mercoledì 19 giugno 2013

Londra: una, nessuna, centomila

Sento continuamente dire:"Ah, io a Londra ci vivrei" ma cosa vuol dire veramente vivere a Londra?
Lasciatemelo dire, credo che in Italia si percepisca un concetto sostanzialmente distorto di ciò che è Londra.
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Londra è una grande metropoli organizzata, varia, con un sacco di possibilità, cose da vedere e da fare... e per quello che posso aver visto: è vero, in parte.
Io stessa cerco di farvi vedere il "meglio" quello che per un turista può essere un luogo da non perdere o un'esperienza piacevole da fare quando venite a visitare Londra, e francamente mi fa stare meglio descrivere e fotografare i momenti belli piuttosto che le tante (troppe) cose che non vanno.
Ma Londra non è solo questo.
Credo che l'immaginario comune ci si riferisca ad un'area che può comprendere in tutto circa 5km di quello che è veramente la totalità di Londra.
"Londra" è qualcosa che si estende per un diametro di circa 40Km e ingloba in sé diverse città con un totale di 14 milioni di residenti, avere la percezione chiara di 5Km (su 40!) mi sembra leggermente riduttivo.
Dire "Vivo a Londra" o "mi piace Londra" non significa molto, è un po' come dire "Mi piace l'Europa"... ok, ma quale paese? Di cosa stiamo parlando effettivamente?

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C'è un sacco di gente che è stata a Londra e se ne è innamorata.
L'italiano che è stato a Londra principalmente ci può essere stato per 3 ragioni:
1)in vacanza
2)per studio
3)per lavoro.
In tutti e tre i casi l'italiano medio non si reca a Londra per "disperazione", e anche se  ha deciso di andarci "all'avventura" per trovarsi un lavoro può contare per i primi mesi sul supporto economico della famiglia o o sui propri risparmi, e se proprio non va... può sempre tornare a casa.
Londra è cara, ma ci si può adattare in molti modi! Gli stipendi sono in genere proprorzionati agli affitti, e con uno stipendio minimo puoi comunque trovare una casa... da condividere con altre 3-4 persone. Certo magari non è una situazione stabile su cui poter pensare di mettere radici, se per esempio si vuole mettere su una famiglia i costi aumentano e la houseshare (casa condivisa) non basta più. Ma se si è da soli e non si hanno responsabilità verso altre persone tanto vale fare la vita da universitari-foreva'(Ma allora cosa cambia dal vivere in Italia?).

Critiche a parte... Credo che questa situazione di tutela metta in luce uno strato sociale di Londra che può essere appunto allettante e faccia dire "Londra è la mia città preferita", ma allontani anche dal concetto per intero di "metropoli".
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Londra è indubbiamente una metropoli ricca ed allettante soprattutto per la sua multirazialità. E' una delle città con il maggior numero di immigrati e, come abbiamo visto, le condizioni degli italiani che scelgono di vivere a Londra possono essere discretamente buone.
Ma "multiraziale" non vuol dire "multiculturale".
Un piccolo esempio:
Quando a gennaio andai con i miei suoceri all'agenzia immobiliare (condotta da immigrati) per protestare riguardo le condizioni della casa, mia suocera fu zittita dall'agente, e probabilmente neppure io avrei avuto il diritto di parlare, inquanto donna, se non avessi apposto anche la mia firma sul contratto immobiliare, mentre l'unico in grado di essere trattato da pari fu mio suocero.

Che in Londra moltissime culture coesistano per forza di cose non vuol dire che ci sia un minore tasso di ostilità e diffidenza verso il prossimo in particolare da parte degli immigrati stessi.
Personalmente sono stata trattata con molto più riguardo e disponibilità dai "veri inglesi", piuttosto che da altri immigrati.
Il tenore culturale è ancora molto basso per alcune persone: l'ignoranza non facilita il dialogo ed è la causa di alcuni disagi sociali quali le "gang" e i ghetti.
Nulla di nuovo per una metropoli, però a noi italiani questi concetti sembrano lontani, pensando a Londra e a tutto ciò che ha da offrire... o per lo meno io non ne sento qusi mai parlare.
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Pensiamo, ad esempio, ai posti di lavoro dignitosi e disponibili senza alcun pregiudizio razziale, ma basati sulla meritocrazia. Questi possono fare gola a molti italiani che, avendo speso 5 anni sui banchi delle università ambiscono a lavori dignitosi e ad una meritata carriera.
Chi se lo può permettere ci prova, come è giusto che sia. 

