Chi è l'artista? Colui che fa "Arte".
L'altra settimana ho avuto diversi stimoli per pensare al concetto di "Artista" e poiché non solo di muffa vive l'uomo, riassumo qualche pensiero qui (se poi vi annoio... fa lo stesso).
Leggo spesso interviste ad artigiani/artisti a cui viene chiesto:
L'altra settimana ho avuto diversi stimoli per pensare al concetto di "Artista" e poiché non solo di muffa vive l'uomo, riassumo qualche pensiero qui (se poi vi annoio... fa lo stesso).
"Lei" sapeva di essere un'opera d'arte? |
When did you know you were an artist/maker? /Quando hai capito di essere un artista/artigiano? (maker qui significa diverse cose: creatore, costruttore, fabbricante, artefice... in pratica artigiano)
Mi
chiedo se questa domanda abbia senso.
Quasi sempre la risposta stupida che la segue "Non mi ricordo quando ho iniziato a disegnare/ L'ho sempre fatto" mi fa intuire che ci sia qualcosa di semplicemente stupido nella domanda posta.
Si può decisere di essere un'artista da un giorno all'altro? Ci si può svegliare un mattino dicendo "Da grande voglio fare l'artista?"
Se
si intende "Lavorare nell'ambito artistico" forse sì, se si pensa"
Creare oggetti artistici": ok, ma in entrambi i casi è un risultato,
non stiamo parlando di "Essere" artisti, ma di produrre qualcosa che può
essere riconosciuto (universalmente o da singole persone, come ci dice Pixel) come Arte.Quasi sempre la risposta stupida che la segue "Non mi ricordo quando ho iniziato a disegnare/ L'ho sempre fatto" mi fa intuire che ci sia qualcosa di semplicemente stupido nella domanda posta.
Si può decisere di essere un'artista da un giorno all'altro? Ci si può svegliare un mattino dicendo "Da grande voglio fare l'artista?"
Si parlava QUI con Jeff di "Intellettuali" e il paragone con la figura dell'artista mi è venuto spontaneo. Il mestiere dell'artista può essere considerato al pari del mestiere dell'intellettuale. Ci si può svegliare un mattino pensando" Da grande voglio fare l'intellettuale?" Non credo...
L'intelletto si sviluppa attraverso la conoscenza: si può aspirare ad accrescere la propria cultura e trovare un lavoro che si basi sulle nostre capacità intellettive, ma il titolo di "Intellettuale" non può essere dato da noi stessi, è un riconoscimento delle proprie capacità da parte di altre persone.
Così è l'artista.
Io posso decidere di diventare pittore/attore/musicista/scrittore, ma non posso diventare "artista".
Se le mie capacità verranno riconosciute come tali potrò esserlo, ma a livello personale non credo che questo faccia la differenza.
Silvia dice "Impara dagli americani: loro si sentono tutti artisti, anche quando fanno gli scarabocchi al telefono.".
Senza andare troppo lontano: di persone che si sentono artiste "dentro" senza darne troppa conferma al di fuori (del proprio ego) ce n'è un sacco. Non credo di essere troppo cattiva o supponente pensando questo. Un po' di critica non fa mai male (a chi sa accettarla).
Sicuramente non bisogna farsi soppiantare dall'insicurezza pensando:
"Tanto nessuno mi considererà mai un'artista"
Perché, se noi per primi non crediamo in ciò che facciamo, difficilmente gli altri lo faranno per noi e avremo la giusta spinta per andare avanti e migliorare.
D'altro canto, appunto, il mondo è pieno di persone che si sentono artisti, al di là delle loro effettive capacità comunicative. Per capacità non intendo l'aspetto puramente "tecnico" del saper fare qualcosa: al giorno d'oggi si può realizzare un opera artistica con qualsiasi mezzo, anche puramente tramite concetti, senza per forza ottenere un opera concreta.
Senza andare troppo lontano: di persone che si sentono artiste "dentro" senza darne troppa conferma al di fuori (del proprio ego) ce n'è un sacco. Non credo di essere troppo cattiva o supponente pensando questo. Un po' di critica non fa mai male (a chi sa accettarla).
