ad intervenire, e per questo aveva le mani legate, ma il lavoro di per sé era una cosa da pochi minuti. Si scusa anche per il fatto che i pezzi che sta sostituendo non hanno lo stesso design di quelli originali. e altre cose che sinceramente non capisco.
Sorrido, dentro di me: Rido.
Ma sai a me quanto me ne può fregare del design dei pezzi, dopo tre giorni che mi lavo a pezzi nel lavandino?
Io ho solo bisogno di una cosa, non importa che forma abbia, basta che sia una DOCCIA.


*Inquanto donna dovrebbe essere chiamata LandLADY, ma essendo persona giuridica, posso permettermi di chiamarla Landlord... e poi io mica la conosco.

giovedì 31 ottobre 2013

Halloween a colori

Il tempo si sta facendo sempre più grigio, per ravvivarlo vi mostro qualche foto di Neal's yard, un piccolo posticino di Londra, in cui si capita per caso, passeggiando per le viuzze vicino a  Covent Garden.

mercoledì 30 ottobre 2013

IF Creature

Questa settimana il tema di Illustration Friday cade proprio a fagiolo con il disegno che ho realizzato la settimana scorsa.
This week the Illustration Friday's topic is "Creature", and I did this illustration just a week ago with this strange creature in a pond.

Questa "creatura"non saprei dire neppure io cosa sia e da dove sia uscita. E' sospesa tra acqua e aria e, pur essendo immersa in uno stagno, porta un cappuccio per ripararsi dalla pioggia, mentre il castoro-marmotta la osserva interdetto.
Se avessi dovuto dargli un titolo diverso da quello di Illustration Friday, avrei detto: "Piove sempre sul bagnato" perché in fondo è anche un po' malinconica.

Actually I don't know where this creature comes from or how she can be floating the way she is doing. Even her friend,  the beaver, would like to know how she does it.
Above all: Why is she wearing a raincoat if she is in the water?

Daily word: subtle

subtle
adjective 1 : hard to notice or see : not obvious
a subtle difference in meaning between the words
subtle changes/variations
the subtlest details
Racial discrimination still exists, only now it's subtler than it oncewas.

2 : clever and indirect : not showing your real purpose
When it comes to giving criticism, sometimes it's best to take asubtle approach.
He didn't seem to understand my subtle hints.
It was her subtle way of telling me to mind my own business.

3 : having or showing skill at recognizing and understanding things that are not obvious.




sottile:
1.difficile da notare o vedere: non ovvio
2. intelligente e indiretto: che non mostra i suoi veri propositi
3. avere o mostrare abilità nel riconoscere e comprendere le cose che non sono evidenti

martedì 29 ottobre 2013

Daily word: camouflage


camouflage
1. a way of hiding something (such as military equipment) by painting it or covering it with leaves or branches to make it harder to see
The army tanks were painted green and brown for camouflage.

2 : something (such as color or shape) that protects an animal fromattack by making the animal difficult to see in the area around it [singular]
The rabbit's white fur acts as a camouflage in the snow. [noncount]
Rabbits use their white fur as camouflage in the snow.

3 : behavior that is meant to hide something or convince another of something that is not true [singular]
Her so-called charity work was a camouflage for her own self-interest. [noncount]
His tough attitude served as camouflage.

Cammuffamento (bruttissimo!), travestimento, Mimetizzazione:
1. un modo per nascondere qualcosa (come l'equipaggiamento militare) con  pittura o con foglie e rami.
2. qualcosa (ad esempio il colore o la forma), che protegge un animale da un attacco, rendendolo difficile da vedere  o distinguere dall'ambiente circostante.
3. comportamento atto a nascondere qualcosa o a convincere qualcun altro di una cosa non vera.

Questa parola in realtà si usa anche in italiano e d'altra parte non è propriamente inglese, ma francese: una parola che passa da un paese all'altro cammuffandosi da autoctona.

lunedì 28 ottobre 2013

Tema casuale.

So che in questi giorni, vedendo i non-aggiornamenti del blog, vi siete chiesti: ma dov'è? cosa fa? perché non ci ammorba con i soliti problemi casalinghi? perché non ci sviscera ogni suo singolo malato pensiero su come riutilizzare i rotoli della carta igienica ? insomma: perché non ci rompe le scatole un giorno sì e l'altro pure coi soliti post?
Sta forse male?
No, non sto male, no: non la smetterò di ammorbarvi con i miei hobby ossessivo-compulsivi.
Mi sono presa qualche giorno di distacco dal blog, per riorganizzare alcune cose e focalizzarmi su alcuni obiettivi senza altre distrazioni.
Per il resto, tutto bene: siamo tornati in UK e da due settimane faccio pumpkin-watching, disegno, taglio, acquerello. Le solite cose. Penso anche al blog, eh, ho cambiato il banner mensile il 25 ottobre, meglio tardi che mai. Ora mi tocca pensare a quello di Novembre.
Faccio anche ginnastica, a giorni alterni, che per me è più strano che fare pumpkin-watching, ma forse questo ve lo spiegherò meglio un'altra volta.