Ma ci sono anche imigrati che partono da condizioni molto meno agiate e, in parole spicce, vengono qui per fame e sono disposti a fare e imparare qualsiasi mestiere, e questo succede da sempre.
 In condizioni di miseria anche la legalità passa in secondo piano e si tenta di tutto per sopravvivere.
Questo spesso non fa parte del nostro immaginario di Londra, perché semplicemente la nostra condizione non ci mette in contatto con queste realtà.
Anche la nostra cultura ha delle barriere, ne bene e nel male.  Come ho già detto la comunità italiana è nella posizione abbastanza privilegiata da non poter percepire pienamente il degrado di altri ambienti.
Ma di fatto la disparità sociale esiste ed in alcuni casi è evidente persino da via a via.
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Come ho già detto più volte, la casa in cui abitiamo è in condizioni pessime: noi non abitiamo nella cerchia dei 40Km, siamo ancora oltre, ma ho potuto osservare lo stesso degrado anche in zone all'interno di Londra, per cui non crediate che parli di casi eccezionali. 
Nella nostra via, povera ma tuttosommato tranquilla, molte case versano in condizioni di decadenza pari alla nostra: muri scrostati, finestre marce, infiltrazoni.
La pulizia degli spazi pubblici è lasciata a se stessa: gli addetti al recupero rifiuti svolgono il loro lavoro in maniera affrettata rovesciando gran parte dei bidoni per terra mentre lavorano. I marciapiedi sono disseminati di rifiuti, cartacce, ossa di pollo e quant'altro, ma a nessuno pare interessi.
Gli stessi residenti utilizzano i vialetti dietro casa come discariche e laciano immondizia ovunque. Molto spesso trovo dei rifiuti gettati oltre il mio steccato, l'ultima è stata ieri quando ho trovato pezzi di vetro sparsi un po' ovunque nel giardino.
Questi fatti, oltre che essere sintomo di grave inciviltà, per me denotano anche la totale assenza di speranza, non dico nel vivere "bene" (in maniera opulenta o ostentando ricchezza), ma di vivere con dignità, verso se stessi, la propria famiglia e il luogo in cui si abita.
La cosa clamorosa è che a poche centinaia di metri da queste vie si trovano case di lusso, giardini molto curati e marciapiedi puliti: occhio non parlo di "zone": la situazione può cambiare in modo radicale da una via all'altra a distanza di 200 metri.
La disparità sociale e culturale è alta, evidenziata da questa ghettizzazione in cui una via "per bene" può essere a pochi passi da una via miserabile.
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A Londra c'è molta ricchezza, le persone vengono attratte come ad una caccia all'oro, alcuni riescono a vivere mediamente meglio che nel proprio paese di origine, ma non tutti riescono a trovare il proprio tesoro e sono in molti quelli che "sprofondano": questa è una delle riflessioni di Mr. Fedo, che per molti versi mi ha aiutato a mettere nero su bianco i miei pensieri e la nostra esperienza qui per quello che abbiamo potuto notare in questi mesi.

E' difficile scrivere queste cose, sapendo che Londra è  una città con ancora tanto da offrire e da cui si può imparare molto, ma è anche difficile confrontarsi ogni giorno e trovare un'idea comune con chi ti dice: "Quanto ti invidio! Londra è bellissima... di che ti lamenti?"

PS: Le immagini non sono mie, le ho trovate qua e là sulla rete, ma sono tutte immagini di Londra (ho segnato le fonti come link sotto ognuna).

58 commenti:

  1. In futuro vorrei vedere Londra ma unicamente da turista! :p

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    1. Ma sicuramente una visita non può essere che una cosa buona, come ho detto: è da vedere!

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  2. Beh, questo è il solito scontro fra realtà e immaginario che avviene un po' per tutti i luoghi o le idealizzazioni che creiamo sulla base di notizie e di suggestioni e che poco hanno a che fare con la sfera concreta delle cose!
    Questo, probabilmente, perché si tende sempre a vedere nell'altrove qualcosa di migliore e diverso o comunque curioso.

