lunedì 31 dicembre 2012

Le quattro

Si parla di Stagioni, ovviamente!
Ne sono trascorse 4 da quando ho scattato la prima foto (a febbraio), poi mi sono accorta nei mesi successivi di aver 2 o 3 foto con la stessa inquadratura e mi è venuto in mente che avrei potuto farne una al mese... Purtroppo non ci sono riuscita: mi mancano alcuni mesi!
Ma tanto questo giardino lo conosco a memoria, lo porto nel cuore, e ho altri 12 mesi per far nuove foto ad un luogo che ancora non conosco.
Buon 2013 a Tutti!

giovedì 27 dicembre 2012

Immigrati a Londra #2

Dunque, avevo lasciato le mie cronache londinesi ad "eterno stupore e meraviglia" tra pachi e casette colorate a Nottinghill, musei, palazzi (che magari mostrerò prossimamente) e fin qui tutto bene.... Non fosse per il lavandino a sgocciolamento perpetuo nella nostra stanza d'albergo. Non fosse che oltre al lavandino che gocciola c'è anche un'infiltrazione d'acqua sotto il pavimento ricoperto "Ovviamente" di moquette, come usa fare in Inghilterra; non fosse che la moquette è lercia e con l'infiltrazione d'acqua pianta una puzza che non si respira. Non fosse che i primi giorni ci siamo detti "va beh, troviamo una casa in fretta così ce ne andiamo da questo albergo bettola" e che poi invece ci siamo dovuti restare per due settimane perché la casa non c'era.
In effetti tutte le offerte che avevamo preso in considerazione prima di partire (su internet) si sono volatilizzate il giorno stesso in cui abbiamo messo piede in UK. In alternativa: girotondo di agenzie immobiliari; che però, quando spieghiamo che oltre a noi due c'è anche un cane, ci guardano con terrore misto a compassione (la stessa che si dà ai pazzi): quasi nessun proprietario accetta cani, se non per cifre d'affitto spropositate... che poi, trattandosi di Londra e dintorni, sono in tutti i casi affitti spropositati, ma c'è cifra e CIFRA.
Comunque ci lasciano tutti sul "forse" e, siccome muoversi con un'auto affittata per due giorni, da una parte all'altra della cintura di Londra non è neppure semplice per prendere appuntamenti, alla fine di case ne abbiamo vista solo una.
La casa: il prezzo è ok, la zona è carina (molto molto molto fuori Londra, ma col treno ce la si fa), ha tante (piccole) stanze, c'è pure il giardino, insomma "va bene". Il problema è che... non è pronta, la stanno ristrutturando completamente. E se da una parte abbiamo potuto dire "ecco, già che ci siete, la moquette nelle stanze: NO, Grazie!" dall'altra non l'abbiamo ancora vista finita, perché quando siamo partiti per l'Italia, il 22, non era ancora pronta... e non ci resta che sperare (pregare?) che per quando torneremo, il 30, sia tutto a posto. Inshallah! Come dice il nostro agente immobiliare.
Anche perché, l'alternativa, nel caso la casa non fosse finita, è... Io che salto alla gola dell'agente  e... va beh, dai, è Natale: calo un pietoso velo (pietoso per voi, non per lui).
Anche perché gli ultimi giorni, prima di tornare, non sono stati per nulla rilassanti.
La stanza puzzolente e umida, non ha favorito la guarigione di Mr. Fedo, che già prima di partire si era preso l'influenza. Tra lo stress per il nuovo lavoro, la ricerca di una casa e il vivere in una British laguna... giovedì, due giorni prima del nostro rientro, gli è venuto un febbrone, con tanto di tosse (che non gli era mai passata, ma era andata via via peggiorando) e, insomma... siamo finiti al pronto soccorso!
Non avendo ancora un medico in UK e non sapendo a chi affidarci, l'unica alternativa è stata: far chiamare un'ambulanza dall'albergo e farsi portare in "Emergency Room" e lì passare circa 8 ore: dalle 2 del pomeriggio alle 10.00 di sera, senza aver altro da mangiare che due barrette di KitKat.
Quando siamo riusciti a riapprodare all'hotel ci siamo gettati subito a letto, perché di mangiare a quel punto non ne volevamo neppure sentir parlare.
Il giorno dopo saremo dovuti andare a firmare il contratto per la casa, ma ovviamente mi sono presentata solo io, perché Fedo, sotto antibiotici era in condizioni pietose, e ora spero con tutto il cuore di aver compreso tutto ciò che mi è stato detto in agenzia e che non ci siano sorprese quando torniamo.
Ah, oltre tutto: la casa non è ammobiliata! Ci dovrebbero essere la cucina e la lavatrice, per il resto... ci portiamo la roba da campeggio e dormiamo per terra finché "Santa Ikea" non ci porta almeno il letto e un tavolo. Bello, eh?