Sicuramente non bisogna farsi soppiantare dall'insicurezza pensando:
"Tanto nessuno mi considererà mai un'artista"
Perché, se noi per primi non crediamo in ciò che facciamo, difficilmente gli altri lo faranno per noi e avremo la giusta spinta per andare avanti e migliorare.
D'altro canto, appunto, il mondo è pieno di persone che si sentono artisti, al di là delle loro effettive capacità comunicative. Per capacità non intendo l'aspetto puramente "tecnico" del saper fare qualcosa: al giorno d'oggi si può realizzare un opera artistica con qualsiasi mezzo, anche puramente tramite concetti, senza per forza ottenere un opera concreta.
Ma è appunto di concetti che parliamo: se un'opera fine a se stessa non trasmette nulla, non crea un contatto, non comunica con un pubblico (che può essere anche una sola persona), può essere considerata arte? il suo creatore può definirsi artista?
Dipende: stiamo facendo quell'opera per noi stessi, per esprimerci, o per un mero desiderio di denaro? (che poi l'uomo non viva di sola arte si sa...)
Dipende: stiamo facendo quell'opera per noi stessi, per esprimerci, o per un mero desiderio di denaro? (che poi l'uomo non viva di sola arte si sa...)
Assolutamente sì, lo erano ma i loro concetti erano troppo innovativi o difficili da comprendere per i contemporanei. Sicuramente ci sono anche oggi artisti che precorrono i tempi e vengono ignorati e/o incompresi.
Ma anche a questo proposito mi chiedo: stiamo parlando di "Essere artisti" o di "fare un mestiere artistico"?
Leggo di associazioni che hanno lo scopo di "Supportare gli artisti, che per ovvi motivi, non riescono a raggiungere il grande pubblico" e mi chiedo:
Shakespeare oggi sarebbe stato un hipster? |
"quali sono questi "Ovvi motivi" talmente "Ovvi" da non essere scritti?".
Di conseguenza posso pensare due cose:
1. Non hanno una tessera politica, per cui non sono supportati da qualcuno più in alto di loro.
2. Con tanta gente che si sente "Artista" senza esserlo...Sono dei cani incapaci e nessuno li vuole supportare. Pensiero meschino, ma come faccio a sapere quali sono questi "ovvi motivi"?
Di conseguenza posso pensare due cose:
1. Non hanno una tessera politica, per cui non sono supportati da qualcuno più in alto di loro.
2. Con tanta gente che si sente "Artista" senza esserlo...Sono dei cani incapaci e nessuno li vuole supportare. Pensiero meschino, ma come faccio a sapere quali sono questi "ovvi motivi"?
Poi leggo che essi vogliono fare arte "senza necessariamente dover
sottostare ai duri dettami del business" [...] "hanno tutti
ugualmente il diritto/dovere di inseguire le proprie passioni e la
possibilità di farne una professione, senza per questo essere costretti a
svendere la propria arte."
Sicuramente, come ho detto prima: tutti hanno il sacrosanto diritto di esprimersi e credere fermamente in quello che fanno, anche se non sono apprezzati, anche se non vengono capiti. Ma la professionalità è altro.
Se tu aspirante "artista" ti consideri anche un "pittore" (prendendo d'esempio le arti figurative) e vuoi essere retribuito inquanto tale, tornano in gioco le "capacità espressive" sopra citate e, magari, anche la capacità di "sottostare a delle regole" imposte da terzi... in altre parole: capire il committente ed essere in grado di "compiere un lavoro" non farà di te un artista... ma magari un "professionista" sì.
Qualcosa di un po' più concreto del fare l'artista senza sentire ragioni e pretendere di essere capito e persino pagato per questo.
Se tu aspirante "artista" ti consideri anche un "pittore" (prendendo d'esempio le arti figurative) e vuoi essere retribuito inquanto tale, tornano in gioco le "capacità espressive" sopra citate e, magari, anche la capacità di "sottostare a delle regole" imposte da terzi... in altre parole: capire il committente ed essere in grado di "compiere un lavoro" non farà di te un artista... ma magari un "professionista" sì.