    Credo che questo post sia molto utile e soprattutto in linea con la tua razionale lucidità d'osservazione! Ma è quello che credo succeda naturalmente se in una città si smette di essere turisti o avventurieri e si comincia a diventare cittadini.

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    1. Non è solo immaginario: c'è un sacco di gente che ci vive e si trova stra-bene, dipende da quale zona vivi!

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    1. c'è chi può scegliere e chi no, ecco perché credo che la situazione degli "Italiani a Londra" sia abbastanza privilegiata, noi possiamo scegliere (anche se francamente io avrei preferito di meglio che non vivere in questa zona, ma non ne abbiamo avuto la possibilità... almeno: non fino ad ora)
      Nulla da dire sulle istituzioni e ogni sorta di tutela sociale, ma credo che anche i cittadini dovrebbero sviluppare un po' di coscienza morale e non aspettare che le cose arrivino sempre dall'alto come se non ci fossero doveri: ovviamente questa coscienza si sviluppa anche con l'istruzione... ma anche lì: ci sono scuole per ricchi e per poveri, dipende cosa ti puoi permettere.
      Io non dico che Londra non offra possibilità, ma per me è veramente difficile vivere in un contesto del genere, non posso chiudere gli occhi o evitarlo perché ci vivo dentro.

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  4. Clyo , blog interessante e competente.
    Ti ho trovato tramite l'intervista di Cervello Bacato!
    Guarda che tesori a volte scopri!
    A Londra ci sono stata sia per diletto che per lavoro, e ne ho sempre mantenuto un ricordo positivo, con lati negativi sicuramente..ma è una città che spesso mi rigenera....
    Mi iscrivo al tuo blog e spero tu ne abbia piacere, posso chiederti di ricambiare?http://rockmusicspace.blogspot.it/
    Grazie di cuore e solare (più di così non si può) giornata!

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    1. Grazie Nella!
      ho avuto una crisi d'identità perché non mi ricordavo di aver fatto un'intervista con Cervello Bacato, ma ora il mistero è stato svelato ;-)

      Anch'io ogni tanto vado nella parte bella di Londra per rigenerarmi... ne ho bisogno ahimé!

      Ora passo a far visita al tuo blog!

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    2. Grazie di tutto Clyo, di esserci della tua iscrizione dei tuoi commenti...
      Veramente un grande piacere..
      Vado a salvare il tuo blog tra i preferiti!
      Bacio...

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    1. Uhrgh! Ti ho risposto sopra... che è successo? ;-)

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    3. Certo che la maleducazione e l'ignoranza si trova ovunque, il concetto pincipale per cui ho scritto questo post è perché molte persone vedono Londra come la "patria d'Oro" dove tutto va bene. Come ho scritto è una città che può dare moltissimo e lo credo che ci siano molte più occasioni qui che altrove, ma non posso ignorare quello che vedo attorno a me. Quanto alle scuole: non parlo di Cambridge, ma la differenza fra scuole pubbliche e private in genere è tanta e anche i costi. Non voglio neppure fare un raffronto con l'Italia per quanto riguarda le possibilità, non ho mai condiviso mlte cose della mentalità italiana, ma non posso dire di essere felice di vivere qui.
      Per essere chiari: non abbiamo scelto questa casa perché c'era il giardino, di fatto è l'unica che abbiamo potuto visitare prima che Fedo si ammalasse e tornassimo in Italia: non è stata una buona scelta ma è stata l'unica. Anche il cane per noi non è una scelta: in Italia non avremmo avuto nessuno a cui lasciarlo, non è stato un capriccio, ma anche qui non avevamo molta scelta: o con noi o l'abbandono..e francamente non mi va neppure di considerare l'idea di non averlo con noi. Stiamo considerando che se in questo paese una delle "rinuncie" riguarda l'avere o meno un cane, forse non fa per noi.
      Puoi giudicarmi ipercritica o negativa e viziata ognuno ha le sue priorità. Non posso negarti che in questo periodo sto molto male, ed è per questo che ho voluto scrivere, per sfatare un po' questi "miti" e descrivere un po' di quello che è la mia realtà. Non sarò obbiettiva, perdonami, ma ho bisogno di esprimermi.
      Da domani torno a scrivere post più allegri.