Per inciso: questo disegno non c'entra nulla con il post, roba a caso di questi giorni. Ma infondo questo post un tema non ce l'ha, per cui anche il disegno può essere casuale.

venerdì 4 ottobre 2013

Daily word: whisper


whisper
verb  1. to speak very softly or quietly
He whispered in/into my ear.
She leaned over and whispered to the girl next to her.
2. to produce a quiet sound
A soft breeze whispered through the trees.

Sussurrare/bisbigliare: 1. parlare a voce bassa o in modo pacato
2. produrre un suono lieve

Come il vento fra le canne (di bamboo)

mercoledì 2 ottobre 2013

Come non capire un tubo in poche semplici mosse.

Breve riassunto dell'ultima settimana a Londra.
Non sono stata molto al computer e non so quanto avrò tempo di guardare il blog mentre sono in Italia, ma intanto vi aggiorno su ciò che è capitato qualche giono prima della partenza.

Vi ricordate il bagno retrò con le tubature "liriche", che producevano rumori strani quando aprivamo l'acqua per la doccia?
Ecco: da un po' di tempo il rubinetto della vasca da bagno non canta più, ma si è preso un raffreddore e non la smette di gocciolare.
La settimana scorsa Mr. Fedo ha  cercato di limitare il gocciolamento chiudendo con forza la manopola dell'acqua calda. Ce lo vedete voi Mr. Fedo diventare verde come Hulk stringere la maniglia con tanta vemenza da... scassarla? Io no, ma tant'è che ora la maniglia gira a vuoto ed è inutilizzabile.
Sulle prime abbiamo contattato la nostra Landolord (padrona di casa) e lei ci ha risposto:
"No, problem! C'ho l'assicurazione con l'idraulico che fa pronto intervento"
E noi: "Evvai, figo, chiamiamoli!"
Mr.Fedo prende appuntamento per Martedì, io metto a posto tutta la casa in modo che dalle 9:00 del mattino alle 12:00 loro possano venire e io sono pronta ad accoglierli.
Peccato che nessuno si faccia vivo Martedì.
Mr. Fedo richiama e gli dicono:"no, no: non avevamo detto che saremo venuti domani, abbiamo detto per Mercoledì"
E Mr.Fedo ancora non si capacita di aver sentito "Tomorrow" al posto di "Wednesday"... conta le lettere uguali, cerca assonanze, ma niente: sembrano due parole completamente differenti!
Mercoledì, finalmente, sento il campanello del citofono che suona incessantemente per 5 secondi (contiamoli: milleeuno, milleedue, milleetre, milleequattro, milleecinque) e mi annuncia l'arrivo dell'idraulico.
Il tizio arriva, senza borsa, senza attrezzi, senza nulla al di fuori della maglietta con il nome della ditta che mi fa presagire che : Sì, è proprio lui, non è uno sconosciuto qualsiasi che mi sta entrando in casa. E' l'idraulico. meno male... 
Dunque gli mostro il problema e gli  dico che il rubinetto perde.
Lui guarda e poi mi dice qualcosa tipo: "Io posso riparare la maniglia, ma tanto bisognerebbe rifare tutto il tubo perché è vecchio e perde dai giunti"
Ok, che sia vecchio e perda dai giunti sono d'accordo, ma quindi cosa si fa? Lui mi ripete che può cambiare la maniglia, ma il problema non è lì. Allora gli chiedo quanto costerebbe mettere i tubi, anche perché su due piedi non so che dirgli: devo sentire Mr. Fedo e anche la Landlord se ci sono lavori importanti da fare. Mica posso decidere tutto io. So... How much?
Risposta: Non lo so.
Qui qualcosa mi sfugge: sei un idraulico ma non sai quanto costa  mettere due tubi e un rubinetto nuovi? Chiedo l'aiuto da casa, anzi: dall'ufficio. Chiamo Mr.Fedo e gli passo l'idraulico.
In pratica, quello che mi era sfuggito è che loro fanno "Pronto intervento" per cui potevano mettere un altra maniglia temporanea, senza miscelatore per l'acqua calda, ma la perdita non si sarebbe bloccata. 
"Tra l'altro il rubinetto è vecchio e non abbiamo la maniglia temporanea per quel modello. Però faccio un report alla mia ditta. Ciao, eh!" e se ne va.
Dal "report" poi risulta che noi abbiamo rifiutato il pronto intervento e... Ah, leggendo bene, non abbiamo diritto al pronto intervento! Perché quello è solo per la Landlord.
Ma allora perché 'sta donna paga da 10 anni un'assicurazione su una casa in affitto, se non può usufruirne quando i suoi inquilini ne hanno bisogno?
Risposta della Landlord: mah, in 10 anni nessuno ne ha avuto bisogno.
Ah beh, si beh...