...ditelo che ci invidiate!

lunedì 24 dicembre 2012

Lana bruciata

Con il post precedente ho terminato di raccontare i lavori che ho svolto per rendere più "vivibile e affittabile" QUESTO appartamento.
Ora mi pare opportuno scrivere qualcosa di più su questo mio "hobby", sul perché mi piace fare questi lavori, il restauro, il fai-da-te, l'arredamento ecc...
Post a lungo pensato e mai esplicato, per tanti motivi: perché può sembrare una storia malinconica, perché potrebbe essere anche un po' polemica, perché è qualcosa di "tanti anni fa", e sostanzialmente perché parla di me.
Ma alla fin fine la mia vita puzza anche di questo e non necessariamente un odore deve essere per forza cattivo o evocare momenti brutti, può essere semplicemente qualcosa che ci portiamo addosso, che fa parte di noi e in qualche modo struttura il nostro carattere.
Uno dei miei odori è "lana buciata" (mista a cenere bagnata, plastica fusa e altro), me lo porto dentro dal 1993, da quando avevo appena 8 anni. E' l'odore di materassi vecchi, quelli che ancora si imbottivano con la lana, bruciati nella nostra casa in campagna, è l'odore dell'acqua dei pompieri che hanno spento il rogo,  ed è un odore pesante, organico, che rimane a lungo nell'aria e in testa.
 In poche parole: una notte, mentre noi eravamo a Torino, dei ladri vennero a svaligiare la casa in cui io e i miei genitori passavamo ogni week-end e ogni estate: una casa isolata nella campagna Piemontese in cui erano vissuti i miei nonni e a cui eravamo molto affezionati.
 Probabilmente, per farsi luce nella casa buia e senza elettricità, i ladri accesero un fiammifero e gettandolo incautamente fecero divampare un incendio. Dalla ricostruzione dei pompieri, i ladri cercarono anche di spegnere le fiamme con dell'acqua, ma l'impianto idrico era bloccato dal garage, per cui abbandonarono l'idea e scapparono lasciando quasi tutto lì.
Le fiamme vennero avvistate solo quando arrivarono al tetto. Per fortuna i pompieri arrivarono giusto in tempo per togliere la bombola del gas, altrimenti sarebbe saltato tutto per aria, ma ormai di tutto quello che era in casa si era salvato ben poco.

Fin qui: storia tristissima... vi rincaro la dose dicendo che probabilmente l'incendio divampò dalla serie di peluche (70!) che appena una settimana prima avevo portato lì, a cui ero affezionatissima, ma che occupavano troppo spazio per l'appartamento di Torino.
Gli unici mobili che subirono meno danni di tutti furono quelli della stanza in cui dormivano i miei: un armadio, due comodini, un letto e un comò, più un tavolo della cucina lasciato dai ladri in giardino nella fretta di fuggire (tavolo che tra l'altro rubarono in una successiva incursione diversi anni dopo!)
Ma qui, attenzione: c'è la svolta!
Mentre le voci in paese su una nosra "eventuale" vendita della casa si facevano sempre più fitte (e insopportabili), i miei genitori anziché darsi per vinti si rimboccarono le maniche.
All'epoca, purtroppo, avevano appena affrontato delle grosse spese per costruire un muro di recinzione attorno alla casa (sì, lo so è terribilmente ironico!) e non avevano molti soldi, in più si erano dimenticati di rinnovare l'assicurazione sulla casa dalla morte di mio nonno. Per cui c'era poco da fare se non DARSI DA FARE contando sulle proprie forze e capacità.
Ovviamente per le grosse riparazioni, del tetto ad esempio, furono costretti a chiamare dei muratori; alcuni muri interni furono dichiarati inagibili  per cui abbattuti.
A noi restavano quei quattro mobili e una casa senza muri: decidemmo di farne un open space!
Vidi mio padre stuccare, segare e modificare l'armadio e il letto, mia madre dipingere tutto con un verde salvia per coprire le bruciature del legno e abbinarlo ad un rosa antico che scelse per cuscini e altra roba. 
Imparai che la segatura mista al vinavil è un ottimo stucco per legno e che con un po' di vernice e passamaneria si possono rinnovare mobili che qualcun altro ha gettato via. Vidi e imparai un sacco di cose anche se il mio contributo rimase quasi nullo perché ero troppo piccola per poter fare determinati lavori.

Ci volle molto tempo: passammo un'estate accampati in tenda, nel nostro giardino, fino a che alcuni vicini non ci  donarono dei mobili vecchi e ci trasferimmo gradatamente a dormire prima nel garage e poi, finalmente, in casa. Anno dopo anno riuscimmo anche ad arricchire la casa di tante piccole cose nuove o recuperate e rendere l'ambiente, a mio parere, molto carino. 
Ora amo quella casa. La amo non solo perché è stupenda (e non solo ai miei occhi), ma perché rappresenta quello che la mia famiglia è riuscita a fare in un momento in cui tutti ci dicevano di gettare la spugna.
Ovviamente è stato un momento brutto, ma penso sempre che siamo stati fortunatissimi: se quella fosse stata la nostra unica casa non so dove saremmo finiti!

