mercoledì 21 dicembre 2011

Scusi, è permesso?


Mi fermo davanti al portone, mi sistemo le borse fra i piedi, prendo la macchina foto e osservo. Bellissimo cortile nascosto, che in realtà nascosto non è per nulla: sono a pochi metri da una delle vie più affollate del centro e il portone è spalancato, come tutte le volte che mi ricordo di selezionare il "percorso anti-folla=anti-panico" nel mio cervellino e passo in via Stampatori, tagliando per via Barbaroux, piuttosto che via Botero o via dei Mercanti.



Posti in cui neppure googlemaps è arrivato (provare per credere: percorrete via Stampatori e ad un certo punto sarete "risucchiati" in via Garibaldi, facendo letteralmente salto spazio-temporale di qualche isolato) e quei pochi disgraziati che si ritrovano in quelle vie con il camion per consegnare merci ai negozi imprecano e sudano 7 camicie per non portarsi via con lo specchietto un ponteggio edile o un tavolino di esposizione di qualche commerciante incauto. Io faccio le foto ma poi mi suggestiono e non entro: Figurati se nel cortile di un palazzo così non c'è un custode che ti placca appena varchi la soglia. Poi dietro di me sento una vocina"Scusi..". Ecco (penso): mi sono fermata troppo a lungo e qualcuno (magari i proprietari), si sono scocciati e vogliono impedirmi di fotografare, mi giro. Una vecchietta, accompagnata da un signore e da un'altra signora anziana, mi chiede: "Scusi, sa mica se si può entrare a vedere?"

Non faccio in tempo a rispondere che "no, non so, io faccio foto e non timbro i biglietti d'ingresso", che una passante da dietro esclama:"Ma certo! è uno dei cortili più belli di Torino, sarebbe ingiusto non poterne fruire!". Ha ragione, ha stra-ragione: è troppo bello per esserne privati!
Entro assieme ai vecchietti che si meravigliano di essere nati a Torino e non aver mai visto questo posto bellissimo. Io per fortuna lo conoscevo dalle elementari, quando si fece il giro dei pochi palazzi medioevali e rinascimentali rimasti in una città dalla faccia prevalentemente settecentesca. Palazzo Scaglia di Verrua all'epoca mi fece pensare ad un callo sulla zampa di un drago, ma proprio per questo nome sono riuscita a ricordarmelo nel tempo e a rintracciarlo diversi anni dopo.
Se volete staccarvi un attimo dal gregge che affolla via Garibaldi e via Roma (specie in questo periodo prenatalizio), da piemontese grammaticamente scorretta vi dico: "Fate che andare!" (trad.=Andateci!).

PALAZZO SAGLIA DI VERRUA
Via Stampatori 4, Torino

5 commenti:

  1. Torino è una città piena di angoli segreti e cortili nascosti. Molti più di quelli che si possa immaginare ed è un vero peccato anche perchè molti torinesi non li conoscono.
    Forse è il carattere della città, schiva e ordinata a tenerli celati tra le mure di case che sono più antiche di quello che sembrano ^^

    Che ne dici di fare una bella rubrica dedicata agli angoli di città più nascosti?

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  2. Per quanto si conosca una città per fortuna c'è sempre tempo per trovare un angolo nascosto che merita di essere visitato. Quest'anno sono stata a Torino ma ho seguito il percorso più "classico"; non mi sarei mai aspettata di trovarci un cortile nascosto così bello.

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  3. @Acalia: Torino è decisamente schiva e riservata, è per questo che mi ci ritrovo a pieno. Quanto alla rubrica: ci sto pensado, purtroppo mi dedico a queste passeggiate sempre più raramente per mancanza di tempo, e non posso garantire una pubblicazione costante, ma ho già in mente altri posticini...quindi mai dire mai!

    @Automaticjoy: sicuramente per chi non è di Torino anche un giro "classico" vale la pena, mi è capitato di portare in giro dei miei amici romani e in una serata ho cercato di mostrare sia i luoghi più famosi che le piccole "chicche" nascoste e devo dire che sono rimasti soddisfatti.

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  4. I percorsi anti-folla = anti-panico sono sempre i migliori, ma senza Google Maps ci si perde

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  5. Ma no! In Torino è difficile perdersi: le vie sono perpendicolari tra loro, basta che prosegui e ti ritrovi in un punto conosciuto. Via Stampatori termina infatti in via Garibaldi (arcinota per lo shopping)

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