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    5. Lo so, infatti quando prendo il treno ed esco per un po' di ore da questa situazione mi sembra di sognare! Non credere che io sia una persona debole: è difficile da quello che scrivo e perché non mi conosci, ma anche chi mi conosce da sempre rimane sorpreso a vedermi così... purtroppo è un periodo così. Penso proprio che passerà e continuo a sperare che ci sia una casa anche per noi.di sicuro non demordiamo nel cercare casa. Sarebbe fantastico anche in zona 3! Per adesso intanto la cosa positiva è che continuiamo a risparmiare e poi sto facendo tutto il possibile per rendere carina anche questa casa e viverla al meglio delle nostre possibilità.
      Un giorno o l'altro combiniamo un incontro... così vedi che non sono un mostro di negatività ;-)

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    7. Vai tranquilla! ;-) Il discorso in generale non era sulla mia situazione.: tutto sommato mi considero fortunata, perché questa casa è enorme, la frustrazione è nelle prese in giro giornaliere dell'agenzia. Era più che altro un discorso rivolto a chi sogna disperatamente una vita a Londra e magari non sa che c'è anche questo aspetto da considerare.
      Forse stiamo per lanciare un'altra offerta per una casa che pare "petfree"... speriamo! Se in questi giorni mi organizzano una visita per appartamenti ti faccio sapere, se ti va ci incontriamo!

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    9. Confermo, Chiara è uno zuccherino... anche se è pure capace di prenderti a calci nel sedere, quando ci vuole! :)

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    10. Sento che la conoscerò a breve ;-)

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    1. Ci ho messo tre ore a scrivere: le risposte sono tutte sfalsate ormai ;-P
      Londra per me è un'entità astratta: non do la colpa a nessuno, neppure a chi sporca e vive in questa maniera. Se nasci in certi ambieni diventa la normalità. Però sì: sconforto e depressione ne ho tanta...

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  7. Io l'Inghilterra l'ho vista solo da turista e il periodo in cui l'ho vissuta maggiormente ero a Cambridge, una cittadina piccolina e pulita (per quel che mi ricordo, almeno - e sto parlando di più di dieci anni fa). Però immagino che più la città diventi grande e più accolga anche zone d'ombra e situazioni disagiate. In realtà è un po' così anche da noi, ci sono zone bene e zone meno bene.

    PS Hai letto Il seggio vacante (l'ultimo libro della Rowling)? Secondo me rispecchia da matti la situazione che descrivi in questo post ^^

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    1. Sì, in tutte le città grandi ci sono sempre pro e contro. Qui la cosa impressionante è che la differenza è evidente a distanza di 200m.
      Comunque la mia intenzione non era buttare merda su Londra, ma non trovo giusto far vedere e descrivere sempre le cose belle ignorando questi aspetti.

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  8. Bella analisi, mi hai ispirato un post su Lisbona :)
    Ad esempio, credo che nessuno sappia che qui ci sono vere e proprie favelas.
    Probabilmente non è neanche necessario che si sappia, è che quando si va in un posto da turisti ci si sofferma spesso soltanto sulle cose belle e principali.
    A meno che non si tratti di me, che mi spingo sempre fuori dai circuiti prettamente turistici e a volte anche nei bassifondi -per quanto possibile anche in base al tempo a disposizione- per cercare di farmi un'idea più completa :)
    Credo che sia una caratteristica comune delle grandi città, quelle di avere tante facce, alcune forse nascoste bene, ma altrettanto presenti per chi è attento.
    Ed è vero, gli italiani all'estero di solito sono dei privilegiati: normalmente scelgono quartieri decenti dove vivere. Noi ci siamo stabiliti in una zona che fa parte comunque del nucleo urbano storico (quindi non casermoni popolari come quelli che hai linkato -ce ne sono uguali uguali anche qua-) ma che è per certi versi lontana dall'idea che una persona comune ha di Lisbona. Nel nostro quartiere non ci vive un italiano o un francese o un tedesco/spagnolo/belga per Km. Da un lato è stata una bella esperienza vivere a contatto con gente del posto, vicino a case sociali ecc ma onestamente dopo tre anni mi sono stancata, vorrei cambiare aria. L'abbiamo fatto principalmente per risparmiare, ma ora credo che possa bastare!
    Avevo sentito già da altre persone commenti sulle situazioni degli alloggi londinesi, che purtroppo non sono granché (a meno di non sborsare cifre folli, e se si è in due non sempre si può). Storie di impianti colabrodo e topi come coinquilini...
    Il contrasto tra via sistemata e via sporca e abbandonata si nota tantissimo anche qua, bastano 100 m e, specie in certe zone, cambia tutto.