Noi comunque abbiamo passato la settimana lavandoci a pezzi nel lavandino, che, voglio dire, non è il massimo della comodità e neppure della pulizia. però ci cospargiamo anche di borotalco, come nel '700 e cerchiamo di fare i "radical chic".



sabato 28 settembre 2013

Attention: trois, deux, un... Fiiiiiiiiih

Siamo partiti!
Ovvero: mentre leggete queste righe, noi staremo attraversando il tunnel della Manica, oppure saremo già in Francia. Direzione: Torino*.
Dopo 9 mesi lontani da casa, torniamo in Italia. e io penso: 
"L'unica cosa peggiore di non capire cosa dice la gente che parla per strada è
... capire quello che dice"

*Torino, che non è così grigia come il disegno qui sopra, ma non avevo nulla di pronto e ho preso un vecchio disegno per una scenografia di un film dai toni non troppo allegri.
Torino, che non è così grigia, è che la dipingono così.

giovedì 26 settembre 2013

Gabriel Moreno

Venerdì scorso su consiglio di Francesca  sono andata a vedere la mostra  temporanea di Gabriel Moreno alla Coningsby Gallery.
source
Essendo una galleria privata, non c'erano moltissimi pezzi: più o meno una quindicina di opere disposte in due stanze ampie quanto un negozio, con tanto di vetrina.  
Passata l'inaugurazione ed essendo ormai gli ultimi giorni di esposizione, la galleria era vuota, apparte un altro visitatore, oltre a me, e la commessa/titolare (?) che ho riconosciuto da alcune foto presenti sulla pagina di Facebook di Gabriel Moreno.
Tutte le opere esposte e anche qualcuna in più potete trovarle nella GALLERIA on line dell'artista. Le immagini che vedete qui sono state prese da altri articoli e sotto ognuna trovate la fonte.
La maggior parte delle opere di Gabriel Moreno raffigura ritratti femminili, non a caso il titolo dell'esposizione era "Women", utilizzati e resi noti molto spesso in ambito pubblicitario. Devo ammetterlo: di lui non mi ricordavo assolutamente il nome, ma credo di aver visto le sue immagini almeno un centinaio di volte su riviste di grafica e pubblicità arci-note.
source
I volti dei suoi soggetti, delineati in maniera quasi fotografica, si perdono in un intricato disegno grafico fatto di linee sottili: capelli che diventano forme, silhouette di rami, uccelli e farfalle.
Oltre a questa lettura simultanea giocata sugli spazi negativi e positivi, all'interno delle figure rappresentate vengono spesso sovrapposte immagini colorate come proiezioni di pensieri, ricordi e sentimenti del soggetto, che si compongono a loro volta in altre figure, volti e soggetti naturalistici.
Fino a qui, se conoscete Gabriel Moreno e potete visualizzare correttamente sul vostro monitor le immagini di questo post, non vi ho detto nulla di rilevante.
Quando Francesca mi ha chiesto se potevo andare a vedere la mostra e scriverne un resoconto però mi sono chiesta: cosa posso dire a chi vede queste immagini solo tramite web e non ha l'occasione di vederle dal vivo?
Parlo della tecnica? Dei materiali utilizzati? Da quello che sono riuscita a capire sono stampe ad acquaforte o lithografiche,  fatte con inchiostro nero e colorato su carta ruvida.
Sono tavole molto ampie (50x100 cm circa le più grandi - 18x45cm le più piccole) nelle quali si possono cogliere molti particolari.  E a questo punto, proprio mentre mi avvicinavo ad osservare mi è venuta in mente questa domanda:
In quanti modi si può osservare un opera?
source
Avendo diversi strati di lettura, queste immagini si prestavano bene a questa considerazione (e divagazione) su cui, in realtà, mi ero già interrogata diverse volte osservando le abitudini delle persone mentre visitano un museo o una galleria.
C'è chi passa da un quadro all'altro osserva la totalità della composizione, e magari soffermandosi solo sulle opere che lo colpiscono maggiormente.
Chi è devoto dell'audioguida e delle indicazioni sui cartellini appropriandosi di un percorso strutturato da qualcun'altro per assorbire ogni minima informazione tecnica/storica.
Chi si innamora dei particolari. Chi cerca una doppia lettura. Chi segue le linee e perde l'insieme.
Come sempre sono scelte individuali che raccontano tanto sulla personalità di ognuno, difficili da interpretare sotto un unico punto di vista.
Io ad esempio ho tempi lunghissimi di osservazione (sono quasi pallosa!) perché per prima cosa osservo l'insieme da una distanza media, giusto per capire il soggetto che viene rappresentato. Poi mi avvicino e mi perdo nei particolari, osservo la tecnica, le pennellate, dove si mischiano i colori e dove ci sono contrasti netti. Quando sono soddisfatta della visione microscopica, mi allontano e osservo in macro: a questo punto non mi interessa più delle figure o di quello che c'è rappresentato, ma guardo le forme, la loro posizione, i pesi, i bilanciamenti.
Solo per ultimo, e non sempre, leggo il cartellino esplicativo, per vedere se mi sono persa qualcosa o ci sono significati a me ignoti. (La mostra di Gabriel Moreno non esponeva alcun cartellino). Ma in linea di massima preferisco avere un mio percorso, cercare di capire/tradurre senza interpretazioni esterne. E forse anche per questo mi è difficile parlare di ciò che ho visto senza cadere nel banale.
Osservando i quadri di Moreno ho fatto esattamente questo percorso: ho cercato di vedere per prima la figura intera, che di solito è la figura principale sul cui volto si posano una serie di figure decorative più piccole e fitte. Ho osservato da vicinissimo le linee precise e pulite della "massa" di capelli, cercando di immaginare la mano dell'artista tracciarle una ad una. Le ho seguite mentre di districavano per comporre le figure degli spazi negativi. Ho osservato quelle che da vicino sembravano macchie astratte di colore da lontano appaiono distintamente come volti, all'interno dei volti stessi.
source
E insomma, anche se il numero di opere era limitato, volendo di cose da osservare ce n'erano un sacco.
Io spero di aver fatto del mio meglio descrivendo ciò che ho visto e ringrazio Francesca per avermi avvertito di questa mostra. 
Ovviamente se qualcuno ha altri eventi da suggerirmi qui a Londra, posso provare, tempi permettendo, a programmarmi qualche visita.