Qualcosa di un po' più concreto del fare l'artista senza sentire ragioni e pretendere di essere capito e persino pagato per questo.
Non citerò la fonte da cui ho preso queste dichiarazioni perché, sostanzialmente, non sto puntando il dito contro nessuno e anzi posso comprendere le vere motivazioni di queste parole e trovarmi d'accordo con la situazione attuale di chi vorrebbe diventare un professionista ma non riesce ad emergere. Credo di condividere alcune idee e per questo non voglio mettere in cattiva luce nessuno con supposizioni negative. Ben vengano queste associazioni pronte a tutelare queste persone, insomma.
Per ovvi motivi...C'è bisogno di gente che sappia comunicare!
PS: Giunge, suggerito da Jeff, un altro POST su un libro di approfondimento sull'argomento. Grazie mille!
Per ovvi motivi...C'è bisogno di gente che sappia comunicare!
PS: Giunge, suggerito da Jeff, un altro POST su un libro di approfondimento sull'argomento. Grazie mille!
Forse la parola "artista" è un pochino abusata, ne abuso io stessa quando riferendomi a un mio amico che gira documentari lo chiamo "artista", oppure riferendomi a un altro amico che fa l'illustratore.
RispondiEliminaQuello che loro e tanti altri "maneggiano" è arte, e siccome a mio modesto parere sono bravi li considero artisti. Che poi non riescano a sfondare nel campo in cui operano per me conta poco. Anzi, sono artisti proprio perchè non monetizzano la loro arte.
Conosco poi una marea di gente che si è sempre sentita artista senza averne (sempre secondo il mio insignificante parere) motivo. Vengo dall'artistico a indirizzo pubblicitario, e di gente così ne ho conosciuta tanta. Per assurdo i più umili erano i più bravi, e i più scarsi i più presuntuosi. All'epoca "le nostre opere" venivano giudicate da un professore, con i suoi gusti e le sue simpatie che forse hanno alimentato false speranze in qualcuno e stroncato i sogni di qualcun'altro. Alla fine, sarà la vita, le tue esperienze, e la tua voglia di esserlo a decidere se sarai artista o no.
Dopo tutto questo romanzo che ti ho scritto, tu per me sei un'artista per un motivo in particolare: sei una fonte di ispirazione, e devo dire che se mi è tornata la voglia di "scarabocchiare" è anche grazie a te e alla tua creatività (che io non ho, per questo nella vita ho preso un'altra strada).
Proprio come dici tu, c'é chi non monetizza la propria arte perché per lui non é la cosa più importante. Quello che è importante è esprimersi, se poi vieni apprezzato e diventi ricco grazie a quello: tanto meglio, ma non si può fare arte solo per mantenersi.
EliminaComunque sia io ti ringrazio per i complimenti, ovviamente sono felice se riesco a comunicare qualcosa: non mi sento un'artista, ma un'artigiana sì ed è bello pensare che quello che faccio non sia del tutto vano ma possa essere di ispirazione e sono contenta che tu abbia ricominciato a disegnare. Ricordo benissimo che una volta mi hai detto che avresti preferito fare un mestiere diverso da quello che fai, e credo che si trattasse proprio di qualcosa di grafico/artistico, per cui sono contenta che tu abbia ripreso: non importa se non è il tuo lavoro, ma è qualcosa che ti senti di fare, giusto?