    Belle riflessioni, ne parliamo spesso anche io e mrT di questi temi, danno da pensare e soprattutto permettono di non fermarsi in superficie.
    Grazie per questo post!

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    2. Ecco, mi sono dimenticata di dire per privilegio non intendo che se sei "italiano" qui ti trattano meglio, per fortuna su questo c'è molta tolleranza, ognuno può avere il lavoro che si merita e non ci sono (non mi pare) preconcetti razziali. Il privilegio dell'italiano per me è che comunque si arriva da un paese abbastanza benestante e con dei risparmi abbastanza buoni per sopravvivere (altrimenti manco ci fai l'idea di spostarti a Londra)e credo che quasi nessun italiano venga qui con l'idea di fare il muratore o il lavacessi, come invece può capitare a persone di altre nazionalità.

      So che a Lisbona ci sono zone molto degradate, ma non ci sono mai stata e non ho idea di come si viva. Però ho un libro, in francese, di cui ho parlato qui:http://clyoparecchini.blogspot.co.uk/2012/05/viaggio-immaginario.html
      Non so se lo conosci ma te lo consiglio, è molto bello!
      Ti ringrazio per ciò che hai detto e aspetto il post su Lisbona!

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    4. Yes, ci si adatta a tutto, ma non credo che vogliano farlo per tutta la vita, come hai detto dipende dalla fase in cui ti trovi e da come vuoi evolverti. Credo che ogni lavoro, se fatto bene, abbia la sua dignità comunque e se ci si trova bene lo si può fare per sempre senza sentirsi svantagiati.

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    5. Grazie del link, Clyo. Visto che ti piace il genere, ti dico che ci sono diversi fumetti ambientati in Portogallo e a Lisbona in particolare (cito ad esempio, per restare sullo stile che hai linkato, Portugal di Cyril Pedrosa).

      Non mi riferivo ai palazzi abbandonati che sono un po' ovunque in centro (e che ormai poco a poco stanno scomparendo perché vengono riabilitati, grazie anche appunto agli stranieri che vogliono vivere nelle zone di pregio o storiche che si fanno sempre più numerosi), ma proprio alle periferie urbane, a quei quartieri dormitori che sono presenti in tutte le città grandi.
      Sì, l'idea è di andar via dall'Italia per stare meglio, ma volevo dire (ero di fretta) che è il gusto estetico di partenza che è diverso negli italiani. Molti appunto possono e vogliono stare qui in case belle che in Italia non potrebbero permettersi perché qui costano meno (e quindi aumenta la qualità della vita) oppure a Londra, come dice Clyo, hanno dei risparmi o le famiglie alle spalle che li aiutano almeno all'inizio. Cambiano le possibilità almeno iniziali, poi molto dipende da come vanno le cose una volta trasferiti.

      Clyo, credo che dovresti proprio venire a farti un giro da queste parti :)

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    7. @elle: di Cyril Pedrosa ho "Le tre Ombre" purtroppo in Italia si trovano pochi libri del genere, qui devo ancora fare un giro fra le scondfinate librerie di Londra ma lo riservo per quando avrò più soldi e potrò fare manbassa XD

      Vero: qui gli affitti costano cifre spropositate e spesso ti ritrovi in catapecchie dove i topi sono all'ordine del giorno!
      Ogni caso poi è da vedere da persona a persona, molti non chiedono aiuto e ce la fanno in completa autonomia, ma anche qui mi riferisco a chi tenta la fortuna e comunque mira a Londra perché può permetterselo, per molti altri è impensabile anche pensarci.

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  9. Io apprezzo tantissimo il fatto che tu abbia avuto voglia di condividere il disagio che stai provando in questo periodo. Ci sono molti blog che osannano e descrivono la città in cui vivono come se fosse la migliore del mondo (che sia Londra, New York, Tokyo o altro). Spesso ho l'impressione che sia una visione un po' forzata, che serve a chi scrive per non ammettere a se stesso che il Paradiso forse non esiste. Preferisco una visione sincera, piuttosto che una serie di parole positive che spesso hanno un che di fasullo.