 Molte persone sognano la "casa perfetta": spendono fior fior di quattrini per l'oggetto di design tanto sognato, si lamentano perché le mattonelle della cucina non sono come le vorrebbero loro, giudicano un "abominio" l'accostamento di due mobili non coordinati tra loro. E in tutto questo fanno sì che la mia vena polemica venga a galla.
La nostra casa magari non sarà mai "esattamente" la mia casa perfetta, lo stile è nato per necessità e col tempo ho imparato ad amarlo, ad apprezzare ciò che ho e ad amare il modo in cui si può ridare vita a qualsiasi cosa.
Forse senza quell'odore di "lana buciata" non mi sarebbe mai venuto in mente di appassionarmi a questi lavori, di sporcarmi le mani per rinnovare un vecchio mobile o inventare qualcosa da  zero con materiali di riciclo; lo giuro: non sono un'accomulatrice, una di quelle persone che non sa gettare via nulla e si riempie la casa di roba inutile. Ma cerco di vedere  e salvare le potezialità di oggetti che molte persone getterebbero via, e per questo mi sento fortunata!
Già che siamo in periodo natalizio, faccio anche la moralista: Si parla tanto di "essere generosi e altruisti" verso gli altri, ma , secondo me, anche "apprezzare ciò che si ha" è una gran bella cosa di cui si parla poco.

Con questo vi auguro: Buone Feste e una vita piena di "Apprezzamenti"!

venerdì 21 dicembre 2012

La camera

Ecco che sono arrivata all'ultima stanza!
Nella camera da letto erano stati ammucchiati dei mobili smontati e purtroppo irrecuperabili.
Quando sono riuscita a liberarmene la stanza si presentava più o meno così:
Le pareti qui erano bianche, tranne una grigia.
(Dopo il salto: la stanza come è adesso)

giovedì 20 dicembre 2012

Portobello Road

Nel weekend Mr. Fedo non lavora, per cui l'ho avuto a disposizione e, naturalmente, Sabato l'ho trascinato a Portobello. Quando gliel'ho proposto ha storto un po' il naso e mi ha chiesto: "Ma cos'è? un mercatino?"
Ma come cos'è?

Italo-giapponese


Forse non tutti sanno che... Il nipotino di Mr.Fedo, cioè il figlio di suo fratello, è per metà giapponese.
Questo bimbo, di un anno, tra un po' di tempo parlerà sia giapponese sia italiano... Fortunato lui!
(Dopo il salto :  gli animali del libro)

mercoledì 19 dicembre 2012

Cip Cip!

Gli uccellini in questo periodo hanno molto freddo e arruffano le penne tanto da diventare quasi delle...palline!
Avevo anticipato con il post delle "Pigne dorate" che stavo sperimentando altre cosine da fare con questa tecnica: ecco finalmente svelato il mistero!
(Dopo il salto: il tutorial)

martedì 18 dicembre 2012

Cucinino

Qualcosa si era già scorto dalle foto della cucina, ma voglio comunque dedicare un "capitolo" a parte per il cucinino, dato che gli ho assegnato persino un colore a parte.
Dunque questo è il cucinino allo stato iniziale:
Qui la parete è un po' multicolor perché quando hanno ritinteggiato non hanno spostato i pensili.
(Dopo il salto: la stanza come è adesso)

lunedì 17 dicembre 2012

Trafalgar Square

National Gallery, stanza dedicata a Canaletto e compagnia bella della scuola veneziana, mi sto "bevendo con gli occhi" ogni singolo dettaglio di ogni quadro e quasi non mi accorgo della vocetta al mio fianco che chiede "Is it London?", faccio finta di nulla ma la vocetta diventa più insistente: Is it LONDON?
Mi giro e vedo un bambino di circa 8-9 anni che mi fissa serissimo e punta il ditino verso questo quadro:
No, no che non è Londra! E' "Venice"!
Il bambino scappa via (ma gli avrò fatto paura?) e io mi chiedo se sia possibile vedere dei colori così anche a Londra, anzi, alla fine della visita mi chiedo se sia possibile vedere dei colori così da qualsiasi parte del mondo se non si ha la sensibilità per il colore di un Canaletto.
Poi esco dalla National Gallery e vedo questo:
Il cielo di Londra dopo un acquazzone, bluissimo, le nuvole che si spostano ad una velocità impressionante e una luce magnifica che si riflette sul marciapiede bagnato di Trafalgar Square.

Sono stata fortunata: in questi ho aperto l'ombrello una sola volta! Piove quasi una volta al giorno, ma in linea di massima il brutto tempo dura pochissimo e poi le nuvole vengono spazzate via dal vento.
Anche la nebbia però sa dare una atmosfera molto bella.
Continuo a fare la "turista solitaria", per fortuna nel week-end ho avuto a disposizione Mr. Fedo tutto il giorno: nei prossimi post vi racconto dove siamo andati.