;-)
Intorno vedo gente che sa benissimo cosa è e cosa vuole fare nella vita...credo che non riuscire a definirsi alla fine ti blocca. chi si definisce "artista" vuole forse un ruolo nella società e magari sentirsi un po' arrivato! Resto su questo commento superficiale perché credo di non aver sufficienti argomentazioni per andare più in profondità...l'arte e gli artisti sono un tema troppo grande. Voglio dirti però che i tuoi post/illustrazioni/pensieri innescano in me sempre delle riflessioni, che i tuoi lavori sono pieni di fantasia e che difficilmente ti arrendi...a mio parere queste sono doti da artista! sorrisi
RispondiEliminaIo sto lottando da qualche tempo per tirare fuori da me qualcosa che abbia un minimo di senso e, forse, finalmente, sto vedendo una piccola lucina che brilla in quello che faccio. Non mi importa più sapere quanto e come e se sono artista come, invece, mi consideravo non troppo tempo fa riempendomi la bocca senza poi oggettivamente essere capace di disegnare qualcosa che non fosse piuttosto infantile nei tratti e nell'espressività - nonostante a molte persone piacessero comunque le cose che facevo, per me era una pugnalata di insignificanza ogni volta.
RispondiEliminaMa all'epoca non potevo fare diversamente per tutta una questione di 'testa' che era stata traumatizzata e bloccata, inibita nell'espressione; per fortuna ho sempre mantenuto una coscienza piuttosto alta di me stessa che mi ha permesso al confronto con la realtà sbattuta in faccia di prendere finalmente in mano la questione, di metabolizzarla e dare il via ad un moto che mi sta portando a fare delle cose che a riguardarle dopo averle fatte... 'mi piacciono', mi comunicano qualcosa.
Non so questo dove mi porterà, ma intanto sono felice di sperimentarlo.
Detto questo, purtroppo questo argomento è una vecchia volpe e al momento non saprei veramente cosa dire, perché non sto pensando più alla questione generale, intanto 'sto pensando a me', che ne ho di cose da imparare.., però una cosa è certa: a me danno fastidio gli sbruffoni e nel campo intellettuale ne ho visti tanti e troppi oltre che averne visti anche in campo artistico.
Sapevo di affrontare un tema impegnativo , ma è molto bello sentire i vostri pareri.
RispondiEliminaForse quello che ho scritto può sembrare altezzoso, mentre non credo neppure io di avere le basi per giudicare il lavoro altrui, al massimo posso apprezzare o meno, ma come hai detto tu, sono concetti molto ampi per averne una chiara visione.
Penso al contrario che ci sia bisogno sempre di molta umiltà per sapersi valutare e definire e anche per andare avanti nel percorso che si è scelto di affrontare. A volte è difficile dare un nome a questo percorso, ma l'importante è progettarlo bene, e forse qualcuno penserà a dargli un nome.
Quello qui sopra era in risposta a Piccikka, ma credo che riprenda in parte anche ciò che ha scritto A.H.V.
RispondiElimina@A.H.V. è molto importante essere esigenti con se stessi, ma anche lasciarsi andare ;-)
Sei bravissima a fare questa "ricerca interiore": molte persone si fermano ancora prima di iniziare sentendosi "arrivate".
Io rimarrei sulla definizione base (almeno per me). Artista è colui o colei che è davvero bravo a fare qualcosa. Ma poi io non sono un'artista, per cui, per me, è una terminologia come un'altra, un'etichetta come dottore o ragioniere ^^
RispondiEliminaMa per definire qualcuno "bravo" dovresti avere un metro valutativo e con l'Arte è difficile avere dei valori di misura universali. Un dottoe e un ragioniere hanno superato degli esami per diventare tali (si spera) e ogni giorno lavorano su basi scientifiche, ma si possono avere nozioni di arte senza essere artisti e viceversa... è più difficile farne un'etichetta.
EliminaIn effetti ho sempre trovato molto strana anch'io la domanda "quando hai scoperto di essere un artista".
RispondiEliminaMi piace molto la tua analisi, direi che in linea di massima sono d'accordo. Poi visto che sto impegnandomi al massimo per diventare fumettista mi sento inclusa nel discorso. Anche se in effetti, più che la definizione, che talvolta trovo irritante e usata a sproposito, a me importa disegnare (e uncinettare, cucire, ecc.).
Infatti: mica ci fermeranno delle insipide etichette!
EliminaPenso che sia un concetto molto soggettivo.. per esempio, da osservatrice potrei dire che Picasso non era un'artista perchè non mi piacciono i suoi pastrocchi (ribadisco che è un esempio). Poi però magari, siccome mi sembra che le ciambelle che cucino sono stupende, mi definisco artista per questo (riribadisco che è un esempio).