    Quello che mi dispiace davvero, e che mi preoccupa anche un po', è sentirti un po' giù. Avere occhi sia per i pro che per i contro è un fatto positivo, tu sei molto razionale e sarebbe strano se non valutassi tutti gli aspetti della tua nuova vita. Ma cerca di restare ottimista.

    Forse qualcuno leggendo quello che hai scritto penserà che sei troppo critica. Io non la penso così. Anche l'immigrato senza una lira in tasca che è obbligato a vivere nella zona più schifosa di Torino ha il diritto di esprimere il suo disgusto per le cose che non vanno. Lo spirito di adattamento è fondamentale, ma il desiderio di vivere meglio è sacrosanto.

    Ti abbraccio.

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    1. Ho titubato molto prima di scrivere perché appunto su molti blog si trovano solo i consigli per viversela bene: d'altra parte a chi importa delle parti brutte, non sono mete turistiche, ed è meglio far vedere cosa c'è in più piuttosto che le mancanze... alcuni sembra che siano volti proprio a suscitare invidia per chi sta in Italia e non può permettersi certe cose. Per questo non mi pento di aver scritto anche questi aspetti, come non mi pentirò di scrivere di altri meravigliosi posti che ho visitato o degli atteggiamenti da cui noi italiani dovremmo trarre esempio.

      Personalmente sono parecchio giù di morale...Cerco di vedere anche i lati positivi (e ce ne sono tanti) e di non piangermi addosso facendo soffrire chi mi vuole bene, dopo 5 mesi così i miei nervi stanno cedendo... Però insomma: sopravvivo e aspetto tempi migliori.

      Grazie mille Ciccola!

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  10. Hai fatto bene a scrivere questo post.
    E una tua frase mi ha fatto proprio riflettere... :)

    Inoltre, vogliamo dire che... LONDRA PUZZA? Altro che la vita puzza, è Londra a puzzare!! :)

    Moz-

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    1. E adesso voglio sapere quale frase ti ha fatto riflettere e che cosa ne hai dedotto...
      ... oltre che Londra Puzza ;-)
      (in che quartieri sei stato? perché per me il più puzzone tra quelli che ho visti è Camden ;-P)

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  11. la mia esperienza in uk è stata di 3 mesi a Bath, una città poco lontana da Londra e molto ricca....quindi la mia visione è parziale e forse da privilegiata in quanto da universitaria e non da lavoratrice o aspirante tale. In ogni caso le contraddizioni delle città esistono ovunque (anche nei paesini) è solo che c'è una disparità meno lampante. Ho studiato per anni buone pratiche per evitare queste "zone d'ombra" della civiltà ma nella pratica non ho mai visto fare nulla. L'ignoranza è uno degli ostacoli maggiori insieme alla diffidenza. Questo post credo sia utilissimo per i giovani italiani, così sfiduciati e troppo spesso tentati a guardare all'estero come un sogno a portata di mano. Grazie Clyo per questi report londinesi. Coraggioa te e sorrisi =)

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    1. Bath da quello che ho sentito dire deve essere molto bella: è una città storica e penso mantenga un lato tradizionale, mi piacerebbe visitarla! Ho notato che più ci si allontana dal cuore di Londra più ci sono queste "zone d'ombra"... i prezzi per gli affitti sono più bassi e chi non può permetterselo va fuori, per questo poi sono più evidenti le zone di povertà e disagio. Ed è per questo che a Londra c'è "solo Londra" mentre più a ovest o a nord ci sono altrettante città grandi ed interessanti.

      Purtroppo la situazione in Italia non è molto buona, ma, secondo me, a volte si idealizza troppo la fuga all'estero. Ma non voglio sfiduciare nessuno nel fare sogni ambiziosi: questo paese da molte opportunità, ma come ogni cosa non si può guardare tutto da un'unica prospettiva.
      Ti ringrazio, tranquilla che ho altre cose super stupende di cui parlare ;-)

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  12. Mi spiace che tu sia un po'giù!! :(
    Questo post è molto interessante, come turista mi sono goduta Londra, ma onestamente nel paradiso non credo più da un bel po'. Anche se non li ho visti davo per scontato che ci fossero situazioni di degrado anche prima di sentire della tua esperienza. E per quanto riguarda ghetti e tutto, Londra è uno degli esempi di grande progetto multiculturale fallito che ho studiato nel corso di Antropologia. Sigh. Però si può sempre migliorare, dai! Non perdiamo le speranze!