Libricino

Come fare un libricino rilegato con... le scatole dei cereali?
Dunque, della raccolta di scatole di cereali per i miei "loschi fini", ne avevo già parlato QUI. Ora che, in realtà, il Natale è ancora lontano (NB: avevo scritto questo post a fine Novembre!), ma per organizzare regali casalinghi c'è bisogno di partire con un po' di anticipo, ho pensato di utilizzare questo cartone per farne un libricino.
Prossimamente spiegherò anche a cosa serve questo libricino, ma per ora mi soffermo sulla sua costruzione.

In rete si trovano diversi metodi di rilegatura (uno molto carino è QUESTO), purtroppo la forma dei miei cartoncini non si prestava per tale struttura, per cui ho deciso di prendere ispirazione, prendere un grande respiro e... fare a modo mio!

OCCORRENTE:
(Dopo il salto: il procedimento per realizzarlo)

venerdì 14 dicembre 2012

The sink is leaking

Piccola lezioncina pratica di inglese:
"The sink is leaking" significa: "Il lavandino perde..."
Nel nostro caso significa anche :
Mr.Fedo vai alla reception e fai mandare qualcuno per ripararlo, che si sta allagando il metro quadrato che usiamo come bagno.
Mr. Fedo va e gli dicono che manderanno un tecnico per vedere dov'è il guasto.
Ok, mentre Fedo è al lavoro io aspetto in camera che arrivi qualcuno e intanto mi informo su come si costruisce un'arca.
Poi finalmente arriva il tecnico, mi dice qualcosa a proposito del lavandino che non afferro del tutto, ma gli dico "Yes, Yes...The sink" e glielo indico. Lui apre il rubinetto e mi dice (qui dico in italiano, tanto ho capito tutto o quasi): "qual è il problema? Non è ostruito!" Allora capisco ciò che mi aveva chiesto prima e cerco di fargli capire il problema " it's dropping, The Floor is always wet!"
Lui: "non è che per caso hai bagnato il pavimento uscendo dalla doccia?"
Ma NO, cazzarola! ( questo non l'ho detto) "it's dropping!"
Lui mi corregge "is it leaking?" ....
Sì, quello che vuoi, comunque perde da ieri! L'ho visto gocciolare! Sta bagnando anche la moquette della camera!
Ma OVVIAMENTE quando lo guarda lui non gocciola più, e mi chiede" ma dove? Non vedo goccie"
Sì, ma se tocchi il tubo sentirai che è bagnato!
Per fargli vedere dove ovviamente ci dobbiamo muovere come degli elefanti in una scatola di sardine, ma alla fine si convince e si mette a trafficare coi suoi arnesi... Mentre io esco dal bagno per lasciarlo lavorare.
Non so esattamente cosa abbia smontato e rimontato, probabilmente gli ho indicato il tubo di scarico e lui ha messo a posto quello... Ma purtroppo dopo poche ore vedo che gocciola di nuovo...dalle maniglie.
Sta mattina sono di nuovo qui in albergo per spiegare (a modo mio) la situazione... Intanto ho messo un asciugamano per tappare la perdita e ora comunque è fradicio e il pavimento è nuovamente navigabile.
La cosa ironica è che proprio in bagno c'è un cartello con scritto:

We are a green hotel! Please consider helping us to serve and save this world & use minim laundry.

Eh già... E l'acqua?


PS: ho scritto il post sta mattina, poi, visto che alle 10:30 non era ancora arrivato nessuno me ne sono andata in centro... Mica posso aspettare in eterno ( che mi sommergano le acque)

La Cucina (o tinello)

Mi sbaglio sempre definendo il cucinino, cucina e "tinello". Sarà che sembra un vezzeggiativo, ma quando sento la parola "tinello" la collego sempre a cucinino, comunque, onde evitare equivoci: parliamo della cucina!
Questo era il suo lo stato quando ho iniziato i lavori:
Pareti, al solito, con i segni del nuovo impianto elettrico, grigie, tranne una parete a contrasto in bianco. ( dopo il salto: la stanza come è adesso)

giovedì 13 dicembre 2012

Valentines Park

Oggi, secondo i piani, sarei dovuta andare nuovamente con Mr. Fedo a Londra, ma avevo u po' di mal di stomaco (la English breakfast non mi va ancora a genio) ho preferito restare nelle vicinanze dell'albergo e fare un giretto nel parco qui di fronte, il Valentines Park di Ilford.
Tutto era avvolto dalla brina mattutina e il laghetto era completamente ghiacciato.
Se pur intorpidita dal freddo

mercoledì 12 dicembre 2012

Impressioni facilmente impressionabili.