E ora, giusto per curiosità, vi chiedo: Come osservate un'opera?

mercoledì 25 settembre 2013

Daily word: Behave


behave
 verb
1. to manage the actions of (oneself) in a particular way
2. to conduct (oneself) in a proper manner intransitive verb
3. to act, function, or react in a particular way
4. to conduct oneself properly
if the children behave themselves properly and sit quietly during church, they'll get their ice cream afterward.

Comportarsi:
1.atteggiarsi in una particolare maniera
2. dirigere il proprio corpo in maniera appropriata
3. agire o reagire in un determinato modo
4. comportarsi correttamente 

Significati molto simili, ma con qualche sfumatura che non sono sicura di aver tradotto nel modo più chiaro. Se avete dubbi: lasciate fare al vostro burattinaio di fiducia, lui saprà condurvi nella maniera più appropriata.





martedì 24 settembre 2013

Mrs Pattern /la signora Pattern

Vorrei fare più disegni delle persone che vedo in metro, però non posso mettermi a disegnarle mentre gli sto seduta davanti e per privacy non posso neppure fotografarle. Starei delle ore a disegnare la gente in metro, ma mi sono appena seduta e devo già scendere. Allora mi rimangono in mente solo dei particolari. I particolari più insistenti. Quelli ripetitivi. Possono essere piccoli eppure riempirmi la mente. Riempire ogni spazio. 
Il resto lo ricordo vagamente.

venerdì 20 settembre 2013

Daily word: dynamic

dynamic 
adjective 1. always active or changing
a dynamic city
a dynamic relationship b : having or showing a lot of energy
a dynamic [=enthusiastic] speaker
an exciting and dynamic performance

2 technical : of or relating to energy, motion, or physical force
the dynamic theory of heat
dynamic and potential energy

Dinamico: 1. sempre attivo o mutevole, variabile
2. relativo all'energia, al movimento, o alla forza fisica

...va beh, questa era facile!


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...