RispondiEliminaSì, è assolutamente soggettivo, per questo è difficile dare delle definizioni... Però ogni tanto mi piace ragionare su questi problemi esistenziali : sono più artistiche le ciambelle o un Picasso :-P
Eliminaio sono un'artista di sticazzi...
RispondiEliminae credo che come me ce ne siano a bizzeffe, solo che io non mi pregio di tale "onorevole nome"
Beh, innanzi tutto: complimenti! ( come direbbe Camila, cit.)
EliminaSì, c'è tanta gente sopra le righe... Bisogna capire che significato ha per loro il termine ;-)
Sono sempre un po' indecisa quando si fanno discorsi di questo tipo, perché da un lato credo che impegnarsi al massimo per le proprie ambizioni sia una delle cose più belle e vitali che si possano fare, ma dall'altro ci sono persone che oggettivamente non raggiungono risultati degni di attenzione nel campo che si sono scelte. Impegnandosi tanto si può migliorare, ma quando si parla di "arte" penso ci sia qualcosa di innato, qualcosa che si ha o non si ha.
RispondiEliminaChe tu ti definisca artista o artigiana, o in qualunque altro modo, sono d'accordo con Ciccola quando dice che sai ispirare le altre persone con le tue idee. Di solito in quello che fai, che sia un paio di scarpe, un'illustrazione o una cassettiera, è la tua creatività e capacità di inventare che mi colpisce più di tutto.
Lo so, è frustrante non avere dei parametri oggettivi per valutare l'arte, di conseguenza molte persone che ci provano con tutto l'impegno possibile rimangono nell'ombre e viceversa... per questo sono a favore di associazioni che valorizzino o facciano conoscere anche gli artisti emergenti.
EliminaI vostri apprezzamenti ovviamente mi fanno piacere, come dice Piccikka ogni tanto c'è bisogno di darsi un nome per capire dove si vuole andare, ma non cercavo di etichettare nessuno, tanto meno me stessa... erano più che altro riflessioni (generiche) su un argomento che indubbiamente mi interessa ;-)
In ogni caso: grazie! cerco di impegnarmi e se con questi post a qualcuno viene voglia di prendere colori e pennello (o altro) sono felicissima: ho raggiunto il mio obiettivo ;-)
Accidenti, sono di corsa perché voglio uscire a fare la turista, e quindi non ho tempo di rispoderti come vorrei.
RispondiEliminaTi lascio solo un pensiero. Quando ho comiciato a frequentare artisti americani (ben prima di Mr. Keats, che comuque su questo è molto modesto) sono rimasta colpita da quanto spesso parlassero di "diventare un artista". Da noi artista ci nasci, con un talento che ti piove sulla testa come un dono divino e poi ti autorizza a tirartela insopportabilmente per tutta la vita, oppure non potrai MAI diventarlo. Gli americani in questo campo sono molto più democratici e se la tirano molto meno, e benché io non sempre li ami, per questo loro aspetto devo dire che li adoro.
Sono molto interessata alla tua opinione: se puoi ripassa quando avrai più tempo.
EliminaQuello dell'artista dalla nascita è un tema che non mi era venuto in mente, però è vero che in Italia si è più propensi a pensare di avere "L'Arte nel sangue" e in fondo ce la smeniamo da secoli di essere un popolo di grandi artisti quando, secondo me, l'Arte italiana è morta nel '500 e sarebbe ora di non dormire più sugli allori (ma questa è una mia personalissima opinione). Forse per gli americani c'è invece sempre l'idea del "uomo che si fa da sé", per cui nulla è impossibile.. ma non saprei dire, perché appunto non conosco abbastanza bene questa cultura: aspetto altri pensieri a proposito... ;-)
Sí, perché la parola "artista" viene caricata di un significato mistico che invece non dovrebbe avere. Certo, poi si entra nel difficile campo di cosa é (scusa gli accenti, tastiera tedesca) arte e cosa non lo é, e di chi lo decide (l´accademia? il mercato?), peró io di artisti americani ne conosco tanti, e in genere sono persone che ti parlano da pari a pari, non come se loro fossero delle divinitá e tu una cacchetta. E hai ragione, alla base c´é l´idea della persona che si fa da sé, che é artefice del proprio destino, un´idea che puó essere un´arma a doppio taglio, ma che in questo caso funziona molto bene.