Sono in UK da tre giorni, ecco: non posso dire sono a Londra perché la vera "Londra" l'ho visitata solo oggi. Diciamo che attualmente sono un po' fuori, diciamo che a Londra ci ho fatto un salto sta mattina, ma poi sono tornata in albergo. Siamo alloggiati nella periferia nord -est, in zona 4 comunque.
Qui urge una chiarificazione per chi non ci é mai stato a Londra, come me: la città è divisa in zone concentriche che partono dal centro della città e arrivano in periferia, partendo da 1 e arrivando a 6. Il costo dei mezzi e gli abbonamenti a treni e metro si basano su queste fasce: maggiore è l'area da coprire, maggiore sarà il costo.
Chiedo perdono se dico cose stra-conosciute, per me ogni cosa è una scoperta, tanto che la mia meraviglia in questi giorni è quella di un cerbiatto che fissa i fari di un TIR che  lo sta per prendere sotto.
Tralasciando queste poetiche immagini, anche le cose che credevo ovvie mi stanno sconcertando in una maniera che non posso non definire SCEMA!
Un esempio: so benissimo che gli inglesi guidano al contrario, e fin qui...eppure la prima volta che ho visto un bus a due piani ho pensato" Oddio, ma sono così avanti qui che gli autobus  non hanno conducente e sono telecoman....SCEMA! Ma ti pare che gli autobus possano andare senza conducente come delle micromachines telecomandate dall'alto??? Va beh, era notte, ero stanca e l'angolo del guidatore non era illuminato...ho fatto confusione, capita...
Mi è capitato anche di confondere uno scoiattolo con un gatto. Per dire: io mica me li immaginavo così grossi 'sti scoiattoli! Ok, anche qui: era sera, ero stanca, l'animale era poco illuminato...
Comunque per la cronaca: abbiamo passato 2 giorni in cerca di casa, forse l'abbiamo trovata, ma non sarà pronta che tra 10 giorni, per cui restiamo in hotel, fino a che non torneremo in Italia per Natale.
Oggi è stato il primo giorno di lavoro di Mr.Fedo e io l'ho accompagnato fino all'ufficio, che, sembra una presa in giro, ma è proprio nel centro del centro più centrato: Piccadilly Circus!
Dopo di ché sono stata alla National Gallery per circa 2 ore e mezza, ma credo che tornerò domani per vedere ciò che i manca.... No, assolutamente non l'ho vista tutta, ma già che ne ho, mi prendo i miei tempi: potrei restare davanti ad ogni quadro per non so quanto tempo, in più è gratuita ( va a donazioni) e calda!
Tanto per chiarire: non ho ancora sentito/ patito un freddo polare, i primi due giorni ci hanno regalato anche un bel sole, ma oggi è nuvolo e dopo un po' comunque fuori si gela.
Ho comunque fatto quattro passi lungo Whitehall e Parliament Street: la via che collega Trafalgar Square, in cui si trova la National Gallery con la House of Parliament ( Big Bang) e l'abbazia di Westminster. In pratica il tipico giro da turista: ho naturalmente fatto qualche foto ( appena posso le metto) e ne ho fatte ad altri turisti con sommo timore di non riuscire a comunicare e sparando qualche Thank you random che non fa mai male. ( certo devo ispirare fiducia!)
Ora me ne sto un po' in camera del l'hotel al calduccio e magari mi faccio un tea...

Medardo Rosso

Qui, per la serie "Tesori d'Arte" arriviamo ad uno degli scultori più amati da mia madre, e anche tra gli scultori che penso siano meno conosciuti nel panorama italiano: Medardo Rosso.
Medardo Rosso nacque nel 1858 a Torino, ma frequentò l'ambito artistico degli Scapigliati a Milano ed in seguito gli impressionisti di Parigi. Le sue sculture sono realizzate in cera, ma anche bronzo creta e gesso: tutti materiali piuttosto malleabili che ne delineano una scultura dai tratti morbidi e quasi "colati".

Molte delle sue sculture sembrano volumi accennati attraverso un velo, volti delicati ed espressioni che fuoriescono dal blocco inanimato. Ho avito la fortuna di vedere alcune opere di Medardo Rosso proprio a Torino, alla GAM (Galleria Arte Moderna) per una mostra temporanea su non mi ricordo più cosa, ma ho scoperto ora che c'è anche un Museo a lui dedicato nei pressi di Lecco.