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    1. Fedo mi fa notare che non si può parlare di assenza di cultura: più che altro sono tante culture una accanto all'altra che non si comprendono, per cui ognuno fa una legge propria. Non so se è possibile migliorare, ma per ora vedo che la situazione è stabile così e non vedo molta voglia nel cambiamento. Io probabilmente sono fortunata perché posso andare via da questa situazione, ma per molte persone è la normalità.

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  13. Hai fatto bene a scrivere questo post, spesso lasciare uscire le cose negative è già un buon passo per stare un po' meglio.
    Secondo me non conta tanto quanto abbia da offrire una città, quanto il fatto che offra quelle due o tre cose che sono indispensabili per noi. Non c'è il posto perfetto, ma di certo c'è quello che ci si adatta meglio, di cui possiamo tollerare i difetti perché i pregi sono tanto più grandi ai nostri occhi. Sulla questione animali domestici, per esempio, capisco il tuo punto di vista: per me il cane è parte della famiglia, se mi dicessero che non posso tenerlo con me sarebbe come dirmi "Ah bè ma qui i bambini non li vogliamo, è meglio se suo figlio lo rimanda in Italia".

    Dipende poi tanto anche dalla situazione in cui ci si trova: io sto amando Kyoto, ma so che dipende in gran parte dagli amici - svedesi - che ho trovato. Se mi immagino senza di loro, a rapportarmi solo con giapponesi, so che vivere qui sarebbe tutta un'altra storia.
    A Londra ci vivrei, forse, se mi offrisse qualcosa di meglio rispetto all'Italia, opportunità concrete di fare quello che voglio e camparci decentemente, non mi ci trasferirei "per provare" o perché la trovi una città da sogno. Purtroppo il clima per me sarebbe un handicap bello grosso, ho qualche problema nel gestire i miei sbalzi di umore quando piove.

    Spero in ogni caso che riusciate presto a trovare un altro posto in cui abitare, credo sarebbe già un grosso passo avanti per sentirti meglio e per ricominciare da capo, riconciliarti con la città. In bocca al lupo e tieni duro, faccio il tifo per te!

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  14. Sì credo che il problema delle priorità cambi a seconda degli obiettivi che si hanno. Per il cane siamo arrivati a situazioni veramente assurde non lontane dall'esempio che hai fatto dei bambini. Comunque dovrebbe esserci una normativa europea che vieta al condominio di decidere sul cane, ma probabilmente qui non è ancora entrata in vigore.

    Purtroppo per ora la mia situazione non è differente da quando siamo arrivati 5 mesi fa, ma torno a dire che il discorso che ho fatto non è tanto sulla mia situazione (io posso cambiare, con un po' di fortuna), ma ra per dare una visione di quello che succede al di fuori del centro turistico che tutti conoscono. Per me è un discorso imprescindibile dato che queste zone sono la diretta conseguenza di quello che è Londra, che ne facciano parte o meno. Non voglio essere presuntuosa dicendo che molte persone ignorano questi fatti, probabilmente una persona con la testa sulle spalle sa che la perfezione non esiste, ma dire:"D'altra parte è così, bisogna accettare anche questo" mi pare ingiusto e anche se non ho soluzioni mi crea un certo disagio (questo sì: è personale, ma non posso proprio evitarlo).

    Per adesso non ci resta che sperare, ma grazie per il supporto... vi sento molto vicini (anche se lontani ;-D)

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    3. Sì, ho capito il tuo discorso ;-)
      Tutto è più accettabile vedendola comunque come una meta di passaggio per crescere, e infatti molti non pensano di starci vita natural durante.
      Quanto alla casa e ai lavori che ho fatto, anche questa se vuoi è dovuta ad esperienza passata: ho perso una casa da piccola e ho visto i miei ricostruirla, da questo ho imparato tanto e se c'è un problema per me è un impulso cercare di risolverlo: il brutto è fuori e nei lavori che non avrei potuto gestire da sola spendendo tanto, ma almeno dentro casa ho cercato di rendere l'ambiente confortevole, e poi lavorare per me è un modo per distrarmi.
      Ieri ero davanti Gamesys alle 5 e qualcosa, ma stavo leggendo un libro, quindi non ho visto...Siamo andati a vedere altre case, ma non dico ancora nulla per scaramanzia -__-

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    4. PS: non ti preoccupare che a rileggere le cose che scrivo mi ci perdo anche io (da computer, figurati dal cellulare!)