EliminaEcco: forse è proprio il lato "mistico" che non riesco a capire bene (per forza: se è mistico!). Beh, è bello pensare che ci sia questo rapporto da pari, sicuramente aiuta anche la comunicazione tra artista e pubblico!
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaPotrei evitare la risposta perchè in ogni caso la mia risposta a queste domande è sul mio blog e l'hai già linkata tu e ringazio :D Aggiungo solo che per me come ho scritto gli artisti non esistono, ma ci sono persone che creano cose, se quelle cose sono utili, allora sono "artigiani", se sono "belle" per un certo pubblico, ma non sono utili, allora sono "trendy" (? in mancanza di una definizione migliore che al momento mi sfugge)), se sono belle per un certo pubblico e sono anche utili, allora sono "designers". In ogni caso, se quello che si fa non è utile e non è bello per abbastanza persone per cui sia possibile sopravviverci, forse è meglio andare a zappare la terra, e se quello che creiamo ci piace davvero, allora possiamo benissimo farlo per piacere personale e di quei pochi che l'apprezzano allo stesso modo. Insomma, non vedo l'utilità di associazioni a sostegno di un ruolo che non esiste se non arbitrariamente :P
RispondiEliminaAhahah... non so perché ma mi è venuta in mente l'immagine di un tizio che corre in un campo urlando a squarcia gola XD
EliminaIo mi sono infatti espressa differenziando il ruolo di artista da quello di professionista: una persona può essere entrambe le cose, ma sono comunque due cose diverse.
Si, è presuntuoso dire di se stessi che si è artisti. Meglio secondo me presentarsi come colui che scrive, che fa musica, che suona, che fa disegni, che fa dipinti... come qualcuno che produce qualcosa. Se poi è bello e piace a diverse persone e anche a persone che sanno rintracciare uno scarto tale rispetto ad altre produzioni, ben venga. Chi sente di esprimersi nelle arti se lo sente, effettivamente non può darsi il talento, e anche se ha il talento ha bisogno di studiare per farlo fruttare.
RispondiEliminaRiguardo un commento più su di Silvia Pareschi: il talento artistico come anche quello per lo studio scientifico (ma di più il primo) non può non essere ammirato, proprio perchè creativo e perchè non in possesso di tutti (almeno a certi livelli). Il punto è che non dovrebbero farcelo pesare e mostrarsi presuntuosi. Ma anche questo è un pò complicato da sviluppare (il tuo post in ogni caso è complesso! :)
Pixel aggiunge altra carne al fuoco inserendo il concetto di utilità: in che senso un dipinto del buon Caravaggio è inutile?
ciao :)
grazie per il link :)
Eh eh... l'argomento è MOLTO complesso e forse non c'è una risposta definita ad ogni questione aperta, ma mi andava di mettere per iscritto un po' di pensieri... magari per vederci più chiaro!
EliminaPenso che la pensiamo più o meno allo stesso modo, non credo tu sia stato ripetitivo, perché alla fine si gira sempre su cose che sono conseguenza e causa di se stesse: come si valuta qualcosa che non ha un valore oggettivo, una cosa che non ha valore oggettivo può avere un prezzo basato sulla sua utilità o semplicemente sul suo valore intrinseco che... non può essere valutato da tutti allo stesso modo... ecc ecc..
Nel commento precendete mi sa che mi sono ripetuto un pò, non so...
RispondiEliminaPer continuare ad essere in topic, dai un'occhiata qua http://www.artsblog.it/post/33551/mamma-voglio-fare-lartista-il-libro-di-francesco-bonami ;)
Ecco, ho aggiunto anche il link a quell'articolo, Grazie!
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