Ho anche scoperto che ebbe un figlio registrato all'anagrafe come Francesco Evviva Ribelle... che altro dire? Urrà!

martedì 11 dicembre 2012

L'Entrata

Avevo promesso che avrei fatto un reportage approfondito del lavoro svolto per imbiancare/restaurare l'appartamento delle scorse settimane...
Ecco, io comincerei dall'entrata, non per nulla è la prima cosa che si vede in un alloggio!
L'impianto elettrico è appena stato rifatto in tutta la casa (di quello ovviamente non me ne sono occupata io), e diciamo che i segni del passaggio degli elettricisti sono abbastanza visibili.
Questo era più o meno l'aspetto dell'entrata quando sono arrivata io.
E questo è dopo il mio intervento:
Abbiamo dovuto far cambiare la serratura da un fabbro che quando ha saputo che avrei ridipinto io tutto, mi ha consigliato di fare attenzione e NON dipingere gli ingranaggi in ferro della serratura, perchè se no si blocca. Io naturalmente ho pensato "Ma è ovvio! Chi mai potrebbe essere così stupido da fare una cosa del genere!" Poi mi sono accorta che la cosa non doveva essere stata troppo ovvia per i precedenti inquilini:
Per il resto il colore delle pareti, che avevano dato i precedente inquilini era un viola-lilla. Di per sé il colore non mi dispiaceva, anzi personalmente il viola mi piace, però... c'era qualcosa di stonato.
Non me ne sono accorta subito, ma poi ci ho ragionato, pensando:"cavoli, non mi ero mai accorta che i battiscopa fossero così "ARANCIONI" eppure c'erano già prima...eppure...
Quando in un post precedente ho parlato dell'importanza dei pavimenti (in mancanza di mobili) per scegliere il colore delle pareti era proprio per il ragionamento che ho dovuto fare riguardo all'entrata.
Il lilla mi piaceva, i pavimenti pure (li ho sempre trovati molto belli in quell'entrata, nonostante fossero sporchissimi...)
A sinistra pulito, a destra come l'ho trovato.
Allora cosa c'è che non va?
Era l'accostamento di un viola TROPPO FREDDO (con blu) rispetto a delle piastrelle che, anche nella parte scura mantengono una punta di rosso, anche quando sono di un verde cupo, quasi nero (il colore delle nubi da tempesta). Il blu, essendo complementare del arancio, sottolineava in modo, a mio parere, un po' troppo sguaiato il battiscopa!
Come si risolve?
Ho scelto un altro viola, leggermente più chiaro perché comunque è una stanza senza finestre, e l'ho scelto tendente al rosa-malva, insomma con una punta di rosso che riequilibria la situazione e rende più omogenei i pavimenti.
Qui un piccolo schema con 2 esempi del colore delle pareti e la palette dei pavimenti:
Poi, va beh, sempre per gli elettricisti, la cornicetta che inquadra il soffitto (se qualcuno sa il nome tecnico, si faccia avanti) era stata danneggiata e rifatta in modo un po' grossolano. Ho cercato di smussare le imperfezioni col raschietto e la carta vetro.
Non è venuto perfetto perché penso abbiano usato anche cemento e su quello nulla può la carta vetro... ma insomma: sempre meglio di prima!
Ho anche riparato un pezzo di battiscopa rotto facendomi tagliare da mio padre un pezzo di legno da un appendiabiti. L'ho poi attaccato con lo stucco e colorato con gli acrilici.
E in fine, per coprire il buco del contatore del gas vicino alla porta... non ho potuto resistere e ho attaccato uno dei miei ritagli ad una vecchia tela che ho trovato ad un mercatino e ho ridipinto di bianco.
 Sono le solite sagome di uccellini che mi piacciono tanto su una carta da parati verde che riprende i toni delle piastrelle del pavimento, le foglie attorno a loro formano due cuori... ma quanto sono tenera!(e me lo dio da sola perché sono anche SFACCIATAMENTE modesta).

Piccole note per chi non è pratico di imbiancatura:
-Partire sempre dal soffitto, specie se si vuole fare di un colore differente dalle pareti.
-Per far sembrare la stanza più ampia e per evitare le imperfezioni degli angoli tra soffitto e muri, disegnare una fascia qualche cm più in basso dello spigolo e colorarla come il soffitto mascherando la parte circostante di parete con nastro di carta (è un lavoro lungo, ma necessario)
-Non allarmatevi se il colore sembra leggermente più scuro di quello che avete scelto, asciugandosi schiarirà.
Qui la parete durante i lavori: ho iniziato a colorare gli angoli con il mio viola a confronto con quello di prima. Nel particolare a destra si vedono alcune zone in cui il colore è bagnato nettamente più scure rispetto a dove è asciutto. (aspettare  minimo 12 ore per passare la seconda mano). A lavoro concluso, tutto diventerà omogeneo!