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  15. Non ho mai ben capito il fascino delle capitali europee, perchè andare a vivere in posti affollati e pieni di turisti rumorosi? Ok se è per necessità. Nelle città ci si ammassa perchè qualcuno decide che il lavoro si può fare solo li, qualsiasi tipo di lavoro, quindi attorno al centro tenuto bene per i suddetti turisti, è "normale" che ci siano le zone degradate per impiegati e operai che ci vivono solo in quelle poche ore in cui non stanno lavorando. Insomma, se lavori al PC, non puoi lavorare in un posto qualsiasi del mondo con una connessione internet, invece che stare in un ufficio a usare lo stesso PC? Misteri dell'uomo.

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    1. Penso che abbiamo gusti simili sul dove ci piacerebbe abitare. In ogni caso non molti impiegati vivono nei sobborghi poveri, se possono permetterselo cercano di avere casa vicino (ci sono anche quartieri residenziali tranquilli)o anche di andare a distanza di due ore da Londra pur di stare in una zona migliore che non sia "la terra di mezzo". Però in quel caso devi calcolare i costi per i mezzi, che non sono pochi.
      Probabilmente molte persone lavorano da remoto, non si è così inflessibili qui, ma ci sono così tanti tipo di lavori che richiedono la "presenza" in loco delle persone che non si possono calcolare solo quelli che lavorano da computer.

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  16. oh clyo, io non posso che immaginarti in una casa che anche se cade a pezzi e'bellissima e piena di stile e personalizzata con gusto. a parte questa nota dalla tua groupie number one, verissimo tutto quello che scrivi con molta chiarezza. qui a glasgow e' la stessa situazione. noi abbiamo comprato in una zona limite e ci stiamo chiedendo se e' il posto in cui vogliamo vivere con famiglia etc.che finche' buttano i divani e i frighi in cortile e siamo solo noi e' un conto, ma da mamma mi vedo in un posto piu' civile!

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    1. La casa, se avessero fatto i lavori necessari, sarebbe molto bella, quello che fa rabbia è che fin dall'inizio hanno lavorato sommariamente e ora è tutto da rifare... I lavori fatti male si pagano due volte!
      Grazie per la chiarezza anche su Glasgow, credo sia così in molti posti come si è detto, ma per me se ne parla troppo di rado. Quanto alla situazione dei bambini: qui sono un po' lasciati allo stato brado, nel senso che giocano per strada, tra la sporcizia e non vengono molto seguiti, però appunto secondo me un genitore può fare tanto per dare dei buoni principi. Ovvio che se nessuno li segue e loro vedono i grandi sporcare imparano che è giusto così e seguono l'esempio. È proprio questa una delle cose che mi deprime di più...loro sono educati che è giusto così, questa è la situazione, bisogna accettarla. Per me non si meritano questo.
      Comunque il discorso che dicevo qualche commento più in su sul l'istruzione era riferito alla scuola primaria: il livello di istruzione cambia radicalmente a seconda della scuola e dei costi. Anche questo è discutibile, perché secondo me una buona istruzione di base dovrebbero averla tutti. Bisogna scegliere bene la scuola a seconda del futuro che si vuole dare al proprio figlio.

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  17. Cara Clyo, mi succede la stessa cosa quando dico che abito a Stoccolma. Il primo pensiero di chi ho davanti è: "è tutto così ordinato! Tutti sono gentili!". Questo è quello che puoi notare se vai a stoccolma come turista. Basta osservare gli ultimi eventi per rendersi conto che viverci da immigrato è un po' diverso.

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    1. Penso che finche ci si sente "immigrati" nel luogo in cui si abita ci sia qualcosa di sbagliato di fondo... più o meno grave, ma c'è.

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  18. sono tra quanti vedono "l'esodo" come un punto di partenza, e ne leggono solo le note positive i commenti entusiasta e tralasciano le facciate dolenti.
    personalmente non me ne andrei mai, per paura, ma stimo ed incito a farlo, perché è una risorsa e forse, forse eh, la terra promessa.

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  19. Con me sfondi una porta aperta. "Non è tutto oro quel che luccica" potrebbe essere il motto del mio blog :-)

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