lunedì 10 dicembre 2012

Immigrati a Londra

Salvo imprevisti, ora dovrei essere a Londra.
Studio per "La carica dei 101" di Walter Peregoy
Scrivo questo post in anticipo (è sabato notte) perché probabilmente nei prossimi giorni saremo indaffaratissimi a cercare casa e fare altre mille cose.
Sinceramente non mi sono preoccupata troppo di farmi dei programmi, non ne ho avuto il tempo. Il "panico da valigia" (fatta la sera prima) si è fatto sentire per la prima volta, quello sì.
E' la prima volta che vado nel Regno Unito, è la prima volta che viaggio d'inverno verso nord, e in generale è la prima volta che cambio casa da quando sono nata.
Per cui capire che cavolo mettere in quella valigia è stato alquanto arduo: "Cosa mi porto?""Ma farà freddo, freddo medio o freddissimo?", 'ché poi io lo chiedo sempre a persone più freddolose di me per cui non ho ancora capito "Ma avrò abbastanza mutande? E se le  lavassi mentre siamo ancora in albergo? Ce l'avranno lo shampoo in albergo? E se poi non basta? Io mi porto tutto... Me li porto i colori? E se poi non ci stanno? Se metto il cutter in valigia me la sequestrano?""Mi porto il frasario (da sfigati) inglese? Il dizionario è troppo grosso, poi c'è internet...La guida me la leggo in aereo?.. macché: io in aereo vado su di giri come una bambina di 4 anni e il mio hobby preferito è fracassare gli "addobbi natalizi" a Fedo... magari la guida la leggo in treno...ecc...ecc.."
Che poi, per dire, torniamo in Italia fra 15 giorni, ma non avendo ancora pensato a nulla non so nemmeno cosa potremo o dovremmo necessariamente portare nel prossimo viaggio (oltre ai computer, la stampante e la belva).
Il tempo è volato! Ho terminato per un soffio di ridipingere l'appartamento di mio padre, contro tutti i miei pronostici funesti; purtroppo non sono riuscita a pulire più di tanto, e ci sarebbero ancora dei lavori da fare specie nel bagno in cui non ho potuto porre rimedio allo sfaldamento del colore dato sulle piastrelle (dai precedenti inquilini), ma almeno una mano di colore, anzi due, l'ho data in tutte le stanze,  e... ho già preparato e programmato i post per i prossimi giorni!

Al più presto riporterò news varie ed eventuali, per ora... Ciao!

venerdì 7 dicembre 2012

San Michele di Pavia

Questo "Tesoro d'Arte", tra i disegni di mia madre, devo dire la verità, non la conoscevo!
Per cui mi sono andata a documentare sulla pagina di Wikipedia dedicata, scoprendo che il nome intero è Basilica di San Michele Superiore di Pavia.
 I disegni illustrano alcuni particolari di questa meravigliosa basilica in stile romanico con una miriade di personaggi sacri e fantastici scolpiti in bassorilievo.
I toni e i colori utilizzati variano in ogni illustrazione dal giallo intenso al blu indaco.
 Nel complesso, trattandosi comunque di un soggetto unico, le trovo molto ben equilibrate tra loro. E poi mi piace un sacco questo tratto così semplice che però racchiude ogni dettaglio.

mercoledì 5 dicembre 2012

Le pigne dorate

Bigliettino natalizio con carta dorata
Mon beau sapin, roi des forêts
Tu gardes ta parure...

La "parure" del mio albero di Natale quest'anno ho deciso di farla da me... con questi materiali:
Uno dei regali del matrimonio era avvolto in questa bella carta dorata, che ho tenuto da parte in attesa di poter la riutilizzare in qualche modo. Le parti non spiegazzate le ho usate per i bigliettini  ritagliati come quello nella prima immagine; con gli avanzi ho deciso di fare delle palline-pigne per le decorazioni del l'albero di Natale.
Ho comprato delle palline di polistirolo in merceria , sono le palline che vengono utilizzate per il patchwork, si trovano in diversi formati e costano pochi centesimo ( 0.25-0.30€ CAD).
Sempre dal matrimonio avevo avanzato della rafia per le bomboniere e ho deciso di farne gli appendici per le pigne, anche se è possibile utilizzare del filo normale o del nastro.
Prima di tutto ho tagliato la carta in piccoli rombi.
Per rendere più resistente la rafia l'ho girata si se stessa e poi con un ago ne ho infilato le estremità in un buco fatto con l'ago nella pallina, fissandola con la colla.
Se usate del filo potete farlo passare interamente nella pallina, facendolo uscire dalla parte opposta e poi facendolo rientrare, lasciando un capio, e fissandolo con un nodo alla fine.
Attorno al cappio, ho iniziato ad incollare i rombi di carta, in modo da formare una specie di stella:  le punte esterne della stella devono restare sollevate, senza seguire la curva della pallina.
Sotto al primo giro che forma la stella, ho infilato altri robi, facendo attenzione a coprire tutta la superficie senza lasciare buchi e aggiungendo colla di volta in volta aiutando i con un pennellino piatto.
In questo modo ho coperto tutta la superficie della sfera. È importante che le punte restino staccate dalla sfera per avere l'effetto pigna, altrimenti potete pressarle per fare aderire la carta in teramente e avere un effetto a pallina- squame di pesce.
In prossimità del polo inferiore prima di ricoprire tutta la pallina, ho attaccato un'altra pezzettino di carta in modo alla fine di coprire anche il fondo.
Se  usate il filo annodato in fondo potete lasciarlo uscire dal fondo come le gale di un fiocco.

Questo è il mio risultato, anche se l'albero non c'è ancora:

Sembra una cosa lunga ma in realtà, una volta che avrete tutto l'occorrente pronto, non ci si mette tanto... anche perché bisogna agire prima che la colla si asciughi!

Il realtà la mia idea per utilizzare questa tecnica era un'altra, ma ci sono diverse varianti e per ora ho pensato che questa degli addobbi potesse essere l'idea più semplice e utile in questo periodo.
A proposito di addobbi: poco tempo fa ho visto altre palline originali simili a queste sul blog di Simonetta "About Garden"... le sue sono ricoperte con foglie: semplicemente incredibili! Date un'occhiata!

Intanto io continuo a sperimentare l'idea che ho in mente per poter scrivere per benino il prossimo tutorial!

lunedì 3 dicembre 2012

Come portarsi il cane in UK ...e farlo diventare "Lord")

Queen Elisabeth II (source)
Questo post magari interesserà relativamente a chi non ha in programma di fare una vacanza in UK, o a chi non possiede un animale.
Io però lo scrivo lo stesso, perché:
1) sono contenta di quello che ho scoperto e spero che condividendolo potrò agevolare il diffondersi di queste notizie ancora poco diffuse.
2)la mia vita puzza anche un po' di cane e (fortunatamente) non potrebbe essere altrimenti!
Queen Elisabeth II (source)
Dunque, un po' di giorni fa scrissi che forse le procedure per portare il mio cane in Inghilterra sarebbero state più lunghe del previsto, e questa notizia mi aveva veramente sconfortato. Avevo letto su internet che la quarantena per gli animali domestici che devono essere introdotti in UK era stata abolita, ma che sarebbero serviti, nell'ordine:
-L'applicazione del microchip
-Il vaccino antirabica
-L'iscrizione dell'animale all'anagrafe canina e il passaporto europeo (rilasciabile 21 gg dopo la vaccinazione antirabica)
-La sverminazione da fare non più che 120 ore prima della partenza (1-5gg).

Alché il miei problemi erano questi:
-Il mio cane, essendo nato nel '97, prima cioé che venisse introdotto per legge l'utilizzo del microchip, era stato tatuato e registrato regolarmente all'anagrafe canina.
Per la legge italiana, i cani nati prima del 2005, se tatuati e registrati non hanno l'obbligo del microchip, ma per lo spostamento in UK invece è necessario.
Trattandosi di un cane anziano mi sono fatta qualche remora nel fargli affrontare l'"intervento", ma chiedendo consiglio al veterinario, sono stata rassicurata: è una pratica per nulla invasiva, effettuata tramite ago, senza bisogno di anestesia.
(source)
In pratica una punturina!... che poi però se vedete le dimensioni dell'ago (e siete impressionabili come me) un pochino di fifa vi viene. Ma per il resto, la procedura è avvenuta senza alcun problema, a parte il fatto che ci sono volute due dottoresse per tenere ferma la "mia belvetta" e un dottore per farle l'iniezione. Perché... va beh, che ha 15 anni, ma si agita come una tarantola e scalcia come un asino quando vuole.

Subito dopo, un'altra punturina per l'antirabica... e fin qui tutto bene.

Poi il mio veterinario mi aveva detto che per il passaporto europeo ci sarebbe voluto un documento per la registrazione degli anticorpi, da fare per mezzo di un prelievo di sangue da spedire a... Bergamo: unico posto in cui avrebbero potuto certificarlo, con un'attesa di circa 2-3 mesi....URGH!
Avendo in previsione di farla salire per Natale, mi sono alquanto allarmata!
Fortunatamente Mr.Fedo ha trovato altre informazioni più aggiornate su internet: anche il documento per la registrazione degli anticorpi è stato ABOLITO, proprio a Gennaio del 2012!
(source)
Il 24 Dicembre (il vet ci ha assicurato che lo studio sarà aperto) le faremo la sverminazione: in pratica le somministreranno una pastiglietta e lo certificheranno sui documenti.

Ora stiamo aspettando i 21 giorni dopo l'antirabica per poter effettuare la visita all'anagrafe canina, nella quale le rilasceranno il passaporto europeo. Abbiamo già prenotato la visita, ma dato che in quel periodo io (titolare del cane) sarò già all'estero, preparerò prima di partire una delega a nome di mio padre con tanto di fotocopia di documenti, in modo che possa portarla lui alla visita.
Ovviamente per questa procedura ho spiegato la situazione all'impiegato dell'anagrafe (sempre meglio chiedere) e ho ottenuto il pieno consenso: URRA'!

Il 26 Dicembre ripartiamo tutti insieme verso Londra!

Chissà se la mia belvetta farà amicizia con i corgi della regina o con le volpi rabbiose della brughiera?
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